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CALENDARIO PESCA 2000/2001

Settore 6, Agricoltura Caccia e Pesca
via F.lli Calvi 10, 24122 Bergamo
Tel 035 387425 - Fax 035 387439
e-mail: segreteria.agricoltura@provincia.bergamo.it

1) CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE

Di seguito, riportiamo alcune informazioni sulle nuove disposizioni in termini di classificazione delle acque, tempi di pesca e periodi di divieto.

Ai fini della pesca le acque provinciali sono così classificate:
ACQUE PRINCIPALI
• Lago d'Iseo: dalla foce dell'Oglio superlacuale al ponte di Sarnico.

ACQUE SECONDARIE PREGIATE

• Fiume Brembo: asta principale e relativi affluenti sino alla diga Enel di Ponte San Pietro;
• Fiume Serio: asta principale sino allo sbarramento di Albino; relativi affluenti sino alla confluenza del torrente Nesa;
• Torrente Borlezza e relativi affluenti;
• Fiume Oglio superlacuale e relativi affluenti: per quei tratti compresi e correnti nei territori della provincia di Bergamo, nella parte a monte del lago d'Iseo;
• Torrenti: Supine (Costa Volpino), Guerna (Adrara S. Martino) e Bragazzo (Luzzana) con relativi affluentí;
• Torrente Sonna: dal confine di provincia alla foce nel fiume Adda;
• Immissari nel lago d'Iseo: intendendosi quelli ricadenti nel territorio della provincia di Bergamo;
• Immissari del lago d'Endine e di Gaiano;
• Laghi alpini.
ACQUE SECONDARIE NORMALI

• Tutte le altre acque non elencate fra quelle principali o secondarie pregiate.

2A) TEMPI DI PESCA

Nelle acque secondarie pregiate è vietato l'esercizio della pesca per ogni specie ittica dalle ore 18.00 della prima domenica di ottobre alle ore 6.00 dell'ultima domenica di febbraio.
Nelle acque principali e nelle acque secondarie normali l’esercizio della pesca è consentito tutto l’anno nel rispetto dei periodi di divieto previsti per ogni singola specie ittica.
Nei laghetti alpini situati sopra i 1.500 m. di quota è vietato l'esercizio della pesca per ogni specie ittica dalle ore 18 della prima domenica di ottobre alle ore 6.00 del 1 giugno.
Nel lago delle Trote in comune di Foppolo è istituita per l'anno 2000 una zona di protezione e ripopolamento, con divieto di pesca.


2B) PERIODI DI DIVIETO

Per le specie sottoindicate la pesca è vietata nei seguenti periodi:

• trota: dalla prima domenica di ottobre all'ultima domenica di febbraio, anche nelle acque del lago d'Iseo;

• salmerino: dalla prima domenica di ottobre all'ultima domenica di febbraio; nelle acque del lago d'Iseo, dal primo novembre all'ultima domenica di febbraio;
• carpione: dal primo dicembre al trentuno gennaio e dal quindici giugno al quindici agosto;
• coregoni e coregonidi: dal primo dicembre al quindici gennaio;

• temolo: dal quindici dicembre al trenta aprile;
• pesce persico: dal primo aprile al trentuno maggio;
• persico-trota: dal primo maggio al quindici giugno;
• luccio: dal primo febbraio al trentuno marzo; nelle acque del lago d'Iseo dal primo marzo al trenta aprile;
• tinca e carpa: dal quindici maggio al trenta giugno: nelle acque del lago d'Iseo dal primo giugno al quindici luglio;
• agone: dal quindici maggio al quindici giugno;
• alborella: dal quindici maggio al quindici giugno, limitatamente alla pesca con uso delle reti;
• pigo e barbo: dal quindici maggio al trenta giugno.
Nelle acque dei laghi di Endine e Gaiano per le specie sottoindicate la pesca è vietata nei seguenti periodi:
• trota: dal primo ottobre all'ultima domenica di febbraio;
• pesce persico: dal quindici marzo al quindici maggio;
• persico-trota: dal primo aprile al quindici giugno:
• tinca e carpa: dal quindici maggio al trenta giugno
• luccio: dal primo febbraio al trentuno marzo.
I periodi di divieto decorrono da un'ora dopo il tramonto del giorno d'inizio e cessano un'ora prima del levar del sole del giorno di scadenza.
I periodi di divieto di pesca validi per il lago d'Iseo si estendono anche al tratto di fiume compreso tra il ponte di Sarnico e la diga del Consorzio dell'Oglio.
Il pesce catturato in periodo di divieto, o di misura inferiore a quella consentita, deve essere sempre ed immediatamente liberato senza che vi sia recato danno.

3) ORARI E MEZZI DI PESCA

La pesca dilettantistica è sempre vietata da un'ora dopo il tramonto a un'ora prima del levar del sole, secondo l'orario ufficiale diffuso dall'Osservatorio Astronomico di Brera.
La pesca dilettantistica, da esercitarsi da coloro che sono in possesso della licenza di tipo "B", è consentita:

1. nelle acque principali e secondarie normali con i seguenti mezzi:
a) massimo 2 canne-lenza con o senza mulinello con un massimo di cinque ami o altre esche singole artificiali o naturali, oppure armata con lanzettiera con un massimo di 15 lenzette;

b) una tirlindana o timoniera con un massimo di quindici ami o esche naturali o artificiali da usare soltanto nel lago d'Iseo:

c) una bilancia o bilancella di m. 1.5 di lato con maglie non inferiori a mm. 10. montata su palo di manovra;
d) una mazzacchera;
e) un fucile subacqueo, ad esclusione di quelli muniti di carica esplosiva.
2. nelle acque secondarie pregiate soltanto con una canna lenza, con o senza mulinello, con non più di cinque ami - mosche - camole finte o altra esca singola naturale o artificiale.
L'uso della bilancia è consentito solo da riva, a piede asciutto, ad una distanza non inferiore a quindici metri da pescatore a pescatore, sia sulla stessa riva che tra le due rive.
E' vietata la pesca con l'uso della bilancia "guadando e ranzando", nonchè con la medesima appesa ad una fune tesa attraverso il corso d'acqua: è invece ammesso l'ausilio di una carrucola. Il bastone della bilancia non può superare comunque la lunghezza di metri dieci; è vietato qualsiasi impianto fisso anche solo temporaneo sul terreno.
E' consentita la pesca notturna all'anguilla solo da riva e con l'uso di non più di due canne.


Nelle acque dei Laghi di Endine e Gaiano:

• è consentito l'uso dei seguenti attrezzi: non più di due canne-lenza, con o senza mulinello, con un massimo di cinque ami e una tirlindana con un solo amo;
• è sempre vietata la pesca notturna, ad eccezione della pesca all'anguilla.

E'sempre vietata nelle acque del lago di Endine e Gaiano:

la pesca con la bilancella;
la pesca con qualsiasi altro tipo di rete;
la pesca notturna, ad eccezione della pesca all'anguilla,
la pesca nella zona di protezione, torrente Cherio: compresa tra il tratto iniziale del Cherio e il ponte castello" in comune di Monasterolo;
la pesca nella zona a riservino in località Foppa, in comune di Monasterolo del Castello.


Nelle acque del lago d'Iseo:

• è consentito l'uso di non più di due canne lenza con o senza mulinello;
• è consentito l'uso di una sola tirlindana o cavedanera sino ad un massimo di 15 ami o cucchiai, solo dall'alba a un'ora prima del tramonto del sole, secondo l'orario ufficiale dell'Osservatorio Astronomico di Brera;
• sono vietati i sottoindicati tipi di tirlindana nei seguenti periodi:
1. Tirlindana BORO', DINDANA, CAVEDANERA, TIMONIERA a più ami o cucchiai (specialmente usata per la pesca alla trota e del salmerino): dalla prima domenica di ottobre all'ultima domenica dì febbraio;
2. Tirlindana DINDANA a un solo amo o cucchiaio (specialmente usata per la pesca del luccio e del pesce persico): dal 1 marzo al 31 maggio.
L'uso della bilancia è consentito da un'ora prima dell'alba ad un'ora dopo il tramonto, secondo l'orario ufficiale diffuso dall'Osservatorio Astronomico di Brera.
La pesca dilettantistica da natante ancorato od in movimento può essere esercitata solamente nei laghi d'Iseo, Endine e Gaiano.

4) MISURE MINIME

E' vietato catturare pesci la cui lunghezza sia inferiore alle seguenti misure:
• trote fario, iridea ed ibridi anche di marmorata
nelle acque secondarie pregiate cm. 22
• trote fario, iridea ed ibridi anche di marmorata
nelle acque secondarie normali cm. 25
• trote marmorate cm. 30
• trote, nei laghi di Endine, Gaiano, Iseo cm. 30
• carpione cm. 25
• persico-trota cm. 22
• coregone e coregonidi cm. 30
• salmerini cm. 22
• temolo cm. 30
• pesce persico cm. 18
• luccio cm. 35
• tinca cm. 20
• carpa cm. 30
• barbo cm. 15
• agone cm. 15
• storione cm. 80
• anguilla cm. 35
• pigo cm. 15
• cavedano cm. 15

Nelle acque del Lago di Endine è vietato catturare pesci la cui lunghezza sia inferiore alle seguenti misure:
• trote cm. 30
• pesce persico cm. 18
• persico trota cm. 30
• luccio cm. 45
• tinca cm. 20
• carpa cm. 30
• anguilla cm. 35

Le lunghezze minime totali dei pesci sono misurate dall'apice del muso all'estremità della pinna caudale.

5) LIMITI DI CATTURA

Per ogni giornata di pesca il pescatore non può catturare più di cinque capi complessivi di salmonidi o timallidi o coregonidi e comunque non più di due temoli, e non più di cinque chilogrammi delle altre specie, salvo che in occasione delle gare e manifestazioni di pesca.
Il limite di peso di cui sopra può essere superato nel caso di cattura, oltre al pesce minuto, di un unico esemplare di grosse dimensioni.

Al fine di procedere all'eradicazione delle specie alloctone dannose al pescatore è fatto obbligo di trattenerre e sopprimere qualsiasi esemplare di:
• Siluro (Silurus glanis)
• Pesce gatto africano (Clarias gariepinus)
• Rutilo, detto gardon (Rutilus rutilus)
• Carassio (Carassius carassius) e Carassio dorato (Carassius auratus)


6) DIVIETI

E' sempre vietato:
• usare la dinamite o altro materiale esplosivo, nonchè la corrente elettrica come mezzo di uccisione o di stordimento della fauna ittica;
• gettare o infondere nelle acque sostanze atte a intorpidire, stordire o uccidere la fauna ittica;
• collocare reti e apparecchi fissi o mobili di pesca attraverso fiumi o torrenti o canali ed altri corpi idrici, occupando più di un terzo della larghezza del bacino;
• usare il guadino, salvo che come mezzo ausiliario per il recupero del pesce allamato;
• pescare a strappo in modo da catturare il pesce in parti diverse dall'apparato boccale;
• pescare con le mani;
• pescare prosciugando i corsi o i bacini d'acqua, deviandoli o ingombrandoli con opere stabili, murere, muri, ammassi di pietra, dighe, terrapieni, arginelli, chiuse ed impianti simili, o smuovendo il fondale delle acque, ovvero impiegando altri sistemi non previsti dalla legge;
• pescare durante l'asciutta. completa o incompleta;
• pasturare con l'uso di sangue solido o liquido o con l'uso di sostanze chimiche;
• usare il sangue solido come esca;
• utilizzare nelle acque secondarie pregiate la larva di mosca carnaria, sia come pastura che come esca, nonchè pasturare in qualsiasi forma;
• detenere, per la pasturzione e come esca, un quantitativo superiore a cinquecento grammi di larva di mosca carnaria, nonchè più di kg. 2 di altre pasture;
• usare fonti luminose durante l'esercizio della pesca;
• pescare attraverso aperture praticate nel ghiaccio;
• collocare nelle acque reti o altri attrezzi di pesca (compresa la bilancella) ad esclusione della lenza. con o senza mulinello, ad una distanza minore di quaranta metri dalle scale di monta per i pesci, dai graticci e simili, dalle centrali idroelettriche e dai loro sbocchi nei canali, dalle cascate, dai ponti e dai molini natanti a monte di questi;
• abbandonare esche, pesce o rifiuti a terra, lungo i corsi e gli specchi di acqua e nelle loro adiacenze;
• usare attrezzature radenti il fondo durante il periodo di divieto di pesca ai salmonidi ed ai timallidi;
• usare, nelle acque secondarie pregiate durante il periodo di divieto di pesca del temolo (dall'ultima domenica di febbraio al 30 aprile), tutte le attrezzature aventi qualsiasi forma di piombatura terminale che consente di far radere il fondo a qualsiasi tipo di esca (es.: camola e temolera);
• manovrare paratie a scopo di pesca;
• detenere esche e pasture sul luogo di pesca, ove ne sia vietato l'uso;
• pescare nelle zone di protezione, ripopolamento e tutela ittica;

E' inoltre sempre vietato:
• ai pescatori dilettanti vendere il pesce pescato;
• usare la bilancella nelle acque del fiume Cherio nel tratto compreso tra il ponte del Castello in Comune di Monasterolo e il ponte sulla Provinciale n. 76, presso il bivio per lo stesso Comune;
• usare la bilancella nel raggio di m. 30 dallo sfocio nel lago d'Iseo dei seguenti torrenti:
1. Borlezza (comune di Castro)
2. Zù (comune di Riva di Solto)
3. Valle dei Foppi (comune di Parzanica)
4. Rino (comune di Tavernola)
5. Rino (comune di Predore)
• calare reti ed altri attrezzi da pesca entro il raggio di 200 metri dai pontili riservati agli scali abituali delle navi di linea (D.P.G.R. 22 agosto 1973 n. 458);

• pescare dai pontili di approdo o dalle banchine delle navi di linea (D.P.G.R. 22 agosto 1973 n. 458);

Si ricorda inoltre che:
• "nei porti e nelle altre località di sosta o transito delle navi, l'esercizio della pesca è sottoposto all'autorizzazione del Comandante del porto." (art. 79 del Codice della Navigazione).
• nelle acque della Provincia di Bergamo per la pesca "col vivo" è consentito utilizzare solo pesci appartenenti alle seguenti specie: alborella, cobite, lasca, sanguinerola, scardola, scazzone, triotto e vairone.

7) RIPOPOLAMENTO ITTICO

Ai sensi dell'articolo 18, 5° comma, della L. R. 26 maggio 1982 n. 25 e successive modifiche: "E' vietato a chiunque immettere nelle acque pubbliche ittiofauna senza l'autorizzazione della Provincia competente per territorio".
Tale divieto si applica per tutte le specie ittiche a qualsiasi stadio di sviluppo, uova embrionate comprese.


8) ZONE SOGGETTE A PARTICOLARI NORMATIVE

ZONE DI PESCA NO-KILL

Nella seguente zona la pesca è consentita esclusivamente con amo senza ardiglione o con ardiglione schiacciato innescato con esche naturali o artificiali (mosche finte o similari):
Fiume Serio: dall’imbocco della Val del Riso sino alla confluenza della Val Nossana
Sono consentite anche le esche metalliche con un solo amo senza ardiglione.
Il pesce pescato deve sempre essere immediatamente rilasciato vivo.

ZONE DI PESCA A MOSCA NO-KILL

Nelle seguenti zone la pesca è consentita con coda di topo armata con non più di due mosche artificiali montate su amo privo di ardiglione o con ardiglione schiacciato; il pesce pescato deve essere immediatamente rilasciato vivo:
Fiume Brembo: tratto compreso fra il Ponte di ferro dell'Azienda Agrituristica in comune di Lenna sino alla confluenza con la Valle Parina, corrispondente ad un tratto di fiume di circa km. 1.500.

Fiume Serio: tratto compreso fra lo sbocco del canale idroelettrico Pratomele a monte del ponte della ditta Somet e lo sbarramento dello stesso canale in località Mele in comune di Casnigo (m. 1.200 circa).

ZONA DI TUTELA DEL TEMOLO

Nella seguente zona:
Fiume Oglio: dal Ponte Barcotto alla foce in comune di Costa Volpino è istituita con durata triennale una zona di tutela del temolo. Oltre al divieto di pesca del temolo in qualsiasi forma è sempre vietato l'uso e la detenzione di qualsiasi attrezzatura radente il fondo (ad esempio camolera e temolera).

9) ZONE DI TUTELA ITTICA

Sono istituite e rinnovate con durata biennale le seguenti zone di protezione e ripopolamento (Z.P.R.) e di tutela ittica (Z.T.):

Torrente Rino
(Z.P.R.): dallo sfocio nel fiume Seno sino all'acquedotto del comune di Ardesio per un tratto di circa 1.300 m.

Torrente Vertova
(Z.P.R.): tratto terminale di m. 1.300 a monte della confluenza nel fiume Serio, in comune di Vertova;

Risorgiva Ramello
(Z.P.R.): dalla sorgente alla foce nel fiume Serio in comune di Ponte Nossa;

Torrente Nossana
(Z.P.R.): dalla sorgente alla foce nel fiume Serio in comune di Ponte Nossa;

Torrente Carso
(Z.P.R.): dalla località, "Cappelletta Calce Cugini" allo sfocio del torrente nel fiume Serio (m. 900 circa);

Torrente Serina
(Z.P.R.): dalla località Galleria in comune di Bracca sino alla località Rustech in comune di Costa serina (tratto di circa 1.500 metri);

Torrente Serina
(Z.P.R.): dalla cascata presso il vecchio stabilimento Fonte Bracca sino al 2° ponte a monte (località Orrido);

Torrente Brembilla
(Z.P.R.): dal Ponte Nuovo della Ditta Scaglia al Ponte per il Ristorante Pascoletto;

Roggia Traini
(Z.P.R.): dalla briglia sul fiume Brembo in località Barnebot alla foce nel fiume Brembo in località Grotte delle Meraviglie in comune di Zogno;

Fiume Brembo - Villa d'Almè
(Z.T.): dalla briglia del Linificio alla presa del canale Fonderia in comune di Villa d'Almè, compreso il canale idroelettrico;

Fiume Brembo - Zogno
(Z.P.R.): dalla Valle Sant’Antonio sino all’attraversamento del metanodotto a sud in comune di Zogno, per un tratto di circa 700 m.;

Fiume Brembo - Olmo al Brembo
(Z.P.R.): dal Costo degli Spini alla briglia della Ditta Regazzoni in comune di Olmo al Brembo, per un tratto di circa 1.000 m.;

Fiume Brembo - ramo di Mezzoldo
(Z.T.): dal secondo bivio per Piazzatorre al campo sportivo di Mezzoldo;

Torrente Stabina
(Z.P.R.): dalla Santella ubicata a monte dell’abitato di Cassiglio sino alla presa Italcementi a monte, per un tratto di circa 2 Km.;
Torrente Vò
(Z.T.): dalla segheria Piantoni alla confluenza nel torrente Dezzo in comune di Schilpario, per un tratto di circa 1.500 m.;

Torrente Cherio
(Z.T.): compreso tra l'inizio del Cherio e il ponte "Castello" in comune di Monasterolo;

Torrente Ogliolo
(Z.P.R.): dalla sorgente San Carlo sotto il ponte della superstrada alla foce nell'Oglio in località Ponte Barcotto in comune di Costa Volpino;

Lago delle Trote
(Z.P.R.): in comune di Foppolo;

Lago d'Endine
(Z.T.): zona a riservino in località Foppa, in comune di Monasterolo del Castello;

Lago d'Iseo
(Z.T.): zona compresa tra la località Gallinarga in comune di Tavernola e Villa Stoppani in comune di Predore, per una profondità dì m. 250 dalla riva: limitatamente all'uso di attrezzi professionali;

Lago d'Iseo
Foce Fiume Oglio

(Z.T.): tratto di lago compreso nei 100 m. ai lati della foce, per una profondità di 100 m.: limitatamente all'uso di reti, attrezzi professionali e della bilancia.
E' inoltre vietata la pesca nella riserva naturale "Fontanile Brancaleone" (L.R. 30 novembre 1983 n. 86).

10) PESCA SUBACQUEA E PROFESSIONALE

Pesca subacquea
La pesca subacquea è consentita solo nelle acque del lago d’Iseo, limitatamente ai seguenti tratti di sponda:

1 a sud del Bogn di Castro allo sfocio del torrente Zù in comune di Riva di Solto
2 dalla punta della Pietra in comune di Parzanica alle Fabbriche Cementifere di Tavernola, m. 2.500;
3 da Villa Franceschini in comune di Sarnico sino a Villa Nicotra in comune di Predore.
Durante l’attività di pesca subacquea devono essere rispettate tutte le norme previste dall’O.P.G.R. 3 luglio 1997 n. 58600 e succ. mod.
La pesca subacquea può essere esercitata solo con fucili subacquei esclusi quelli muniti di carica esplosiva.
Durante l'esercizio della pesca subacquea è consentito l'uso della torcia.
La pesca subacquea, da esercitarsi da coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età e che sono in possesso della licenza di tipo "B", è consentita esclusivamente dall'alba al tramonto e solo in apnea. Chi esercita la pesca subacquea nelle acque interne deve osservare le stesse misure di sicurezza e di segnalazione previste dalla normativa vigente per la pesca subacquea marina. Alle stesse misure di sicurezza e di segnalazione sono tenuti coloro i quali eseguono qualunque altra attività subacquea.

La pesca subacquea può essere altresì consentita per ulteriori tratti di sponda individuati con apposito provvedimento dalla Giunta Provinciale e solo per il tempo strettamente necessario allo svolgimento di gare e/o manifestazioni di gare subacquee di interesse nazionale, su richiesta dei soggetti di cui all’art.27 della L.R.25/82.


Pesca professionale - Zone di pesca a riva con reti professionali

Nelle acque del lago d’Iseo l’esercizio della pesca professionale a riva con reti è consentito nelle seguenti zone:

zona 1 dalla Villa Faccanoni a nord dei Cantieri Riva di Sarnico al Confine meridionale del lago d’Iseo;
zona 2 dalla Villa Stoppani in comune di Predore al Bar Charly nello stesso comune;
zona 3 dal confine comunale tra Riva di Solto a Parzanica alla punta della Pietra in comune di Parzanica;
zona 4 dalla chilometrica 6.200 alla chilometrica 5.700 della S. S. 469 Sebinia in comune di Riva di Solto;
zona 5 da m. 200 dal porto nel comune di Costa Volpino in località Bersaglio per una lunghezza di m. 700. Nella zona 3 è consentito l'uso della "rete paletta" anche in acque di profondità inferiore a m. 20 nel periodo dal 1 giugno al 15 luglio;
zona 6 da m.50 dal porto di Cornasola fino a nord del canale di sbocco delle acque dell’acciaieria.

11) GARE E MANIFESTAZIONI DI PESCA

Normativa

Nelle acque della provincia di Bergamo. per lo svolgimento di gare e manifestazioni di pesca sono istituiti:
• CAMPI FISSI, da utilizzare per gare o raduni di interesse sportivo che si intendono automaticamente autorizzate dalla Provincia in quanto il tratto d’acqua da utilizzare è specificatamente individuato a tale scopo;
• CAMPI TEMPORANEI, da utilizzare per gare o raduni di interesse turistico individuati di volta in volta e in tratti di fiume limitati dalla Provincia, tenuto conto delle caratteristiche delle acque e del numero dei partecipanti; per ogni campo temporaneo non possono essere rilasciate più di 5 autorizzazioni annuali.


CAMPI FISSI

Per l’anno 2000 in via sperimentale tutti i Campi fissi sono affidati in gestione gratuitamente alla Sezione Provinciale di Bergamo della F.I.P.S.A.S.
E’ pertanto compito della Sezione Provinciale di Bergamo della F.I.P.S.A.S.:

• programmare l’attività agonistica nei campi gara fissi
• vigilare sul corretto svolgimento delle manifestazioni
• delimitare i campi fissi con tabelle permanenti recanti la dicitura: "Provincia di Bergamo – CAMPO FISSO DI GARA – Organo gestore: F.I.P.S.A.S. - Sezione Provinciale di Bergamo".

La richiesta di utilizzo di campi fissi per lo svolgimento di gare deve pertanto essere rivolta in carta semplice alla : F.I.P.S.A.S. - Sezione Provinciale di Bergamo - Via G. M. Scotti 11 – 24122 Bergamo, ed essere corredata da:
1 generalità del responsabile;
2 residenza e recapito telefonico;
3 indicazione del corso d'acqua, località del campo gara ed eventuale settore richiesti;
4 indicazione della specie di fauna ittica di cui si prevede l'eventuale immissione;
Le richieste di autorizzazione possono essere anche cumulative e devono essere presentate almeno 25 giorni prima della data di effettuazione della gara stessa.

La F.I.P.S.A.S. - Sezione Provinciale di Bergamo deve garantire il libero accesso a tutti i soggetti richiedenti, così come previsto dall’art. 27 della L.R. 25/82, nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande e delle indicazioni qui di seguito riportate:
i tratti di campo fisso effettivamente utilizzati per lo svolgimento della gara devono essere individuati dagli organizzatori con appositi cartelli, da apporre entro le ore 12,00 del giorno precedente la gara, e che devono essere rimossi alla fine della gara o manifestazione;
l’individuazione dei campi nei laghi d’Iseo e di Endine deve essere effettuata assegnando uno spazio di non più di cinque metri ad ogni partecipante;
i campi gara nelle acque del lago d’Iseo non possono essere individuati sulla sponda compresa tra il ristorante "La Sirena" e l'area antistante il Bar "Roma" in comune di Tavernola Bergamasca.
Entro il 31 gennaio dell’anno successivo la F.I.P.S.A.S. - Sezione Provinciale di Bergamo dovrà trasmettere al Servizio Pesca della Provincia apposito rapporto riepilogativo sullo svolgimento delle manifestazioni effettuate nei campi gara affidati in gestione.


CAMPI TEMPORANEI

La richiesta di concessione di campi temporanei, da presentare al Servizio Pesca della Provincia, dovrà essere redatta in carta legale e riportare l’intestazione della Società od Associazione sportiva organizzatrice ed essere corredata da:

1 generalità del responsabile;
2 residenza e recapito telefonico;
3 indicazione del tratto di fiume/lago richiesto e la relativa lunghezza;
4 indicazione della specie di fauna ittica di cui si prevede l'eventuale immissione;
5 una marca da bollo da L. 20.000 = da apporre sull'autorizzazione anche cumulativa.

Le richieste di autorizzazione possono essere anche cumulative e devono essere presentate almeno 25 giorni prima della data di effettuazione della gara stessa.

I campi temporanei devono essere individuati dagli organizzatori con appositi cartelli, da apporre entro le ore 12,00 del giorno precedente la gara, e che devono essere rimossi alla fine della gara o manifestazione.

Le immissioni dovranno essere documentate da apposito verbale di semina, unitamente ad un rapporto informativo da trasmettere alla Provincia entro 30 giorni dallo svolgimento della manifestazione.

Nel tratto di Fiume Brembo compreso fra la Diga (gommone) di Lenna e lo sbarramento ENEL di S. Giovanni Bianco sono consentite solamente 5 manifestazioni all’anno.


NORME COMUNI

Spetta agli organizzatori provvedere all’eventuale immissione di pesce nelle acque fluviali destinate a campo gara.

Tutto il materiale ittico eventualmente da immettere deve provenire da zone o aziende riconosciute indenni da malattie infettive (S.E.I. e N.E.V.) e/o altre patologie (vedasi Ordinanza del Ministero della Sanità in data 2 settembre 1996): gli organizzatori sono altresì tenuti a conservare per l’anno in corso idonea documentazione sanitaria.

Il certificato sanitario rilasciato all’atto della consegna del pesce deve essere esibito a richiesta del personale di vigilanza.

Gli organizzatori devono inoltre:
a) rilasciare ai pescatori partecipanti un apposito tagliando autorizzativo di riconoscimento e una dichiarazione attestante il pescato, per legittimarne la detenzione e il trasporto nel caso di superamento dei limiti di cui al comma 3 dell'articolo 24 della L. R. 25/82.;
b) rimuovere a fine gara tutti i cartelli temporanei ed eventuali nastri segnaletici;
c) provvedere entro 24 ore dalla fine della gara alla raccolta di eventuali rifiuti lasciati dai partecipanti alla manifestazione.

Nel corso della gara, l'attività di pesca deve svolgersi nel rispetto delle norme di legge che regolano la materia e di quelle stabilite dagli organizzatori: in particolare durante le gare di pesca ai salmonidi è fatto divieto di catturare e trattenere, anche se in periodo consentito, più di due temoli.

La violazione delle norme suddette comporta a carico dei trasgressori l’applicazione delle sanzioni previste dalla L.R. 26 maggio 1982 n. 25.

L’accertamento di eventuali abusi commessi nella gestione dei Campi fissi di gara, oltre alla segnalazione alla competente Autorità Giudiziaria qualora il fatto rivesta carattere penale, può comportare nei casi gravi anche la revoca dell’affidamento in gestione dei Campo fissi di gara.

La Provincia è esonerata da qualsiasi responsabilità per danni a persone o cose che possano derivare o verificarsi in conseguenza dello svolgimento della gara.

12) CAMPI FISSI

1 - FIUME BREMBO

OLMO AL BREMBO
Dal ponte di "Zinibriga", in località "Collegio degli Angeli". in comune di Olmo al Brembo, alla briglia di presa della centrale Cima di Olmo al Brembo.

2 - FIUME BREMBO

SAN GIOVANNI BIANCO - SAN PELLEGRINO TERME
Dallo sfocio della Val Antea in comune di San Giovanni Bianco allo scarico della Centrale Enel a monte del comune di San Pellegrino Terme
Sett. A dallo sfocio della Val Antea al ponte di Dossena;
Sett. B dal ponte di Dossena alla briglia di scarico della centrale Enel a monte del comune di San Pellegrino Terme.

3 - FIUME BREMBO

SAN PELLEGRINO TERME - ZOGNO
Dal ponte di Ambria sino alla diga in comune di Zogno.
Sett. A dal ponte di Ambria alla località Tre Fontane;
Sett. B dalla località Tre Fontane al ponte vecchio di Romacolo;
Sett. C dal ponte vecchio alla passerella di Zogno;
Sett. D dalla passerella di Zogno all'attraversamento della linea elettrica;
Sett. E dall'attraversamento della linea elettrica alla diga in comune di Zogno.

4 - FIUME BREMBO

VILLA D'ALME - BREMBATE SOPRA
Dalla briglia del Linificio Canapificio di Villa d'Almè, alla località Cava Scalvini, in comune di Brembate Sopra;

5 - TORRENTE SERINA

BRACCA
Dal ponticello detto "Dei Longhini" in comune di Bracca allo sfocio del torrente Serina nel fiume Brembo in comune di Zogno.
Sett. A dalla passerella in legno fino alla prima curva dopo la segheria;
Sett. B dalla prima curva dopo la segheria fino al terrazzo compre sa la buca;
Sett. C dalla terrazza fino all'orrido;
Sett. D dalla cascata della presa d'acqua fino allo sfocio nel fiume Brembo.

6 - TORRENTE IMAGNA

STROZZA - CAPIZZONE - LOCATELLO
Dal ponte Imagna all'imbocco della galleria sulla strada provinciale a sud del comune di Sant'Omobono Imagna
Sett. A dal ponte del Chitò alla località Cornone;
Sett. B dalla località Cornone alla briglia del Mulino;
Sett. C dalla briglia del Mulino al Ponte Gallo;
Sett. D dal ponte Gallo al ponte La Grate;
Sett. E dalla località Piazzola al ponte Ca' Prospero;
Sett. F dal ponte Ca' Prospero al depuratore;
Sett. G dal depuratore alle fucine.

7 - TORRENTE BREMBILLA

BREMBILLA
Dalla cabina del metano alla località Corna Gogia in comune di Brembilla;
Sett. A dalla cabina del metano al pozzo dell'acqua bianca;
Sett. B dal pozzo dell'acqua bianca alla località Mulinetto (fabbrica catrame);
Sett. C dalla località Mulinetto alla buca della cava in località Corea;
Sett. D dalla località Corea alla località Corna Gogia.

8 - FIUME SERIO

GROMO - ARDESIO
Dalla località Valle Glera in comune di Gromo al confine comunale a valle.

9 - FIUME SERIO

ARDESIO
Dalla briglia di derivazione della ditta Festi Rasini in località Cunelle del comune di Ardesio, allo sfocio dello stesso canale nel fiume Serio, in localita More dello stesso comune.

10 - TORRENTE NESA

ALZANO LOMBARDO
Dallo sbocco sotterraneo della cementeria abbandonata al ponte "Gambecc" in località Busa, frazione Nese, in comune di Alzano.

11 - TORRENTE BORLEZZA

SOVERE
Dalla briglia di derivazione della Centrale idrolettrica di Maccarano, in località Campo, alla briglia di derivazione del canale idroelettrico Italsider in comune di Lovere.

12 - TORRENTE VALLE DEL FERRO

ENDINE GAIANO
Dalla seconda cascata alla rosta in cemento.

13 - FIUME OGLIO

COSTAVOLPINO
Dallo sfocio della valle Gratacasolo al ponte Barcotto in comune di Costa Volpino.

14 - TORRENTE CHERIO

ENTRATICO-TRESCORE-GORLAGO
Sett. A dal Ponte Officina Mutti in comune di Entratico al ponte del Magni in comune di Trescore;
Sett. B dal ponte del Magni in comune di Trescore al ponte di Zandobbio;
Sett. C dalla Roggia Gorlaga al ponte Vecchio in comune di Gorlago;
Sett. D dal ponte Vecchio in comune di Gorlago al ponte della strada provinciale in comune di Carobbio degli Angeli.

15 - LAGO D'ISEO

16 - LAGO D'ENDINE


13) CENTRI PRIVATI DI PESCA

Laghetti di pesca sportiva


Il Regolamento regionale 28.04.1997 n. 1 disciplina la pesca nei laghetti, cave e specchi d’acqua in disponibilità privata, di cui all’art. 24 comma 7 della L.R. 25/82.

Il Regolamento prevede che l’esercizio della pesca nei Centri Privati di Pesca (C.P.P.) sia soggetto ad autorizzazione provinciale, rilasciata in seguito a domanda presentata da chi ha la disponibilità dei bacini.

I Centri Privati di Pesca devono essere segnalati con apposite tabelle conformi al modello rilasciato dalla Provincia all’atto dell’autorizzazione.

L’esercizio della pesca nei C.P.P. può essere concesso in deroga alle norme generali di cui alla L.R. 25/82 in materia di tempi di divieto di pesca delle singole specie ittiche, impiego di esche e pasture, limiti di cattura ed orari di pesca.

Il titolare dell’autorizzazione del C.P.P. deve sempre rilasciare ai pescatori un modulo di trasporto del pesce catturato ai sensi dell’ art. 24 comma 8 della L.R. 25/82.
Il pesce pescato nei C.P.P. deve sempre essere asportato morto.

 

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