UNIRI  (ANPRI-EPR,  CIDA-Ricerca)
UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA
FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA
 
 
ANPRI-EPR
Associazione Nazionale Professionale Ricercatori
Enti Pubblici di Ricerca
CIDA - Ricerca
Sindacato Nazionale Dirigenti
Enti di Ricerca

Roma, 3 Novembre 1998
Prot. 77/98

Al Ministro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica
Sen. Ortensio Zecchino

al Sottosegretario di Stato
Dr. Antonio Cuffaro

al Sottosegretario di Stato
Prof. Luciano Guerzoni

al Capo di Gabinetto del Ministro
Prof.ssa Francesca Zannotti

al Direttore Generale Dipartimento Sviluppo e Potenziamento Attivita' di Ricerca
Prof. Paolo Fasella

al Direttore Ufficio Spazio
Dr. Luigi Mattei
Ministero per la Ricerca Scientifica e Tecnologica


OGGETTO: Riordino ASI e concorsi

Onorevole Ministro,

lo schema di decreto legislativo di riordino dell'ASI, attualmente all'esame della Commissione Bicamerale per la Riforma della Pubblica Amministrazione, afferma che l'Ente da due anni e' tornato alla "normalita' gestionale". In effetti, nell'autunno 1996 furono nominati gli attuali Organi e il Direttore Generale, dando nuovamente piena operativita' alla legge 186/88 di istituzione dell'Agenzia, dopo una fase, durata ben tre anni, in cui si sono succeduti un Commissario Straordinario, un secondo Consiglio di Amministrazione e, per un anno, un Amministratore Unico. Gli Organi nominati nel 1996 ereditarono una situazione indubbiamente difficile, caratterizzata sostanzialmente da un deficit di bilancio elevatissimo (circa 1500 miliardi, quasi tutti per attivita' non contrattualizzate, senza considerare gli oneri latenti) e da gravi disfunzioni gestionali, ma in cui alcuni provvedimenti dell'Amministratore Unico cominciavano a dare qualche risultato in termini di responsabilita' e controllo della spesa. L'Aministratore istitui' infatti sette dipartimenti con personale e compiti ben individuati e, soprattutto, con un centro di spesa associato: ogni dipartimento era responsabile dei progetti affidatigli e dei loro finanziamenti! Per l'ASI si trattava di una vera e propria rivoluzione! Il vertice attuale, appena insediato, smantello' quella organizzazione facendo ripiombare l'ASI nella confusione e nella disorganizzazione. Il Regolamento di Organizzazione e Funzionamento approvato nel 1997 con Decreto Interministeriale (che a quanto ci risulta non e' mai stato pubblicato in G.U.) ha contribuito notevolmente all'attuale marasma. E' inimmaginabile la confusione in cui questo e altri provvedimenti hanno gettato settori delicati della gestione (ad esempio quello contrattuale).

Bastano pochi dati per rendersi conto di quanto sosteniamo. Il risanamento non e' stato, a quel che ci risulta, neanche avviato. Non esiste trasparenza sull'utilizzazione dei fondi pubblici affidati all'ASI. Spesso non esistono neanche controlli sull'esecuzione delle attivita' appaltate (e' questo il caso della quasi totalita' dei contratti di ricerca con Enti ed Istituzioni pubbliche). Non esiste quasi atto dell'ASI che venga reso pubblico (al punto che l'UNIRI e' stata costretta a ricorrere all'ingiunzione tramite ufficiale giudiziario per ottenere copia del decreto di nomina della Commissione giudicatrice dei concorsi interni per il completamento dell'inquadramento del personale). Non esistono procedure certe su alcunche', e quelle che ci sono cambiano quasi ogni giorno. Cosa che rende evidentemente drammatico il lavoro di interi settori. Si pensi che due dipendenti senza supporto segretariale debbono, in queste condizioni, far fronte alla contrattualizzazione e al pagamento di circa cinquecento (!) progetti di ricerca approvati annualmente dal Consiglio di Amministrazione. E, come se non bastasse, le pratiche in determinati uffici rimangono ferme anche per mesi senza che se ne capisca la ragione! Il risultato e' che i tempi di compimento delle pratiche si misurano in molti mesi o in anni, con sofferenze per i contraenti non pubblici che arrivano a volte al limite del fallimento.

Ma la cosa certamente piu' grave riguarda il progetto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS): esso e' costato sinora all'ASI circa 1500 miliardi (pari all'intero finanziamento all'ASI per due anni, contribuzione all'ESA compresa), su circa 100.000 di costo complessivo, nonostante la raccomandazione di ridurre gli oneri finanziari per la ISS formulata dalla "Commissione dei cinque", istituita ai sensi della L. 233/95. A fronte di tale investimento, il progetto prevede che opportunita' di ricerca scientifica (spazio fisico) pari all'incirca al 1% di quelle complessivamente previste vengano utilizzate in esclusiva da sperimentatori italiani. Ebbene, l'ASI non ha alcun piano o progetto di utilizzazione degli spazi riservati all'ASI stessa sulla ISS. Il risultato, per ora, e' che tutte le opportunita' di ricerca per gli anni 2000-2001-2002 sono gia' perdute. Se non si corre ai ripari lo saranno anche quelle per gli anni successivi, sino al 2010. E, ripetiamo, abbiamo speso 1500 miliardi pubblici!

Quello della ISS e' solo l'esempio piu' clamoroso (ma non certo l'unico) della fisionomia di "sportello bancario" per le industrie che l'ASI sta assumendo in maniera sempre piu' evidente (l'avvio di questo processo risale ai tempi della sua costituzione), a detrimento delle attivita' di ricerca scientifica e tecnologica, che sono peraltro finanziate "a pioggia" e, come gia' ricordato, troppo spesso senza controlli sulla loro esecuzione.

Il desolante scenario descritto e' aggravato dalla situazione dell'ASI nei confronti del proprio personale. Essa appare fortemente sottodimensionata rispetto ai compiti che pretende di svolgere, nonostante la possibilita', scarsamente utilizzata, di accendere contratti a termine ex articolo 54 del Regolamento del personale (a parte alcuni casi a 200-250 milioni all'anno), e nonostante il ricorso alle consulenze esterne. Inoltre si puo' dire che non esista norma contrattuale a carattere economico (stipendio escluso) riguardante i livelli che rappresentiamo che venga rispettata: non l'articolo 22 DPR 171/91, non l'accordo sullo Speciale Trattamento Economico, non le norme del contratto in vigore che prevedono trattativa decentrata di qualunque genere. In piu', non esiste informazione al personale su alcunche', ne' le nostre comunicazioni, richieste, domande (che si contano a decine) ottengono mai risposta, sia pure di cortesia. Il tutto accompagnato dalla sistematica mortificazione e sottovalutazione delle professionalita' che ci vedono rappresentarle. E' appena il caso di ricordare che e' il personale ad aver consentito all'Asi di ottenere alcuni risultati di rilievo, nonostante le gestioni che si sono succedute negli anni.

Come si puo' immaginare, i rapporti dell'ASI con il suo personale sono caratterizzati da un contenzioso imponente: i ricorsi dei dipendenti si contano a decine. E si puo' facilmente prevedere che si aggravera' ulteriormente.

Il dato di gran lunga piu' grave riguarda pero' l'inquadramento del personale al quale si applica l'art.19 "norma transitoria" della L. 186/88 citata. Dopo vicissitudini di ogni genere, sembrava che l'attuale amministrazione fosse intenzionata a risolvere la questione riducendo al minimo il contenzioso e, contemporaneamente, il malcontento generale. A tal fine, abbiamo accettato che venisse avviata una procedura per concorsi interni che prevedesse la decorrenza degli effetti giuridici ed economici solo dalla data della conseguente delibera di inquadramento. E' evidente che ci si aspettava un risultato che valorizzasse e premiasse le attivita' svolte in dieci anni, e nelle condizioni descritte. In realta', i risultati disattendono quelle aspettative, e destano gravi perplessita' di merito e di metodo. Sottoponiamo alla Sua attenzione le piu' gravi, affinche' venga verificata attentamente la regolarita' della procedura adottata. Si segnala, in proposito, l'intenzione, piu' volte manifestata dal Presidente dell'ASI, di non sottoporre la delibera di completamento dell'inquadramento all'approvazione del Ministro, come invece previsto dal citato art. 19 L.186/88.

1. Fortissime perplessita' ha destato la nomina della commissione concorsuale, la cui composizione non garantisce assolutamente la necessaria imparzialita' di giudizio ai candidati. In proposito erano intervenuti a piu' riprese sia l'UNIRI che, successivamente, il Ministero vigilante, senza ottenere riscontri di alcun genere. E' evidente che una cosi' grave riserva fornira' un elemento di grande importanza nel sostenere l'enorme contenzioso che il risultato concorsuale fatalmente provochera', anziche' limitarlo al minimo, come ci si augurava.

2. Occorre segnalare l'illegittimita' del bando n.3/98, che non prevede il requisito del possesso del diploma di laurea, come invece richiesto dal DPR 29/93 per l'accesso alla dirigenza amministrativa.

3. Le procedure concorsuali sono state espletate in violazione del DPR 487/94: sono state disattese le norme di cui all'art.6 c.3 (la comunicazione ai candiati dei colloqui non e' stata data nei termini previsti), all'art.9 c.2 (composizione della commissione, per la mancanza di tecnici esperti e del segretario come previsto dai punti a) e b)) e all'art.12 c.2 (non sono stati resi noti prima dei colloqui i risultati dell'esame dei titoli). A tale proposito, e' da ricordare che la commissione ha ignorato il parere degli stessi uffici dell'ASI che manifestavano la necessita' di osservare le norme di cui al DPR in questione.

Certamente i dubbi sulla legittimita' dello svolgimento dell'intera procedura concorsuale non si limitano a questi: molti e importanti particolari sono emersi a dimostrazione della mancanza di trasparenza con cui tutta la procedura e' stata condotta dall'ASI e dalla commissione. Ci siamo limitati agli elementi formali piu' gravi, non potendo tacere su irregolarita' cosi' palesi in un procedimento che, inquadrando tutto il personale, avrebbe dovuto dargli riferimenti giuridici ed economici finalmente certi.

Confidiamo infine in un autorevole intervento che, dopo tanto tempo, consenta all'ASI di svolgere adeguatamente i compiti per i quali e' stata istituita.

Distinti saluti,

Il Segretario Generale ANPRI-EPR e
Presidente UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
Dott.ssa Vincenza Celluprica