COMUNICATO 1-10-98
L'ANPRI-EPR RICHIAMA IL CNR ALL'APPLICAZIONE DEL CCNL DI R&T

L'ANPRI-EPR e' da vari mesi impegnata in trattative con l'Amministrazione del CNR affinche' tutte le norme del recente CCNL dell'area dirigenziale vengano di fatto applicate.

Nonostante la corresponsione di parte degli arretrati avvenuta nei mesi estivi, altre materie, che hanno implicazioni economiche anche di notevole entita', sono ancora completamente inapplicate, quali:

1) Indennita' degli art. 7, 8, 9 II biennio

Queste sono legate agli oneri specifici dell'attivita' di R&T e non e' mai stata aperta la trattativa a riguardo, nonostante piu' volte l'ANPRI-EPR ne abbia sollecitato l'avvio negli incontri avuti con l'Ente.

2) Fondo dell'art. 44 per la formazione attiva e passiva di ricercatori e tecnologi pari a non meno dell'1% del monte retributivo.

Le OO.SS. hanno avuto incontri informativi con l'Ente, convocati con procedure irrituali e non garantiste dei diritti contrattuali, in quanto avvenute senza la necessaria trattativa che deve stabilire le linee di indirizzo generale per l'attivita' di formazione ed aggiornamento. Sulle modalita' adottate l'ANPRI-EPR ha espresso formale contestazione.

L'ultima riunione in materia si e' avuta il 23-9-98. L'Amministrazione ha presentato solo una bozza generica di una Iniziativa sulla formazione ed aggiornamento del personale, predisposta a seguito di una variazione del bilancio 98 per "Corsi nel campo gestionale amministrativo per il personale addetto ai servizi o funzione di carattere generale". La Dott.ssa Capocecera ha sottolineato che nell'Ente vi e' l'esigenza di rompere l'immobilismo in materia di formazione ed aggiornamento, infatti ha inviato una circolare agli uffici della Sede per avere segnalazioni di esigenze di formazione.

L'ANPRI-EPR ha criticato il contenuto del documento presentato dall'Ente che prevede corsi generici di formazione "manageriale" e per il solo personale amministrativo della Sede Centrale, con propensione verso l'appalto alla docenza esterna, mortificando cosi' le professionalita' interne. Non e' invece prevista la docenza attiva da parte di ricercatori e tecnologi CNR: a questo proposito si fa rilevare che il compenso per un ora di lezione oscilla tra le 100.000 e le 200.000 lire.
Inoltre, considerando l'attuale fase di riordino dell'Ente che prevede uno smagrimento delle strutture amministrative centrali, non si capisce proprio la necessita' cosi' urgente di attivare l'unica iniziativa di formazione in campo amministrativo.
Si deve ricordare che i fondi per la formazione sono dovuti dall'Ente ai ricercatori e tecnologi alla stessa stregua degli aumenti stipendiali. L'Ente, invece, non ha provveduto all'accantonamento delle somme necessarie (dell'ordine di alcuni miliardi). La mancanza di tali indennita' equivarra' quindi ad una decurtazione unilaterale dell'aumento contrattuale per R&T ottenuto sul tavolo contrattuale, e percentualmente gia' inferiore a quello di altri dipendenti pubblici.

Per quanto riguarda altre parti del CCNL particolarmente attinenti alle specificita' dello status di R&T, si sono svolte diverse trattative dove l'Amministrazione ha piu' volte preteso di dare soluzioni che confondono le norme del CCNL dell'area dirigenziale con quelle dell'altro personale. Questo e' stato contestato nelle sedi opportune dall'ANPRI perche' illegittimo. In particolare si cita:

3) Fondo per benefici di natura assistenziale e sociale dell'art. 74 fino all'1% del fondo retribuzioni

L'ANPRI ha contestato che il fondo destinato ai Benefici in oggetto sia stato considerato dal CNR unico ed indivisibile per tutto il personale dell'Ente, che il contratto decentrato stesso possa stabilire criteri e modalita' di ripartizione relativi ad un importo complessivo per tutto il personale e quindi relativo a personale non afferente al CCNL di area dirigenziale.
Si e' persa quindi l'occasione di arrivare a definire una forma di beneficio assistenziale piu' aderente alle regole ed ai pagamenti tickets, che vigono ora nel SSN. Infatti le alte professionalita' sono escluse da diversi tipi di rimborsi.
L'ANPRI aveva richiesto da subito la stipula di ASSICURAZIONI sanitarie. Il CNR si e' solo impegnato a studiare il problema senza porsi nessun vincolo temporale.

4) Proposta del CNR di costituzione di un Comitato bilaterale unico per tutto il personale e su tutte le materie.

L'ANPRI ha dichiarato tale proposta illegittima, in quanto il Contratto prevede la costituzione di Comitati bilaterali relativamente al personale dirigenziale ai sensi dell'art. 69, con la partecipazione paritetica delle rappresentanze dell'Ente e delle sole organizzazioni rappresentative di detto personale dirigenziale. Si ricorda che le problematiche trattate in tali Comitati sono, tra le altre, l'organizzazione del lavoro e l'andamento dell'occupazione!

5) l'attuazione dell'art. 35 c. 4 (160 ore) in materia di attivita' di arricchimento professionale, quali: ricerca libera, docenza, attivita' professionali.

L'Ente non ha ancora provveduto a modificare la normativa interna risalente al febbraio '98, mentre ora tali attivita' non devono piu' essere autorizzate dall'Ente, ma solo preventivamente comunicate dai R&T interessati. L'ANPRI ha anche chiesto al Presidente un impegno per una rapida definizione delle procedure.

6) tipi di contratti a termine

Alcuni tipi di contratto che sono previsti dal CCNL sono inapplicati dall'Amministrazione, e vi sono particolari tipi di contratto a termine non previsti dal CCNL che si pretende di applicare.
Per il primo caso da giugno '98 i contratti ex art. 23 DPR 171/91 sono autorizzati, ma non su fondi Conto Terzi, nonostante il disciplinare in vigore lo ammetta.
Per il secondo caso si segnala che dal '97 sono stati ampiamente usati contratti annuali ex art. 36 D.Lgs. 29/93 ed ora l'Amministrazione sta predisponendo il disciplinare per contratti: di collaborazione pluriennali per laureati, di prestazione autonoma ex art. 2222 Codice Civile per il rimanente del personale.
L'ANPRI chiedera' al piu' presto un incontro specifico sulla materia.

L'ANPRI non puo' quindi che denunciare questo reiterato approccio burocratico dell'Ente nella conduzione delle trattative o nella soluzione dei problemi aperti, in palese contrasto con il confermato ruolo centrale dell'Ente quale organismo di ricerca. Le scelte dell'Amministrazione invece si inquadrano con la volonta' di non riconoscere le molteplici e diverse professionalita' interne al CNR, di non realizzare le potenzialita' offerte dal nuovo CCNL dell'Area dirigenziale per valorizzarle. Appaiono invece piuttosto mirate all'appiattimento ed al ridimensionamento del ruolo dei ricercatori e tecnologi all'interno delle strutture scientifiche e dell'Ente nel suo complesso.

Dott.ssa Patrizia Ciarlini
Segretario Nazionale ANPRI-EPR
Responsabile CNR