OSSERVAZIONI UNIRI SULLA BOZZA DI DOCUMENTO DEL CNR SU "Obiettivi, indirizzi e programmi di massima - Attività di formazione e aggiornamento del personale 1999 (art. 67 CCNL I-III - art. 27 CCNL IV-X)

Premessa

I due contratti, quello della Dirigenza e quello del personale dei livelli IV-X, prevedono modalità differenziate sia per la definizione dell'entità dello specifico "fondo per la formazione" sia per le finalità che si vogliono raggiungere. In particolare essi prevedono che per i ricercatori e tecnologi il fondo sia tra l'1% ed il 2% del monte retributivo ad essi riferito, per i dirigenti aministrativi che tale fondo sia almeno dell'1% del monte retributivo ad essi riferito e per il personale tecnico ed amministrativo sia al massimo dell'1% del monte retributivo ad essi riferito.

Inoltre per i R&T il fondo è destinato alla formazione e aggiornamento (f.a.) per l'attività professionale e per l'accrescimento delle competenze scientifiche e tecnologiche" nei contesti di riferimento. I R&T possono avere un contributo a carico del CNR anche per iniziative non concordate, ma effettivamente connesse con gli obiettivi di ricerca dell'Ente. Il fondo di f.a. per i dirigenti amministrativi può essere usato anche sulla base di iniziative connesse con l'attività di servizio e selezionate dai dirigenti interessati.

Per il personale dei livelli IV-X con tale istituto si vuole promuovere oltre alla formazione ed aggiornamento del personale in servizio, anche l'addestramento di personale appena assunto.

Va ricordato inoltre che i contratti stabiliscono che le linee di indirizzo generale di utilizzo dei fondi sono oggetto di contrattazione, e che gli Enti possono organizzare iniziative di formazione anche in comune da svolgere presso Istituzioni, strutture di ricerca e industrie italiane comunitarie ed extracomunitarie.

Si vuole infine sottolineare che gli art. 44 e 14 del CCNL dell'area dirigenziale stabiliscono che gli Enti concordino con ricercatori e tecnologi o dirigenti amministrativi interessati, sulla base delle proposte presentate dagli stessi, la partecipazione a iniziative di aggiornamento e formazione professionale.

Alla luce di queste osservazioni iniziali l'UNIRI ha riletto criticamente la proposta del CNR, che riguarda indistintamente i 3 fondi, e che viene esaminata nel seguente paragrafo. Nel secondo paragrafo viene formulata una propria proposta.



1. Analisi critica delle proposta predisposta dall'Amministrazione CNR

Il documento presentato dall'Ufficio formazione del CNR non sembra affatto recepire le linee del contratto per r&t. Esso dà pochissimo spazio alla formazione scientifica e presenta una visione della formazione tutta incentrata su criteri di centralizzazione della progettazione e omogeneizzazione dei percorsi formativi, che appare adatta solo alla formazione del personale amministrativo e di r&t che hanno responsabilità di "gestione di strutture di ricerca e/o finanziamenti" . Il documento dà pochissimo spazio alla formazione scientifica La propsta risulta del tutto inadatta per R&T per quanto riguarda la formazione e aggiornamento per "l'accrescimento delle competenze scientifiche e tecnologiche" nei contesti di riferimento, previsti dal contratto dei R&T. Tale visione è presente sia nella sezione sui criteri di progettazione dove si vuole delegare al "Responsabile della Sezione Formazione" la progettazione di tutte le attività formative dell'Ente, sia nella sezione sul decentramento.

Si fa osservare che le attività di formazione dei ricercatori, tecnologi che operano nella rete sono principalmente su tematiche relative all'attività di ricerca. Queste ultime sono, in un ente pluridisciplinare, molto diversificate e quindi la formazione su di esse non può essere progettata in modo centralizzato. Questo stesso modo di vedere può a nostro parere essere esteso anche alla formazione dei tecnici che operano nella rete.

Appare di conseguenza inopportuno prevedere che tutte le attività di formazione avvengano presso la sede centrale. Viceversa, dato che il Progetto di formazione centralizzato coinvolge un numero di persone ristretto, perchè, come detto sopra, coinvolge solo il personale amministrativo della sede e della rete e solo in munima parte i R&T, e dato che potrebbe rivelarsi antieconomico far spostare il personale amministrativo della rete presso la sede per la formazione, non sembra necessario attrezzare due aule a questo scopo.

Per quanto riguarda la formazione attiva, si vuole qui ricordare che non rientra nella missione del CNR istituire una Scuola Permanente di Formazione. Per questo, qualunque attività di formazione verso esterni dovrà essere finanziata con fondi provenienti dalle quote pagate dai discenti o con fondi europei e non con il fondo destinato alla formazione, oggetto di questa trattativa. In ogni caso la coerenza del piano di formazione con il ruolo del CNR deve essere valutata dal CD e dal CCS.

Per quanto riguarda le aree di intervento ed i relativi budget, la proposta del CNR dimostra una linea che tende a confondere le finalità formative dei due contratti. E' evidente infatti che non viene destinato l'ammontare adeguato alla formazione scientifica. Anche per quanto riguarda gli interventi a breve termine questi non contemplano quasi la formazione scientifica e sono tutti concentrati sulla formazione del personale dei livelli quarto decimo.

Va inoltre osservato che la proposta per i corsi sulla gestione aziendale è troppo generica, se confrontata con le esigenze del mondo della ricerca, e d'altra parte le viene assegnata una parte cospicua delle risorse: va quindi ridimensionata per preferire corsi di management per sostenere l'autogoverno della comunità scientifica interna, ovvero per la gestione delle strutture di ricerca, organi servizi e progetti finalizzati. Sono da Sono del tutto impropri i finanziamenti con questo fondo di corsi per formatori dei formatori o sulla sicurezza (L 626). Questi ultimi sono invece da prevedere su fondi specifici.

Si può concludere questa analisi con un commento positivo sul punto "presentazione di istanze individuali", che riteniamo debba essere il canale prioritario attraverso il quale avvenga la formazione scientifica. Tuttavia affermiamo che non può essere la Commissione di valutazione che indica le priorità delle linee di ricerca: le priorità sono indicate nel piano triennale fissato dal CD, sentito il CCS. E' quindi il CCS o sue commissioni che valutano la coerenza dei progetti individuali con le scelte prgrammatiche dell'Ente. Riterniamo anzi del tutto inutile la presenza di tale commissione che potrebbe costituire il primo passo per costituire una nuova "burocrazia della formazione".



2. La proposta UNIRI.

L'UNIRI chiede che sia destinato, per questo anno di avvio, fondi pari esattamente all'1% del monte retributivo sia per la formazione di R&T che dei dirigenti amministrativi. Pertanto vista la cifra relativa al monte retributivo di R&T e a quello dei dirigenti amministrativi, si richiede che sia destinata una cifra pari all'90% alla formazione passiva e pari al restante 10% alla formazione attiva.

Formazione dei R&T

Formazione passiva

Per quanto riguarda la formazione passiva, destinata all' "accrescimento delle competenze scientifiche e tecnologiche", essa avverrà, come previsto dal contratto, secondo i seguenti criteri:

  1. attraverso la fruizione di corsi e attraverso stages presso istituzioni, strutture di ricerca e imprese italiane e straniere;
  2. in modo concordato con i diretti interessati, attraverso l'esame di loro proposte.