POSIZIONE ANPRI SUL PROBLEMA DEI CONCORSI
NELLA FASE TRANSITORIA DI
RIORDINO DEL CNR

L'ANPRI ha sempre ritenuto che non si può attuare un riordino efficace dell' Ente senza un forte intervento sul personale di ricerca, in modo da incrementare e valorizzare tutte le competenze scientifiche presenti.

L'ANPRI ha da tempo rimarcato che la mancanza di concorsi di ruolo negli anni ha comportato non soltanto il crescere del numero di precari ma anche un aumento della presenza di ricercatori e tecnologi in fascia iniziale con elevata professionalità e, naturalmente, anzianità.

Per queste considerazioni l'ANPRI non può che chiedere con forza che anche in questo primo anno della fase transitoria di riordino vengano banditi concorsi per tutti e tre i livelli, con particolare riferimento ai profili dei ricercatori, per dare risposta alle esigenze non più ignorabili che esistono in ogni livello. Questa richiesta è giustificata inoltre dal fatto che tali concorsi, che molto condizioneranno la prossima composizione del personale scientifico nell'Ente, potranno consentire l'ingresso in livelli alti anche a precari con elevata professionalità e anzianità più che decennale, che sappiamo essere presenti.

Per quanto riguarda l'assegnazione dei posti e le modalità di espletamento dei concorsi l'ANPRI ritiene che, pur di fronte all'urgenza di rivitalizzare l'Ente, attraverso il reclutamento tempestivo di nuovi ricercatori e la progressione in carriera dei ricercatori interni, occorra evitare di procedere con metodi che non garantiscono una corretta valutazione dei candidati e che siano sostanzialmente diversi da quelli che si adotteranno a regime, e che sono stati discussi dall'ANPRI in un documento generale sui Regolamenti.

Occorre quindi che i prossimi concorsi vengano banditi all'interno di aree scientifiche concorsuali definite dal CNR e con commissioni che rispettino il più possibile le regole sopra indicate. L'ANPRI sostiene che una corretta procedura deve comprendere i seguenti passi:

  1. la definizione delle aree scientifiche concorsuali
  2. le afferenze dei ricercatori di ruolo alle aree concorsuali
  3. i fabbisogni dei singoli istituti sia per posti di fascia iniziale che per posti nei livelli superiori nelle aree scientifche definite.

L'ANPRI ritiene che ciò può essere fatto in tempi rapidi, e suggerisce una possibile la procedura:

  1. scegliere come insieme di aree concorsuali quelle dei concorsi universitari e quelle utilizzate dal CNR nei giudizi di idoneità da primo ricercatore del 1988.
  2. chiedere ai direttori e Consigli scientifici degli istituti di individuare, sentiti i ricercatori interessati ed entro un termine prefissato (ad es. 30 GG) nell'elenco delle suddette aree concorsuali:

Al fine di evidenziare meglio la mancanza di concorsi negli ultimi anni, può essere fornito il numero di ricercatori di fascia iniziale con almeno nove anni di anzianità, maturata anche nell'ambito di contratti a termine, il numero di primi ricercatori con anzianità maturata nel livello di almeno sette anni.

Se, a parere degli interessati un'area di ricerca scientifica presente nell'istituto non si trova nell'elenco fornito, il direttore, sentiti i membri interni del Consiglio scientifico, fa richiesta, con adeguate motivazioni, di inserire nell'elenco l'area e per questa vengono fornite le indicazioni suddette.

Le risposte dei direttori verranno esaminate dal CCS che, attraverso opportuni accorpamenti, proporrà al CD le aree sulle quale bandire i concorsi e il numero diconcorsi per ciascuna di essi e per ciascuna fascia.

L'attività di ricerca del personale in formazione presso il CNR verrà certificata dal Consiglio Scientifico. Infatti si dovrebbe rafforzare il coinvolgimento dei ricercatori, sia nella fase di valutazione dell'attività triennale di ricerca sia poi nelle commissioni di concorso a fascia iniziale. L'argomento è stato anche oggetto di una delibera del CD per quanto riguarda la modalità di valutazione dell'attività triennale di ricerca di personale quale contrattisti a tempo determinato ex art. 36 o ex art. 23 nonchè personale tecnico con laurea pertinente che svolge attività di ricerca e/o tecnologica. Su tale delibera l'ANPRI ha espresso un giudizio negativo, per l'esclusione dei ricercatori dalla commissione di valutazione.

Per rendere più veloce la fase transitoria di concorsi per la fascia iniziale, i concorsi per tale fascia previsti per ciascuna area concorsuale potrebbero essere effettuati localmente negli Istituti, dove il CD ha allocato i posti, con procedure generali che garantiscano comunque la trasparenza delle scelte, la scientificità e la competenza della Commissione. Si propone, nell'ottica della semplificazione, che le Commissioni di concorso, deliberate dal CD potrebbero essere di soli 3 membri, così individuati: il ricercatore della fascia più alta nell'area concorsuale (a parità si sceglie il più anziano) nell' Istituto, due membri esterni proposti dal Consiglio Scientifico dell'Istituto.


Roma, 16 giugno 1999