COMUNICATO ANPRI 28 giugno 2000

AL CNR SI RINVIA ANCORA
SALTATA LA FIRMA DEI CONTRATTI SULLA FORMAZIONE E SUI BENEFICI ASSISTENZIALI


COMUNICATO 28.6: AL CNR SI RINVIA ANCORA.
.

Il 20 giugno l'UNIRI e' stata convocata al CNR per la firma delle 
ipotesi dei contratti collettivi decentrati per il 2000 sulla 
formazione del personale e sui benefici assistenziali e sociali.

Nel testo sulla formazione proposto dal CNR per la firma risultavano 
alcuni punti importanti sostenuti dall'UNIRI, in particolare la 
composizione del fondo cosi' come dovuta per il contratto dei livelli 
I-III (circa 3 miliardi, pari allo 0.77% del monte retributivo) e per 
quello del restante personale, nonche' la diretta approvazione, senza 
alcun filtro di trattative con OOSS e /o RSU come era stato invece 
richiesto da altre sigle, delle iniziative di formazione presentate 
da ricercatori, tecnologi,
dirigenti amministrativi, Organi di ricerca.

Nonostante la permanenza di alcuni punti discutibili, come 
l'esclusione di convegni e seminari dalle iniziative di formazione, 
la delegazione UNIRI ha dichiarato di voler avviare da subito la 
formazione e quindi di essere pronta a firmare il testo proposto.
Soltanto a questo punto il Direttore Generale ha comunicato che ad un 
tavolo separato CGIL, CISL e UIL avevano rifiutato di firmare quel 
testo e che pertanto l'Amministrazione decideva di non 
sottoscriverlo, e di riservarsi "di valutare la situazione 
determinatasi a seguito del confronto con le altre OOSS".

In questo modo il CNR, nella persona del Direttore Generale dott. 
Marini, si e' mostrato completamente incapace di affermare e 
sostenere la sua stessa proposta a fronte delle prepotenti richieste 
di quei sindacati che considerano la cogestione, il "controllo 
democratico a priori", la demonizzazione della liberta' di ricerca, 
le vie per gestire tutte le questioni, anche se di rilevanza 
scientifica, quale questa della formazione.

Si tratta ancora una volta di una gravissima scorrettezza, perche' si 
vuole violare il vigente contratto di area dirigenziale distogliendo, 
tramite il fondo unico ed indiviso, fondi dovuti ai ricercatori, 
tecnologi e dirigenti amministrativi e destinati ad attivita' di 
formazione da essi concordate con l'Ente, sulla base delle proposte 
da loro presentate. Con la pretesa di un fondo unico e di una 
normativa unica che preveda "controllo e verifica da parte delle RSU 
e delle rappresentanze sindacali", ancora una volta le altre sigle 
sindacali dimostrano la volonta' precisa di non riconoscere nemmeno 
nell'ambito delle scelte individuali scientifiche di formazione, la 
specificita' dei ricercatori.

Per quanto riguarda il testo sui benefici assistenziali, l'UNIRI, non 
avendo riscontrato l'introduzione delle modifiche minimali richieste, 
in particolare l'aumento dello stanziamento per le borse di studio 
per i figli dei dipendenti, si e' riservata di decidere.
L'UNIRI ha anche chiesto alcune informazioni sull'utilizzo fatto 
finora dei fondi per i benefici, ed il dr Marini ha indicato il 
comitato bilaterale come sede idonea per la richiesta di tali 
informazioni.

Ancora una volta va sottolineata la scorrettezza 
dell'Amministrazione, che prima prende in giro la rappresentanza 
sindacale dei Ricercatori e Tecnologi con proposte che lei stessa non 
sostiene e poi rinvia le sue risposte ad un comitato che invece non 
informa e non risponde. Infatti, le informazioni finora richieste in 
quella sede sui concorsi, sul personale sottoinquadrato dei livelli 
II e III, sul piano triennale, sui settori scientifico-disciplinari e 
materie collegate, sono state fornite solo in minima parte e 
limitatamente ad aspetti secondari, come verra' illustrato in un 
successivo comunicato.

Per concludere, ci appare necessario riferirci ad alcune deliranti 
affermazioni del comunicato CGIL-SNUR del 22 giugno. In esso traspare 
un disprezzo per il rispetto della normativa vigente che certe 
Organizzazioni, contando su appoggi politici, non perdono occasione 
di manifestare.

Costoro considerano per loro "irrinunciabile il principio di 
unitarieta' del personale", mentre i CCNL vigenti prevedono invece 
due accordi sulla formazione, distinti per i livelli I-III e IV-X. 
Ne' costoro spiegano per quale motivo mai l'esistenza di due accordi 
distinti comporterebbe l'"emarginazione" dei livelli IV-X, cui 
verrebbero comunque assegnati i fondi loro spettanti e riconosciute 
norme specifiche di garanzia per la loro gestione.

Decisamente inverosimile e' la volgare rappresentazione dell'UNIRI 
quale Associazione professionale che "interpretano la liberta' di 
ricerca come la possibilita' di fare quello che meglio aggrada loro, 
senza alcuna valutazione a posteriore ne' controllo democratico a 
priori".

Forse la CGIL ignora che la comunita' scientifica dell'Ente viene da 
sempre sottoposta alla valutazione annuale, preventiva e consuntiva, 
dei Consigli Scientifici degli Organi e degli ex Comitati e, dove ci 
sono stati, da concorsi per passaggi di livello?.
Le nuove forme di valutazione che potranno essere introdotte dai 
regolamenti, secondo la CGIL dovranno essere esercitate da scienziati 
esperti delle discipline in cui operano i ric/tecn del CNR o dalle 
OO.SS. e dalle RSU?

La CGIL-SNUR, in mancanza di solide argomentazioni da contrapporre a 
chi, come noi, ha semplicemente preteso il riconoscimento dei diritti 
spettanti alle nostre categorie professionali, si vuole mostrare 
sempre piu' come corporazione di tecnici e amministrativi e sempre 
meno come rappresentante di ricercatori e tecnologi: superando 
abbondantemente la soglia del ridicolo e tradendo i preoccupanti 
limiti culturali dei suoi vertici, la CGIL giunge al punto di 
accusare proprio noi, gli unici pronti a firmare l'accordo, di 
fornire al CNR la copertura strumentale "per utilizzare i 5 miliardi 
della formazione per esigenze che poco hanno a che fare con la 
formazione stessa".

28.6.2000
La delegazione UNIRI