ELEMENTI ESSENZIALI PER IL RIORDINO DEL CNR
SECONDO I PRINCIPI DI AUTONOMIA E AUTOGOVERNO

Nella attuale fase di elaborazione di proposte per il riassetto degli Enti di Ricerca ed in particolare del CNR, in vista dell'emanazione dei decreti legislativi previsti dalla legge 15 marzo 1997, n. 59, i membri dei Comitati Nazionali di Consulenza del CNR eletti in rappresentanza dei Ricercatori e Tecnologi del CNR sentono il dovere di presentare alla valutazione degli organi consultivi e direttivi del CNR e del Ministro URST alcuni elementi ritenuti essenziali per il riordino del CNR, secondo i principi di Autonomia e di Autogoverno degli EPR, definiti dalla L.168/89 e ribaditi nella Relazione del Ministro URST alle Camere (31 luglio 1997).

Prendendo atto della volonta` politica del Governo che configura la sostituzione degli attuali Comitati Nazionali di consulenza del CNR con Consigli Scientifici Nazionali, nuovi organi consultivi rappresentativi della comunita` scientifica, si ritiene necessario individuare nuove forme di consulenza della comunita` scientifica nazionale nei confronti del CNR, in relazione al ruolo che il CNR deve continuare a svolgere di "aggregazione dell'intera comunita` scientifica attorno a grandi progetti di ricerca" (v. Relazione MURST alle Camere).
L'organo di governo scientifico dell'Ente dovra` essere a carattere prevalentemente rappresentativo, con componente maggioritaria costituita da personale scientifico del CNR.
Per la gestione della rete degli Organi di ricerca, non piu` svolta da organismi di consulenza scientifica generale, il CNR dovra` dotarsi di propri specifici organismi scientifici, per settori scientifico-disciplinari omogenei, ciascuno dei quali sia espressione elettiva della comunita` scientifica interna all'Ente afferente al relativo settore.
Al centro del riordino del CNR si colloca la necessaria revisione della propria Rete degli Organi di Ricerca. Essa dovra' svilupparsi secondo i seguenti punti cardine:
- conservare la struttura unitaria ed interdisciplinare tale da garantire il ruolo di Rete Nazionale di Ricerca;
- creare forme di aggregazioni tali da soddisfare da un lato le esigenze delle specificita' disciplinari e dall'altro la capacita' di operare per obiettivi tematici raggiungendo cosi' "dimensioni" tali da costituire Centri di Eccellenza nei relativi settori di competenza;
- ridisegnare una flessibile interfaccia con l'Universita', attraverso strutture di ricerca a tempo definito;
- garantire mediante la programmazione pluriennale le necessarie risorse, ponendo particolare rilievo al capitale umano. In questo particolare ambito le azioni che si ritengono necessarie sono:
  - il potenziamento degli organici relativi ai ruoli scientifico e tecnico attraverso una pianificazione strategica che preveda forme di rinnovo e di espansione a cadenze regolari;
  - l'assunzione, da parte del CNR tra i suoi compiti primari, del ruolo di Alta Formazione, attraverso il Dottorato di Ricerca, svolto a pieno titolo presso i propri Organi di Ricerca, e attraverso Borse di Studio anche pluriennali, aperte ai Paesi della UE;
  - la definizione di criteri precisi ed equi per l'attuazione della mobilita' nell'ambito del sistema nazionale della ricerca. Per quanto riguarda in particolare la mobilita' bi-direzionale dei ricercatori con l'Universita', da tempo e in piu' sedi auspicata, essa presuppone un intervento legislativo che stabilisca la griglia di equiparazione dei livelli delle carriere e la comparabilita' del trattamento economico. Mentre il trasferimento, su base volontaria e temporanea, dei R&T tra il CNR ed il sistema produttivo, che puo' costituire un utile strumento per la integrazione tra le Reti di Ricerca pubblica degli EPR e dell'industria, va regolato nel piu' ampio quadro delle collaborazioni tra le tre Reti di Ricerca, costituite da Universita', EPR e Industria.
- riordinare la struttura gestionale-amministrativa rendendola efficiente, snella e funzionale alla nuova organizzazione della Rete Scientifica, basandole sul principio del controllo amministrativo a posteriori e sulla reale autonomia e responsabilita' gestionale delle strutture scientifiche.

E` necessaria la separazione tra organismi di gestione della Rete di Ricerca e dei Progetti Nazionali e organismi di valutazione della attivita' di ricerca.

Roma, 22 febbraio 1998

Mario Arioli            - Comitato 01
Mauro Bacci             - Comitato 02
Bruno Betro'            - Comitato 01
Gianfranco Borin        - Comitato 03
Andrea Canale           - Comitato 06
Gianluigi Casalone      - Comitato 03
Salvatore Casillo       - Comitato 04
Francesco Cannata       - Comitat0 06
Franco Denoth           - Comitato 02
Guido Di Cocco          - Comitato 02
Augusto Fabbri          - Comitato 05
Carlo Frediani          - Comitato 02
Salvatore Garraffo      - Comitato 08 (dal 1/1/98 Direttore di Centro)
Angelo Guarino          - Comitato 03
Antonio Lamarra         - Comitato 08
Alfredo Liberatori      - Comitato 03
Paolo Locatelli         - Comitato 03
Domenico Mariotti       - Comitato 06
Michele Missikoff       - Comitato 07
Rossella Palomba        - Comitato 10
Luca Pantani            - Comitato 02
Roberto Perissi         - Comitato 07
Romualdo Picco          - Comitato 07
Paolo Raddi             - Comitato 06
Ruggero Ricordy         - Comitato 04
Marino Sorriso-Valvo    - Comitato 05
Giampaolo Vettolani     - Comitato 02
Roberto Vinci           - Comitato 07