Lettera del collega CNR Nicola Guarino

Sento il bisogno di esprimere tutta la mia indignazione per la 
notizia ricevuta poco fa circa l'appalto relativo alla "DEFINIZIONE 
e REALIZZAZIONE del piano triennale 2001-2003 del CNR" 
(http://www.urp.cnr.it/gare/garevalide.html). Purtroppo 
all'indignazione si aggiungono la disillusione e la tristezza:

- Disillusione, perche' sono tra quelli (non molti) che ingenuamente 
si era illuso che le cose al CNR potessero migliorare almeno un 
pochino (nonostante la mancanza di autogoverno e tutti gli altri 
problemi) con questa ristrutturazione. Molti segnali ahime' stanno 
testimoniando il contrario, e questa storia del piano triennale e' 
la conferma definitiva del fatto che le previsioni nere di molti 
miei colleghi erano ben fondate. Cito qui solo due di questi 
segnali, che riguardano strettamente la politica scientifica 
dell'ente:

	1. La definizione delle aree strategiche per il progetto 
"Agenzia 2000" poteva essere la prima occasione per lanciare un 
segnale chiaro rispetto a una nuova politica della ricerca. Invece 
ci siamo trovati di fronte ad una lista di tematiche nel complesso 
confusa, raffazzonata, a volte incomprensibile, con un livello di 
specificita' estremamente variabile, e soprattutto assolutamente non 
giustificata: non una parola sulle motivazioni di queste scelte in 
riferimento ai bisogni del Paese e dell'Europa, non un chiarimento 
interpretativo!  Come un mio collega mi ha fatto osservare, in fondo 
e' anche ovvio - e forse opportuno - che chi ha definito tali 
priorita' preferisca subappaltare ad altri compiti di cui 
evidentemente non e' capace; peccato pero' che tali compiti 
riguardino i doveri istituzionali di queste persone, che 
continueranno a ricevere lo stipendio mentre altri faranno (forse 
meglio, a questo punto) il loro lavoro!

	2. Il processo di ristrutturazione della rete degli organi 
sta di fatto evolvendo verso una direzione che, salvo forse alcune 
eccezioni, non sembra certo privilegiare le esigenze di una 
razionale riorganizzazione scientifica. Piuttosto sembrano prevalere 
gli interessi locali e gli accordi spiccioli riguardo alle future 
direzioni. Ad esempio nell'area che conosco, l'informatica, si sta 
andando verso una sorta di polverizzazione a livello nazionale.

- Tristezza, in quanto mi rendo conto che ormai le capacita' e le 
possibilita' di reazione di fronte a questo stato di cose sono 
ridotte al lumicino, e che la maggior parte dei mei colleghi (ed io 
stesso, molte volte) preferisce pensare solo alle proprie ricerche, 
per lo meno finche' gli resta la possibilita' di lavorare. Cio' 
nonostante sento che esprimere pubblicamente questi sentimenti 
(lasciando stare per un attimo le infinite scadenze a cui dovrei 
stare dietro, motivate soprattutto dalla necessita' di reperire un 
minimo di fondi di ricerca) sia in questo momento una sorta di 
"dovere morale", e oso sperare che possa servire a smuovere qualche 
collega.

	Forse questa storia dell'appalto per il piano triennale e' 
tanto grossa che qualcuno si sveglia...

-- Nicola Guarino


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