SULLA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELLA RICERCA
OVVERO
SUBITO L'INDENNITA' DI VACANZA CONTRATTUALE !
La trattativa per il rinnovo del contratto del comparto ricerca si e' "inspiegabilmente" bloccata. Da oltre due mesi l'ARAN non convoca piu' le OO.SS, neanche per consegnare quei documenti vuoti e pieni di omissis che fin qui ha fatto circolare con il contagocce. Di fatto, la trattativa vera, quella che doveva affrontare le questioni piu' sostanziose non e' ancora stata avviata .... e allora, come si spiega questo stallo? Bisognerebbe chiederlo, oltre che all'ARAN, che ha indubbiamente la principale responsabilitaà di questa situazione, a CGIL-CISL-UIL che accusano il Comitato di settore*, costituito dai Presidenti degli Enti, di opporsi alle loro richieste senza specificare bene di quali richieste si tratti. Se l'accusa e' quella di non saper/voler trovare le risorse necessarie per dare ai lavoratori degli EPR il giusto riconoscimento economico, noi siamo ovviamente d'accordo, sulla tirchieria degli Enti a tirare fuori persino i soldi previsti dai contratti di lavoro ci siamo piu' volte espressi e non saremo certo noi ad assolvere il Comitato di settore da questa colpa. Ma quali saranno mai quelle modifiche all'ordinamento che quei "cattivi" del Comitato di settore non vogliono ? Poiche' nella piattaforma di CGIL-CISL-UIL (e nei loro comunicati) non se ne trova traccia, deve trattarsi di qualche "proposta indecente" di cui e' meglio non parlare in pubblico ! Se cosi' e' diventa ben chiaro perche' CGIL-CISL-UIL hanno voluto il tavolo separato: meglio che le orecchie indiscrete dei sindacati indipendenti non sentano quello che 'si vuole fare ma non si puo' dire'! A questo punto, in mancanza di proposte ufficiali, tutte le voci di corridoio che parlano di richiesta di "sfondamento" dal IV al III livello (con conseguente assorbimento di una quota consistente delle risorse economiche finora stanziate) sono sempre piu' credibili ... ! Come avevamo previsto, l'impostazione della trattativa voluta tenacemente da CGIL-CISL-UIL sta portando solo guai; avevano promesso un contratto piu' rapido e piu' "ricco" per tutti e invece l'unico risultato che hanno ottenuto e' stato quello di irrigidire la controparte in uno sterile braccio di ferro su non si sa bene cosa. Aver voluto prima declassare la categoria dei ricercatori e tecnologi in un contratto "unico" (tutti insieme in area sub-dirigenziale) e poi rompere il fronte sindacale con i tavoli separati (da una parte CGIL-CISL-UIL e dall'altra parte gli altri sindacati) e' stato il piu' bel regalo che si potesse fare all'ARAN: a causa di questa scelta scellerata le iniziative che si preannunciano per i prossimi giorni, cosi' come quelle gia' prese nelle scorse settimane da altre sigle, non saranno unitarie, evidenziando cosi' implacabilmente le debolezze e le divisioni interne al fronte sindacale. Proprio un bel risultato! Per questi motivi l'UNIRI giudica la mobilitazione proclamata da CGIL-CISL-UIL per il prossimo 9 Giugno ambigua e volta a strumentalizzare " a fini non dichiarati" il legittimo malcontento dei lavoratori per la mancata chiusura del contratto. Le stesse difficolta' manifestate dall'ARAN nel gestire la "distinta disciplina", che secondo l'ARAN medesima si applicherebbe ai ricercatori e tecnologi, confermano l'errore commesso nell'aver voluto ricomprendere nella stessa area contrattuale, categorie professionali profondamente diverse provenienti da due contratti molto diversi. L'UNIRI pertanto, nell'auspicare che venga quanto prima ripristinato il diritto di ricercatori e tecnologi a sedere al tavolo di area dirigenziale (la nostra battaglia per questo riconoscimento prosegue in sede giudiziaria) invita tutti i lavoratori a valutare con attenzione la situazione e i successivi sviluppi, senza cadere nelle trappole del "polverone" e della demagogia. Contro le manovre dilatorie dell'ARAN, del Comitato di settore e di CGIL-CISL-UIL, l'UNIRI ribadisce infine la necessità che dal prossimo mese vengano messi in busta paga l'indennita' di vacanza contrattuale e i relativi arretrati rivalutati con gli interessi. Non devono essere i lavoratori della ricerca a pagare le conseguenze di questo gioco delle parti. Il Presidente UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) Bruno Betro'