--- Comunicato 6.6.2000 ---

SULLA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELLA RICERCA
OVVERO
SUBITO L'INDENNITA' DI VACANZA CONTRATTUALE !

La trattativa per il rinnovo del contratto del comparto ricerca si e'
"inspiegabilmente" bloccata.  Da oltre due mesi l'ARAN non convoca piu' le
OO.SS, neanche per consegnare quei documenti vuoti e pieni di omissis che
fin qui ha fatto circolare con il contagocce.  Di fatto, la trattativa
vera, quella che doveva affrontare le questioni piu' sostanziose non e'
ancora stata avviata .... e allora, come si spiega questo stallo?
Bisognerebbe chiederlo, oltre che all'ARAN, che ha indubbiamente la
principale  responsabilitaà di questa situazione,   a CGIL-CISL-UIL che
accusano il Comitato di settore*, costituito dai Presidenti degli Enti, di
opporsi alle loro richieste senza specificare bene di quali richieste si
tratti.  Se l'accusa e' quella di non saper/voler trovare le risorse
necessarie per dare ai lavoratori degli EPR il giusto riconoscimento
economico, noi siamo ovviamente d'accordo, sulla tirchieria degli Enti a
tirare fuori persino i soldi previsti dai contratti di lavoro ci siamo piu'
volte espressi e non saremo certo noi ad assolvere il Comitato di settore
da questa colpa.
 Ma quali saranno mai quelle modifiche all'ordinamento che quei "cattivi"
del Comitato di settore non vogliono ?  Poiche' nella piattaforma di
CGIL-CISL-UIL (e nei loro comunicati) non se ne trova traccia, deve
trattarsi di qualche "proposta indecente" di cui e' meglio non parlare in
pubblico !  Se cosi' e' diventa ben chiaro perche' CGIL-CISL-UIL hanno
voluto il tavolo separato:  meglio che le orecchie indiscrete dei sindacati
indipendenti non sentano quello che 'si vuole fare ma non si puo' dire'!  A
questo punto, in mancanza di proposte ufficiali, tutte le voci di corridoio
che parlano di richiesta di "sfondamento" dal IV al III livello (con
conseguente assorbimento di una quota consistente delle risorse economiche
finora stanziate)  sono sempre piu' credibili ... !
Come avevamo previsto, l'impostazione della trattativa voluta tenacemente
da CGIL-CISL-UIL sta portando solo guai; avevano promesso un contratto piu'
rapido e piu' "ricco" per tutti e invece  l'unico risultato che hanno
ottenuto e' stato quello di irrigidire la controparte in uno sterile
braccio di ferro su non si sa bene cosa.
Aver voluto prima declassare la categoria dei ricercatori e tecnologi in un
contratto "unico" (tutti insieme in area sub-dirigenziale) e poi rompere il
fronte sindacale con i tavoli separati (da una parte CGIL-CISL-UIL e
dall'altra parte  gli altri sindacati) e' stato  il piu' bel regalo che si
potesse fare all'ARAN:  a causa di questa scelta scellerata le iniziative
che si preannunciano per i prossimi giorni, cosi' come quelle gia' prese
nelle scorse settimane da altre sigle, non saranno unitarie, evidenziando
cosi' implacabilmente le debolezze e le divisioni interne al fronte
sindacale. Proprio un bel risultato!  Per questi motivi l'UNIRI giudica la
mobilitazione proclamata da CGIL-CISL-UIL per il prossimo 9 Giugno ambigua
e volta a strumentalizzare " a fini non dichiarati" il legittimo
malcontento dei lavoratori per la mancata chiusura del contratto.

Le stesse difficolta' manifestate dall'ARAN nel gestire la "distinta
disciplina", che secondo l'ARAN medesima si applicherebbe ai ricercatori e
tecnologi, confermano l'errore commesso nell'aver voluto ricomprendere
nella stessa area contrattuale, categorie professionali profondamente
diverse provenienti da due contratti molto diversi.
L'UNIRI pertanto, nell'auspicare che venga quanto prima ripristinato il
diritto di ricercatori e tecnologi a sedere al tavolo di area dirigenziale
(la nostra battaglia per questo riconoscimento prosegue in sede
giudiziaria) invita tutti i lavoratori a valutare con attenzione la
situazione e i successivi sviluppi, senza cadere nelle trappole del
"polverone" e della demagogia.
Contro le manovre dilatorie dell'ARAN, del Comitato di settore e di
CGIL-CISL-UIL, l'UNIRI ribadisce infine la necessità  che dal prossimo mese
vengano messi in busta paga l'indennita'  di vacanza contrattuale e i
relativi arretrati rivalutati con gli interessi.  Non devono essere i
lavoratori della ricerca a pagare le conseguenze di questo gioco delle
parti.

Il Presidente UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
Bruno Betro'