UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA - FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA ANPRI-EPR Associazione Nazionale Professionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca CIDA-Ricerca Sindacato Nazionale Dirigenti Enti Ricerca _____________________________________________________________ http://www.anpri.it/
Come è a tutti noto (v. anche ns. comunicato 10.4.2001), a causa di impegni congressuali della CISL la trattativa è al momento sospesa e pertanto, a meno di clamorosi colpi di scena, non si vede la possibilità di concludere positivamente il rinnovo del CCNL del comparto Ricerca prima delle prossime elezioni politiche. Considerata la inevitabile fase di "vuoto politico" post-elettorale - è prevedibile che non ci sarà un nuovo governo prima di giugno - il CCNL della Ricerca, già scaduto da tre anni, rischia di slittare a tempi imprevedibili. Per questa situazione di incredibile stallo l'UNIRI denuncia, ancora una volta, l'indifferenza del Governo, la lentezza e l'approssimazione con cui l'ARAN gestisce la trattativa nonché la vaghezza e l'ambiguità con cui fin qui il Comitato di settore si è espresso nei suoi (rari) pronunciamenti. Nonostante alcune novità, che l'UNIRI ha segnalato nel comunicato del 10 aprile, l'ultima bozza proposta dall'ARAN il 9 aprile lascia ancora aperti questioni importanti e delicate. Le risorse aggiuntive finalmente definite per il II biennio economico, pari al 3% del monte salari riferito al 1999, sono del tutto insufficienti a finanziare tutte le richieste avanzate: perequazione con l'università, opportunità di sviluppo professionale (concorsi), recupero almeno parziale dell'anzianità per i R&T ex art.23/36 passati in ruolo. Peraltro sono "svaporati" i 20 miliardi in più promessi dal Governo già a partire dal primo biennio. In particolare, la questione dei concorsi pensati per risolvere le "anomale permanenze" nei livelli II e III (problema molto serio che finalmente viene sollevato in una sede ufficiale) richiede uno sforzo ulteriore da parte di tutti, ARAN, Enti e OO.SS., per trovare una soluzione praticabile, trasparente, che non sia una pura e semplice sanatoria ma attivi meccanismi tali da assicurare negli enti una regolare dinamica concorsuale. A fronte di questa situazione, tenuto anche conto del fatto che il 3% di risorse aggiuntive non è indicato da una direttiva formale del Comitato di Settore ma solo da una "lettera di intenti" del suo Presidente (e quindi potrebbe "svaporare" come già avvenuto per i 20 miliardi promessi dal Governo), l'UNIRI ha proposto di dedicare il poco tempo da qui alle elezioni a definire almeno uno stralcio di accordo sul trattamento economico; tuttavia nessuna delle altre OO.SS. si è dichiarata disponibile a sostenere questa richiesta facendole cosi' mancare il necessario supporto maggioritario. Eppure è ormai evidente che al tavolo di CGIL-CISL-UIL non c'è l'accordo sufficiente per raggiungere in tempi brevi una intesa completa su tutto il CCNL. Di fronte alla latitanza dell'ARAN e alle "diversità di opinioni" di CGIL-CISL-UIL è più che mai indispensabile che il Comitato di settore produca un documento ufficiale di indirizzo che stabilisca i criteri per il finanziamento e l'attribuzione del trattamento economico dei Ricercatori e Tecnologi per il II biennio. L'UNIRI richiede in particolare che tale atto di indirizzo, possibilmente pubblico, affermi in modo chiaro e univoco che le risorse aggiuntive devono in massima parte andare ad incrementare in misura proporzionale il trattamento fondamentale (cioè gli importi delle fasce stipendiali), limitando in ogni caso il ruolo della contrattazione decentrata nell'attribuzione di tali risorse: come dimostra anche il recente caso dell'ISPESL (v. comunicato del 26 marzo u.s.) esistono già sensibili disparita' di trattamento economico tra i vari Enti del comparto ed è quindi necessario evitare che se ne introducano di ulteriori. Il Presidente UNIRI Bruno Betro' --