UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA - FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA ANPRI-EPR Associazione Nazionale Professionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca CIDA-Ricerca Sindacato Nazionale Dirigenti Enti Ricerca _____________________________________________________________ http://www.anpri.it/
Nell'incontro odierno con l'UNIRI, l'ARAN ha presentato ancora una volta una bozza di articolato priva di significative novita' rispetto a quelle precedenti, comunicando che sulle questioni che permangono indefinite (tra le quali particolarmente rilevanti il nuovo trattamento economico fondamentale ed accessorio e i concorsi per le "anomale permanenze" nei livelli III e II) esistono posizioni differenziate all'altro tavolo di trattativa - dove siedono CGIL, CISL, UIL - e pertanto l'ARAN non e' ancora in grado di formulare delle proposte (sic!). La delegazione UNIRI ha contestato all'ARAN questo modo di procedere che impedisce una seria trattativa, con posizioni e responsabilita' chiare, sui nodi cruciali del contratto, a quasi due anni dall'apertura delle trattative e ormai a ridosso della pausa estiva. Nel merito della bozza presentata, l'UNIRI ha avanzato diverse proposte di modifica e integrazione dell'articolato, che sono riportate in allegato. L'ARAN si e' dichiarata favorevole a quanto richiesto per i contratti a tempo determinato, contraria all'esclusione del ricorso al lavoro interinale per reclutare ricercatori, sostanzialmente contraria all'introduzione dell'anno sabbatico in quanto lo ritiene un costo per gli enti "per mancata prestazione" che dovrebbe essere computato nei costi contrattuali; quanto alle altre richieste, si e' limitata a registrarle in attesa che su di esse di esprima l'altro tavolo. L'UNIRI ha infine sollecitato una nuova ipotesi di soluzione del problema delle "anomale permanenze", visto che da tempo l'ARAN dichiara superata la formulazione dell'art. 64 dell'articolato, che risulti efficace e compatibile con le caratteristiche dei concorsi da ricercatore e da tecnologo. L'ARAN non ha preso impegni al riguardo, affermando che i punti fermi posti dal Comitato di settore sono: da un lato la definizione di "anomale permanenze" come "permanenze per piu' di 12 anni nel medesimo livello" (parametro che dovrebbe determinare il numero di posti da mettere a concorso), dall'altro la assenza di requisiti di anzianita' per accedere ai concorsi con posti riservati agli interni (posti che non potranno superare il 50% del totale). L'ARAN ha anche comunicato di avere avviato l'indagine, richiesta dall'UNIRI, sul numero di "anomale permanenze" nei vari Enti, ma di non prevedere la disponibilita' a breve dei dati relativi. L'UNIRI ha rilevato che il parametro dei 12 anni non risulta sia stato posto come immodificabile da parte del Comitato di settore e ha chiesto comunque di abbassarlo a 9 anni. Infine l'ARAN ha dichiarato di non poter prendere impegni per le prossime riunioni in quanto CGIL, CISL e UIL devono ancora maturare posizioni comuni. Il modo di procedere dell'ARAN che, invece di presentare proposte e verificare il consenso che su di esse si registra sui due tavoli di trattativa, condiziona la trattazione degli argomenti ad un consenso preventivo di CGIL, CISL e UIL - sempre piu' difficile da ottenere per le loro sistematiche divergenze -, nonche' la mancanza a due anni e mezzo dall'inizio delle trattative di una ipotesi economica completa, l'insufficiente elaborazione degli stessi testi presentati, l'assenza di un ruolo incisivo da parte del Comitato di settore (che si riunira' il prossimo 24 luglio ad oltre due mesi dalla precedente riunione), sono tutti fattori che fanno allontanare la conclusione del contratto (con ogni probabilita' successivamente alla pausa estiva). Questo mentre si sono chiusi da tempo tutti gli altri contratti per la parte normativa e il primo biennio economico 1998-1999, e la maggior parte anche per il secondo biennio economico 2000-2001 (tra questi un "ricco" contratto della dirigenza che non riguarda piu' i ricercatori e tecnologi ma di cui stanno gia' beneficiando i dirigenti amministrativi degli enti di ricerca). Va a questo proposito rilevato che, essendosi "vaporizzata" la promessa governativa di un 2% aggiuntivo sul primo biennio (tutte le risorse aggiuntive ora ipotizzate sono soltanto per il secondo biennio) ed essendo ormai ininfluente qualsiasi mutamento ordinamentale per quel biennio, non trova nessuna giustificazione il non aver concluso il primo biennio lasciando in vigore la normativa precedente e "incassando" almeno gli aumenti corrispondenti all'inflazione programmata. Quale sia il "beneficio" per il personale tutto degli enti di ricerca che in questo questo modo ARAN e CGIL, CISL e UIL pensano di conseguire e' difficilmente immaginabile. Per i ricercatori e tecnologi e' invece certo che, a meno di novita' impreviste, si vuole "perfezionare" il declassamento dall'area dirigenziale, perpetrato da ARAN e CGIL, CISL e UIL con la complicita' del Governo di allora, tentando - con la sola opposizione dell'UNIRI - di cancellarne le specificita' professionali (vedi la sostanziale assenza della distinta disciplina per ricercatori e tecnologi pur prevista dalla legge) e di scardinarne il modello di selezione e progressione in carriera basato sul merito scientifico o professionale. Che poi questo comporti, in termini normativi ed economici, l'accrescersi del divario tra i ricercatori degli enti di ricerca e i ricercatori e docenti universitari, evidentemente a "lor signori" poco importa. La delegazione UNIRI ------------------------------------------------------------------- Richieste UNIRI di modifica e integrazione dell'articolato dell'ARAN del 18 luglio 2001 (per le questioni relative al problema delle anomale permanenze v. comunicato stessa data) - la revisione delle norme sui "doveri" per renderle piu' consone alle peculiarita' degli enti di ricerca e dell'attivita' svolta dai ricercatori (si parla ad es. di "non svolgere durante l'orario di lavoro attivita' estranee al servizio" o di "non introdurre, salvo che non siano debitamente autorizzate, persone estranee all'Ente") - la previsione, tra i diritti dei ricercatori, del rispetto della liberta' di coscienza e dei valori etici individuali, presente nella bozza precedente e ora cassato "per problemi insorti all'altro tavolo" (quello di CGIL, CISL e UIL) - l'introduzione dell'anno sabbatico - il riconoscimento dell'anzianita' maturata con contratti a tempo determinato in caso di assunzione a tempo indeterminato - l'esclusione della possibilita' di reclutare ricercatori tramite il ricorso al lavoro interinale - il contingentamento dei futuri contratti a tempo determinato su fondi degli Enti per ciascuna area professionale - ricercatori/tecnologi, tecnici, amministrativi - al 20% della rispettiva dotazione organica e non, come finora avvenuto, indistintamente al 20% della dotazione organica complessiva dell'Ente; - il divieto di conferimento ad una stessa persona di contratti a tempo determinato per una durata complessiva superiore a 8 anni, con la ovvia esclusione dal computo dei contratti passati e in corso; - la previsione "una tantum" (e non in via continuativa come prevede la bozza) della possibilita' di mobilita' tra i profili di ricercatore e di tecnologo a parita' di livello, su giudizio di Commissioni specifiche per ciascun settore scientifico-disciplinare o tecnologico di destinazione - il riconoscimento dell'anzianita' maturata con contratti a tempo determinato in caso di assunzione a tempo indeterminato - la possibilita' di disciplinare, nella contrattazione integrativa di ente, modalità di gestione del tempo di lavoro di ricercatori e tecnologi che prevedano il superamento dell'orario di lavoro - la rivalutazione del trattamento economico fondamentale in proporzione alla fascia stipendiale in godimento, per evitare l'appiattimento delle curve retributive - la corresponsione del 3% aggiuntivo tramite retribuzione accessoria corrisposta in modo fisso e continuativo, differenziata per livelli e per fasce (o raggruppamenti di fasce) stipendiali ***************************************************** ANPRI - EPR Associazione Nazionale Professionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca aderente all'UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) CIDA FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA __________________________________________________________________ tel. 06.4402950 fax 06.44245176 E mail: anpri@anpri.it sito internet: http://www.anpri.it Via Morgagni 30E - 00161 ROMA