UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA - FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA

ANPRI-EPR
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CIDA-Ricerca
Sindacato Nazionale Dirigenti Enti Ricerca
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COMUNICATO 30 luglio 2001

IL CONTRATTO DELLA RICERCA OSTAGGIO DI CGIL, CISL e UIL L'ARAN OTTIENE SOLO LA SIGLA DI UNA "PRE-INTESA"

L'UNIRI NON CI STA:
GRAVI ARRETRAMENTI NELLA VALORIZZAZIONE DI RICERCATORI E TECNOLOGI


Sabato 28 luglio, dopo la rituale notte in bianco, CGIL, CISL e UIL
hanno sospeso le loro ostilita' interne con le quali per mesi avevano
tenuto ferma la trattativa e impedito un serio confronto sui veri
"nodi" contrattuali.  L'ARAN e' venuta generosamente in loro soccorso
proponendo la firma di una "pre-intesa" che viene incontro a molte
delle loro richieste ma lascia aperta la porta, prima di pervenire
all'atto formale della "Ipotesi di Accordo" che da il via alla
procedura di entrata in vigore del contratto, ad ulteriori
aggiustamenti e forse ad un ulteriore "braccio di ferro" tra i tre
sindacati.  Considerata la pausa estiva, l'ipotesi di accordo non
potra' vedere la luce prima della fine di settembre e quindi l'accordo
definitivo, considerati i tempi tecnici richiesti per l'esame da parte
del Comitato di settore, della Funzione Pubblica e della Corte dei
Conti, non potra' essere siglato prima della meta' di ottobre.

Quanto ai contenuti della pre-intesa (per il testo rimandiamo al
nostro sito www.anpri.it), ad essi dedicheremo un successivo
comunicato analitico.  Anticipamo che nel complesso la pre-intesa non
introduce nuovi elementi di valorizzazione di ricercatori e tecnologi,
anzi prevede arretramenti e condizionamenti negativi piuttosto
preoccupanti.

A fronte di una trattativa condotta da ARAN e CGIL, CISL e UIL, con
l'acquiescenza del Comitato di settore, con evidente ostilita' nei
confronti di ricercatori e tecnologi, solo la presenza dell'UNIRI ha
consentito di "contenere i danni" e di impedire la scomparsa di ogni
riconoscimento della specificita' professionale delle due categorie.

Va innanzitutto rilevato il rifiuto dell'ARAN (piu' volte motivato
dalla stessa Agenzia con le posizioni di CGIL, CISL e UIL), di
prevedere una vera "distinta disciplina" per ricercatori e tecnologi
(cioe' una sezione del contratto autonoma contenente tutta la
normativa che ad essi si riferisce) ottemperando al disposto dell'art. 
40 del D.Lgs.  165/2001.  Restano cosi' trattate in modo
sostanzialmente indistinto rispetto al personale dei livelli IV-X
materie rilevanti quali i doveri (improntati ad una visione esecutiva
e subordinata del "dipendente"), le sanzioni disciplinari (dove non e'
previsto alcun "giudizio dei pari"), le relazioni sindacali (nelle
quali "tutti trattano tutto").

Per quanto riguarda poi l'esigenza di offrire possibilita' di carriera
ai ricercatori e tecnolgi di III e II livello, esigenza piu' volte
affermata dall'UNIRI in presenza di una cronica carenza negli enti di
concorsi ai liveli superiori, la pre-intesa prevede un meccanismo
oscuro e farragginoso (art.  64), che non assicura affatto che i concorsi
previsti (che per il 50% dei posti saranno riservati agli interni con
un "bonus" per l'anzianita') diano realmente delle opportunita' nei
settori scientifici o tecnologici e nelle sedi nelle quali le "anomale
permanenze" sono attualmente presenti; non c'e' infatti alcuna
garanzia sul numero dei concorsi che in ogni Ente saranno banditi e
sulla equa individuazione delle sedi e dei settori nei quali fare o
non fare i concorsi:  su tale individuazione verra' chiamata a
disporre la concertazione sindacale (!).

Anche per i livelli I-III si introduce (art.  65) la "mobilita'"
permanente - e non "una tantum" come poteva essere accettabile per
sanare situazioni pregresse - tra i profili di ricercatore e di
tecnologo a parita' di livello, previo giudizio di una commissione
composta in base a criteri "oggetto di informazione alle OO.SS." (?!). 
Tale norma rappresenta una prima preccupante breccia nel principio
dell'accesso esclusivamente concorsuale a ciascun profilo di
ricercatore e di tecnologo.

Sul piano economico, la pre-intesa manca completamente l'obiettivo,
indicato dallo stesso Comitato di settore, del riallineamento con le
retribuzioni di ricercatori e docenti universitari.  Questo sia per
l'inadeguatezza dell'ammontare complessivo degli aumenti previsti, sia
per gli "accorpamenti" degli aumenti relativi a piu' fasce stipendiali
che provocano appiattimento delle curve stipendiali.  Anche la nuova
"indennita' professionale" prevista per i ricercatori e tecnologi in
13 mensilita' ha dei valori che penalizzano ulteriormente i livelli
superiori.

Va infine rilevato che il riconoscimento chiesto dall'UNIRI
dell'anzianita' di servizio a tempo determinato in caso di assunzione
a tempo indeterminato, dopo essere stato in una certa misura accolto
dall'ARAN nel corso della discussione, e' stato nella pre-intesa
"derubricato" da norma contrattuale a "dichiarazione congiunta" (non
certo per richiesta del tavolo al quale sedeva l'UNIRI).

In definitiva la pre-intesa e' gravemente carente rispetto alle
esigenze di valorizzazione dei ricercatori e tecnologi sostenute
dall'UNIRI e anzi introduce diversi preoccupanti elementi di
"svalorizzazione" come riportato in sintesi. A fronte di cio' l'UNIRI
non ha siglato la pre-intesa per esprimere con chiarezza il proprio
giudizio complessivamente negativo su di essa e riservarsi la massima
liberta' di operare per modifiche migliorative anche sostanziali.


Il Presidente UNIRI

Bruno Betro'