UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA - FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA ANPRI-EPR Associazione Nazionale Professionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca CIDA-Ricerca Sindacato Nazionale Dirigenti Enti Ricerca _____________________________________________________________ http://www.anpri.it/
Sabato 28 luglio, dopo la rituale notte in bianco, CGIL, CISL e UIL hanno sospeso le loro ostilita' interne con le quali per mesi avevano tenuto ferma la trattativa e impedito un serio confronto sui veri "nodi" contrattuali. L'ARAN e' venuta generosamente in loro soccorso proponendo la firma di una "pre-intesa" che viene incontro a molte delle loro richieste ma lascia aperta la porta, prima di pervenire all'atto formale della "Ipotesi di Accordo" che da il via alla procedura di entrata in vigore del contratto, ad ulteriori aggiustamenti e forse ad un ulteriore "braccio di ferro" tra i tre sindacati. Considerata la pausa estiva, l'ipotesi di accordo non potra' vedere la luce prima della fine di settembre e quindi l'accordo definitivo, considerati i tempi tecnici richiesti per l'esame da parte del Comitato di settore, della Funzione Pubblica e della Corte dei Conti, non potra' essere siglato prima della meta' di ottobre. Quanto ai contenuti della pre-intesa (per il testo rimandiamo al nostro sito www.anpri.it), ad essi dedicheremo un successivo comunicato analitico. Anticipamo che nel complesso la pre-intesa non introduce nuovi elementi di valorizzazione di ricercatori e tecnologi, anzi prevede arretramenti e condizionamenti negativi piuttosto preoccupanti. A fronte di una trattativa condotta da ARAN e CGIL, CISL e UIL, con l'acquiescenza del Comitato di settore, con evidente ostilita' nei confronti di ricercatori e tecnologi, solo la presenza dell'UNIRI ha consentito di "contenere i danni" e di impedire la scomparsa di ogni riconoscimento della specificita' professionale delle due categorie. Va innanzitutto rilevato il rifiuto dell'ARAN (piu' volte motivato dalla stessa Agenzia con le posizioni di CGIL, CISL e UIL), di prevedere una vera "distinta disciplina" per ricercatori e tecnologi (cioe' una sezione del contratto autonoma contenente tutta la normativa che ad essi si riferisce) ottemperando al disposto dell'art. 40 del D.Lgs. 165/2001. Restano cosi' trattate in modo sostanzialmente indistinto rispetto al personale dei livelli IV-X materie rilevanti quali i doveri (improntati ad una visione esecutiva e subordinata del "dipendente"), le sanzioni disciplinari (dove non e' previsto alcun "giudizio dei pari"), le relazioni sindacali (nelle quali "tutti trattano tutto"). Per quanto riguarda poi l'esigenza di offrire possibilita' di carriera ai ricercatori e tecnolgi di III e II livello, esigenza piu' volte affermata dall'UNIRI in presenza di una cronica carenza negli enti di concorsi ai liveli superiori, la pre-intesa prevede un meccanismo oscuro e farragginoso (art. 64), che non assicura affatto che i concorsi previsti (che per il 50% dei posti saranno riservati agli interni con un "bonus" per l'anzianita') diano realmente delle opportunita' nei settori scientifici o tecnologici e nelle sedi nelle quali le "anomale permanenze" sono attualmente presenti; non c'e' infatti alcuna garanzia sul numero dei concorsi che in ogni Ente saranno banditi e sulla equa individuazione delle sedi e dei settori nei quali fare o non fare i concorsi: su tale individuazione verra' chiamata a disporre la concertazione sindacale (!). Anche per i livelli I-III si introduce (art. 65) la "mobilita'" permanente - e non "una tantum" come poteva essere accettabile per sanare situazioni pregresse - tra i profili di ricercatore e di tecnologo a parita' di livello, previo giudizio di una commissione composta in base a criteri "oggetto di informazione alle OO.SS." (?!). Tale norma rappresenta una prima preccupante breccia nel principio dell'accesso esclusivamente concorsuale a ciascun profilo di ricercatore e di tecnologo. Sul piano economico, la pre-intesa manca completamente l'obiettivo, indicato dallo stesso Comitato di settore, del riallineamento con le retribuzioni di ricercatori e docenti universitari. Questo sia per l'inadeguatezza dell'ammontare complessivo degli aumenti previsti, sia per gli "accorpamenti" degli aumenti relativi a piu' fasce stipendiali che provocano appiattimento delle curve stipendiali. Anche la nuova "indennita' professionale" prevista per i ricercatori e tecnologi in 13 mensilita' ha dei valori che penalizzano ulteriormente i livelli superiori. Va infine rilevato che il riconoscimento chiesto dall'UNIRI dell'anzianita' di servizio a tempo determinato in caso di assunzione a tempo indeterminato, dopo essere stato in una certa misura accolto dall'ARAN nel corso della discussione, e' stato nella pre-intesa "derubricato" da norma contrattuale a "dichiarazione congiunta" (non certo per richiesta del tavolo al quale sedeva l'UNIRI). In definitiva la pre-intesa e' gravemente carente rispetto alle esigenze di valorizzazione dei ricercatori e tecnologi sostenute dall'UNIRI e anzi introduce diversi preoccupanti elementi di "svalorizzazione" come riportato in sintesi. A fronte di cio' l'UNIRI non ha siglato la pre-intesa per esprimere con chiarezza il proprio giudizio complessivamente negativo su di essa e riservarsi la massima liberta' di operare per modifiche migliorative anche sostanziali. Il Presidente UNIRI Bruno Betro'