ANPRI
Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca

Aderente a CIDA
Federdirigenti Funzione Pubblica
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COMUNICATO 15 febbraio 2002

LA CORTE DEI CONTI NON DA' IL VIA LIBERA
AL CONTRATTO DELLA RICERCA


La Corte dei Conti ha comunicato all'ARAN di avere riscontrato 
ancora dei problemi - al momento non meglio precisati ma 
certamente riferibili alla copertura dei costi - in merito 
all'ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale del comparto 
ricerca siglato lo scorso ottobre da ARAN e CGIL, CISL e UIL. 
Nella sostanza, si tratta della seconda bocciatura dell'ipotesi
di accordo da parte della Corte.
Alla lunga, quindi, i nodi vengono al pettine. Un rinnovo 
contrattuale nato male (con l'accorpamento di tutti i livelli 
in un'unica area), gestito peggio (tavoli separati, trattativa 
trascinata per un'anno e mezzo dall'ARAN senza presentare mai 
proposte sui punti critici del contratto, contrasti al tavolo 
di CGIL, CISL e UIL) e condizionato dalla pregiudiziale posta 
da CGIL, CISL e UIL di annullare la specificità dei ricercatori 
e tecnologi affermata dal CCNL '94-'97, si sta rivelando sempre 
piu' come una vera e propria beffa per tutto il personale del 
comparto ricerca, unico a non avere ancora visto una lira, anzi 
un euro, di aumento per il quadriennio '98-'01.
Abbiamo severamente criticato allora l'ipotesi di accordo dello 
scorso ottobre in quanto rappresenta un passo indietro rispetto 
alla valorizzazione professionale dei ricercatori e tecnologi, 
non colma il crescente divario retributivo rispetto a ricercatori 
e professori universitari, e presenta norme ambigue, di dubbia 
applicabilita' e che introducono l'inaccettabile principio della 
"concertazione sindacale" per venire incontro alla pur sacrosanta 
esigenza di avere concorsi a I e II livello in numero adeguato 
alle aspettative di ricercatori e tecnologi di II e III livello.
Ribadiamo pienamente tali critiche, ma riteniamo del tutto 
inaccettabile che i protagonisti dell'accordo sfuggano ora alle 
loro responsabilita'.
L'ARAN deve dire chiaro e tondo per quali motivi la Corte dei 
Conti non ha espresso per la seconda volta parere favorevole, 
nonostante il molto tempo che l'ARAN stessa si e' presa per 
rispondere alla Corte con puntuali controdeduzioni e qual'è il 
costo effettivo dell'accordo (se è in grado di farlo.)
Il Comitato di settore deve dire quali sono le effettive 
risorse finanziare a disposizione degli enti per coprire gli 
istituti contrattuali che comportano oneri a carico del bilancio 
degli enti stessi (ad esempio per finanziare i concorsi interni 
per il passaggio al I e al II livello per le "anomale permanenze" 
ai quali devono corrispondere altrettanti concorsi esterni), 
viste anche le difficolta' di bilancio lamentate da alcuni enti,
tra cui proprio quello, il CNR, presieduto dal Presidente 
del Comitato di settore.
Chi ha siglato l'intesa (CGIL-CISL-UIL) deve riconoscere di aver 
proposto e accettato soluzioni complesse (leggasi:  pasticciate) 
la cui reale possibilità di applicazione è sempre stata dubbia, 
e assumersi la responsabilità di avere a suo tempo respinto le 
proposte dell'ANPRI di uno stralcio economico che avrebbe 
permesso di distribuire subito le risorse certe disponibili 
(v.  nostri comunicati del 24 aprile 2001 (!) e 20 dicembre 2001).
Il Governo infine deve dire se intende davvero sostenere il costo 
del nuovo contratto dal Governo stesso avallato o se finge solo 
di farlo, come sembra probabile visto l'atteggiamento complessivo 
di stretta finanziaria fin qui avuto nei confronti del settore 
della ricerca, e in ogni caso individuare la via d'uscita dalla 
penosa vicenda.
L'ANPRI ha chiesto al proposito un incontro urgente al Ministro 
della Funzione Pubblica, Frattini.


Il Segretario Generale ANPRI
Bruno Betro'