RICHIESTE UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA Ricerca)
per il rinnovo contrattuale 1998-2001


19 novembre 1999



L'UNIRI (ANPRI-EPR - CIDA Ricerca) ha sempre perseguito come obiettivo prioritario la definizione di un ambito omogeneo per i ricercatori che operano nelle reti di ricerca pubbliche (enti di ricerca ed università).

Il DPR 568/87 e il DPR 171/91 rappresentano tappe fondamentali in tale direzione.

Il CCNL 1994-1997 ha sostanzialmente mantenuto il quadro, in una situazione difficile per la chiara volontà dell'ARAN di fare arretrare quanto a prerogative specifiche i ricercatori e tecnologi: a fronte del "raffreddamento" della progressione economica sta il fatto che essa è stata mantenuta ed è stata attribuita una limitata importanza al trattamento accessorio. Inoltre sono stati introdotte norme significative in tema di diritti e, ancorchè insufficienti per diversi aspetti, di orario di lavoro. Conquiste favorite dalla collocazione dei ricercatori e tecnologi nell'area dirigenziale del comparto ricerca.

Va rilevato che il contratto è entrato in vigore nel marzo 1998 ed è ancora per diversi aspetti nella sua fase attuativa.

Inoltre è in corso un processo di riordino degli enti che incide profondamenti su diversi di essi e sul ruolo che i ricercatori e tecnologi hanno al loro interno. Il quadro normativo è in buona parte definito. Tuttavia importanti questioni, quale quella dello status dei ricercatori, che la legge delega 59/97 pur prevedeva che fossero affrontate, sono rimaste non definite nei decreti approvati prima della scadenza della delega. E' possibile, anzi doveroso che vengano definite in decreti correttivi che recpiscano pienamente le indicazioni della Commissione Bicamerale.

Sono poi in fase di approvazione i regolamenti del CNR, che saranno seguiti da quelli di altri enti. Anche ai regolamenti in questione è legato lo status del ricercatore e del tecnologo.

Occorre infine rilevare che le trattative per il CCNL si aprono con una impropria ricollocazione contrattuale dei ricercatori e tecnologi insieme con il personale tecnico e amministrativo, sia pure con la previsione di legge di una specifica disciplina. Collocazione che UNIRI sta contestando sul piano legale senza però che al momento la magistratura si sia espressa nel merito.

In tale situazione, L'UNIRI ritiene che la normativa dell'attuale CCNL debba essere tenuta sostanzialmente ferma, con minimi aggiustamenti e fatta salva la necessità della rivalutazione economica, quale elemento di difesa e garanzia della categoria.

Quanto alle legittime attese dei ricercatori e tecnologi che si trovano in situazioni di precariato o di sottoinquadramento, occorre responsabilmente fare presente l'impossibilità di ottenere "sanatorie" in sede contrattuale, considerata anche la ristrettezza delle risorse finanziarie disponibili per il rinnovo contrattuale (+2,6% per il biennio 1998-1999). La via maestra, allo stato attuale, rimane quella dei concorsi in numero adeguato, con tempi certi e con modalità di ripartizioni trasparenti, come l'UNIRI ha sempre richiesto con forza.

L'UNIRI chiede pertanto che la distinta disciplina per i ricercatori e tecnologi, di cui all'art. 45 del D.Lgs. 29/93 e successive modificazione e integrazioni, riferendosi a tutti gli istituti contrattuali preveda in particolare: