SENATO DELLA REPUBBLICA XIII LEGISLATURA 895ª SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO MARTEDÌ 25 Luglio 2000 (Pomeridiana) Interrogazione con richiesta di risposta scritta BEVILACQUA, MARRI, PACE (AN). - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per la funzione pubblica. - Premesso: che i ricercatori dell'Istituto superiore di sanità percepiscono una retribuzione inferiore a quella del personale tecnico non laureato da loro coordinato; che l'ultimo contratto (Gazzetta Ufficiale - supplemento ordinario n. 129 del 5 giugno 1998) per la Dirigenza tecnico-scientifica (ricercatori e tecnologi) degli enti pubblici di ricerca (I-III livello), unitamente a quello per il personale non dirigente degli stessi enti (IX-IV livello) (provvedimento del Presidente del Consiglio dei ministri 7 giugno 1996, Gazzetta Ufficiale - supplemento ordinario 259 del 5 novembre 1996 e provvedimento del Presidente del Consiglio dei ministri 31 ottobre 1996, Gazzetta Ufficiale - supplemento ordinario 288 del 9 dicembre 1996), ha consolidato, solo per il personale dell'Istituto superiore di sanità, la disparità economica nella retribuzione globale; che, infatti, mentre gli stipendi tabellari mantengono un logico incremento con il crescere della professionalità, l'indennità di ente, attribuita soltanto al personale non dirigente, ribalta la suddetta progressione; che l'indennità accessoria per i ricercatori, inserita nel contratto come risorsa aggiuntiva, risulta insufficiente ad eliminare la citata disparità, in quanto l'importo per essa previsto (1 per cento della retribuzione globale lorda) è di entità irrisoria; che nessuna motivazione giustifica la suddetta disparità; infatti, l'indennità del personale dei livelli non è legata ad alcuna forma di valutazione di eventuali risultati ottenuti o di presenza in servizio; inoltre, in relazione alle nuove disposizioni in materia, è parte integrante della retribuzione pensionabile; che per i ricercatori tale minore retribuzione non è in relazione ad eventuali agevolazioni; che questo stato di cose ha portato, nel pratico, ad una assurda conseguenza: chi progredisce nella carriera, sostenendo un pubblico concorso nazionale, passando dal livello di tecnico a quello di ricercatore, percepisce una retribuzione globale inferiore; di tale irrazionale situazione erano a conoscenza, durante la discussione dell'ultimo rinnovo contrattuale (1994-97), sia la delegazione ARAN, sia i sindacati firmatari del contratto, gli interroganti chiedono di sapere: perché la delegazione ARAN, pur essendo a conoscenza di questa paradossale e assurda disparità economica, abbia consentito la chiusura di un contratto che disattende il canone della proporzionalità della retribuzione, nella misura in cui remunera maggiormente il lavoro prestato dal personale che dovrebbe essere dotato di professionalità più ridotta rispetto a quella del personale dirigenziale; corrispondere ai ricercatori e ai tecnologi una retribuzione inferiore a quella del personale dei livelli, agli stessi gerarchicamente subordinati, rappresenta un'inaccettabile violazione del principio della proporzionalità della retribuzione citato, non tenendo in alcuna considerazione il fatto che personale sottordinato percepisca una retribuzione superiore a quella del personale inquadrato in area dirigenziale, violando di fatto l'articolo 36 della Costituzione ed il principio di ragionevolezza di cui all'articolo 3 della Costituzione; se il Governo non si senta moralmente obbligato ad impartire direttive politiche alla delegazione ARAN, affinché durante l'attuale rinnovo contrattuale (1998-2001) si dia finalmente soluzione a tale inammissibile situazione che lede fortemente il prestigio, la credibilità e la professionalità di coloro che sono preposti alle attività di ricerca per la salvaguardia della salute pubblica.