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Il RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO 1998-2001 PER L'ENEA
Il 23 Ottobre 2000, il Ministro della Funzione Pubblica On.le Franco Bassanini ha approvato, con alcune raccomandazioni, la proposta di Atto di Indirizzo dell'ENEA all'ARAN per il rinnovo del contratto collettivo 1998-2001 del personale non dirigente, inviatagli dall'ENEA otto mesi fa. Tale approvazione è stata data in applicazione dell'art. 73, comma 5, del decreto legislativo n. 29 del 1993, che, secondo il Ministro, consentirebbe all'ENEA un'autonomia contrattuale rispetto ai comparti di contrattazione collettiva nazionale per il settore pubblico. Nel merito, il Ministro ha raccomandato di sopprimere, nell'allegato tecnico all'Atto di Indirizzo, l'espressione "traguardare al contratto di comparto degli Enti Pubblici di ricerca", chiaramente priva di significato, ovvero di riformularla con chiarezza, precisando quali istituti del comparto EPR l'ENEA intenda adottare. E' evidente che se la frase sopra citata fosse semplicemente soppressa, questo dimostrerebbe che l'affermazione perentoria contenuta nello stesso Atto di Indirizzo, secondo la quale l'ENEA adotterà il contratto del comparto a partire dal prossimo rinnovo (2002-2005), è solo uno specchietto per le allodole e quindi dimostrerebbe che l'inconsistenza della frase corrisponde all'inconsistenza delle intenzioni effettive. Ancora una volta, come già per il CCNL '94-'97, si sarebbe dichiarata un'intenzione (quella di togliere l'ENEA dal suo pernicioso isolamento normativo) prontamente negandola, però, con i fatti. L'intenzione dei vertici dell'ENEA di inserire l'ente nel comparto degli EPR sarebbe dimostrata solo se, invece, la frase incriminata fosse riformulata, come suggerisce il Ministro Bassanini, "con riferimento all'omogeneizzazione auspicata tra la disciplina contrattuale dell'ENEA da definire e quella vigente per il personale del comparto". Con una tale riformulazione si potrebbe finalmente capire quali siano gli istituti del contratto del comparto EPR che il Consiglio d'Amministrazione ritiene non applicabili all'ENEA, al punto da impedire fin da subito la collocazione dell'ente nel comparto, anche al prezzo di rinunciare a dare piena attuazione alla legge di riforma dell'ENEA, di non poter attuare eventuali mobilità con gli altri enti di ricerca e di mantenerne il personale sotto inquadrato e sotto pagato. Tutto ciò premesso, UNIRI denuncia la grave responsabilità dei vertici dell'ENEA in relazione alla: ^Å imposizione, nel 1997, di un CCNL illegittimo (approvato dalla Corte dei Conti solo con riserva) che ha dato origine ad un enorme contenzioso di circa 300 ricorsi. Tale contenzioso in particolare ha già portato all'annullamento della prima "dinamica 1" ed alla recente sentenza del TAR Lazio n.7582/2000 che annulla in parte il CCNL '94-'97, mettendo in discussione il cosiddetto ruolo unico del "modello ENEA" ed imponendo quindi il re-inquadramento di personale non ricercatore/tecnologo; ^Å opposizione alla piena attuazione della riforma dell'ente, attraverso l'insistenza nel mantenere l'ENEA fuori del comparto degli EPR; ^Å opposizione un anno fa all'avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale insieme agli altri enti del comparto EPR; ^Å insistenza nell'avviare le trattative di rinnovo di un CCNL ENEA, fuori del comparto EPR, senza prima provvedere a risolvere il problema aperto dalla sentenza 7582/00; ^Å opposizione di fatto all'attuazione di una vera perequazione da attuarsi con criteri rigorosamente freddi e non riconducibili a scelte arbitrarie dell'ente, assolutamente necessaria al fine di valorizzare quelle risorse umane senza le quali non è pensabile il rilancio dell'ENEA voluto dalla legge di riforma. UNIRI denuncia questa situazione che ha impedito, fino ad ora, l'attuazione del decreto legislativo 36/99 di riforma dell'ente emanato quasi due anni fa. Ciò è veramente grave poiché la riforma rappresenta forse l'ultima opportunità di rilanciare l'ENEA come ente di ricerca, valorizzandone le competenze ed è quindi chiaro che la mancata attuazione alla riforma metterà a repentaglio la stessa esistenza dell'ente e di conseguenza il posto di lavoro dei suoi dipendenti. UNIRI denuncia il fatto che questa situazione si è potuta verificare grazie al contributo di CGIL, CISL ed UIL che, incuranti degli interessi dei dipendenti, dell'ente e del Paese, insistono a voler mantenere un CCNL "modello ENEA", che consente ampi margini di arbitrarietà nella gestione delle carriere, perché solo con questo strumento possono sperare di mantenere il proprio potere sul personale. UNIRI denuncia il fatto che, rinviando in modo ingiustificato la presentazione di proprie proposte, CGIL, CISL ed UIL ostacolano, di fatto, la perequazione che deve portare al reinquadramento del personale stesso. Perequazione che è necessaria per superare la situazione di sotto inquadramento dei dipendenti ENEA rispetto a quelli degli altri enti di ricerca, e che, sola, potrebbe tutelare i dipendenti di fronte ad un sempre maggiore rischio di liquidazione dell'ente e di conseguente mobilità. UNIRI denuncia la gravissima responsabilità di CGIL CISL ed UIL anche per il danno che stanno procurando ai lavoratori del comparto EPR con il blocco delle trattative per il rinnovo del relativo contratto; blocco dovuto al loro tentativo di "eneizzare" il comparto introducendovi quegli elementi di arbitrarietà e clientelismo, lontanissimi dalla sbandierata pretesa di flessibilità e di selettività meritocratica, che tanto danno hanno già fatto nei quasi vent'anni di applicazione all'ENEA. Il Responsabile per l'ENEA