a:
Presidente ENEA
Prof. Nicola Cabibbo,
CdA ENEA
p.c
Direttore Generale ENEA
dr. Fabio Pistella,
Ministro della Funzione Pubblica
prof.
Franco Frattini,
Ministro dell'Industria
prof.
Alberto Clò
oggetto: revisione della situazione d'inquadramento e retributiva del personale ENEA
In relazione a quanto deliberato dal CdA nella seduta del 28 febbraio u.s. e relativo all'attuazione della operazione di revisione della situazione d'inquadramento e retributiva del personale ENEA, si dichara quanto segue:
- questa Associazione, a tuttoggi, non ha ricevuto alcuna informazione, ufficiale o ufficiosa, sul contenuto della delibera in oggetto. Ciò è in evidente dispregio delle più elementari norme di trasparenza nei confronti di un sindacato firmatario del presente CCL e creando obiettivo disagio alla Associazione nei confronti dei propri iscritti e difficoltà nelle normali relazioni sindacali.
-L'ANPRI-EPR richiede quindi che le delibere del CdA ed in particolare quelle relative al personale vengano sollecitamente portate a conoscenza di tutte le organizzazioni sindacali, come vorrebbe una corretta gestione.
Per quanto concerne l'operazione in oggetto, la posizione dell'Associazione
é già stata chiaramente espressa in diverse occasioni. Vogliamo ribadire in
questa sede che tutti i dubbi e le perplessità, a suo tempo espresse nei
confronti di un'operazione effettuata a regime, che già avrebbe dovuto
assumere il carattere di sanatoria, a causa delle gravi distorsioni
generate dal vecchio contratto, sono ora aggravati dal delicato momento di
trattativa per il rinnovo contrattuale.
La dinamica in oggetto é accettabile da questa Associazione solamente come
operazione pre-contrattuale, a valle della definizione dettagliata del
nuovo modello di CCL quale emerge dalle direttive governative, e solamente
qualora essa venga utilizzata per semplificare la transizione di
inquadramento del personale nel nuovo ordinamento. In caso contrario,
questa Associazione sarebbe costretta a ribadire il suo netto dissenso e a
denunciare in tutte le sedi il comportamento della direzione dell'ENEA.
Infatti, in tale malaugurata ipotesi, al di là dell'esito sicuramente
fallimentare e dell'ulteriore malcontento che essa susciterebbe nel
personale tutto, l'operazione si tradurrebbe in un maldestro tentativo di
riaffermare, nella sostanza, la validità di un modello di gestione del
personale oramai inaccettabile ed invaldato dalle norme vigenti.
Inoltre la riduzione dell'incremento medio mensile pro-capite, prescritta dal Ministero vigilante, riconferma l'attuale scarsa capacità contrattuale dell'Ente, con conseguente grave danno economico per tutti i dipendenti. Ci si domanda quale destinazione programmatica verrà data al denaro risparmiato con questa operazione.
In conclusione, ribadendo quanto espresso nel telegramma recentemente inviato, si richiede che gli incontri fra le delegazioni sindacali e l'Ente si concentrino subito sulla definizione dei contenuti del nuovo CCL .
dott. Raffaele Conversano
Casaccia 15. 03. 1996