LETTERA - COMUNICATO STAMPA- I RICERCATORI DELL'ENEA CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL VERTICE DELL' ENTE Emerge sempre più nel Paese la necessità di una riforma profonda della Pubblica Amministrazione; tale necessità è ormai riconosciuta da tutti i cittadini, che ogni giorno subiscono i danni dovuti alla lentezza, all'inefficacia, all'inadeguatezza delle strutture amministrative. Anche autorevoli esponenti del Governo si sono fatti interpreti di tale esigenza, al punto che il riordino della pubblica amministrazione è ormai diventato un elemento cruciale per il risanamento dell'economia e per la permanenza nell'Europa politica ed economica. Il settore della ricerca pubblica, elemento cruciale dello sviluppo tecnologico e produttivo del Paese, non solo non fa eccezione a tale esigenza generale, ma evidenzia ancor di più l'incapacità delle Pubbliche Amministrazioni a fornire risposte adeguate in relazione agli interventi sul territorio, all'innovazione tecnologica, ai problemi energetici. E' essenziale a tale fine una riorganizzazione complessiva della risorsa ricerca nel nostro Paese.Essa non può però limitarsi, come avviene sempre quando si vogliono salvaguardare interessi e poteri già costituiti, ad una revisione degli obiettivi programmatici, ma deve investire anche le attuali modalità di erogazione dei flussi finanziari e la verifica dei soggetti istituzionali Ineludibile punto di partenza, la ridefinizione di un'organizzazione del lavoro che valorizzi l'individuazione delle migliori competenze e l'accorpamento, su precisi obiettivi scientifici e tecnologici, delle più elevate professionalità.disponibili. Sul piano giuridico ed economico, vi è quindi l'esigenza di un'unica forma contrattuale, omogenea a tutto il settore ricerca, che consenta, laddove non è stato fatto, l'individuazione delle figure professionali operanti nella ricerca, la loro utilizzazione e mobilità sul territorio e nelle varie strutture operative, in funzione degli interessi superiori della Nazione. Duole osservare che mentre tutto il Paese si interroga su questi aspetti, i responsabili degli Enti Pubblici interessati, lungi dal farsi carico degli interessi collettivi, perseguono una gestione spesso in palese contrasto con tutte quelle norme che sono state emanate proprio per ovviare tale esigenza. In particolare l'ANPRI-EPR denuncia il comportamento della Direzione dell'ENEA che, assolutamente in contrasto con il generale processo avviato dalla riforma dal Governo Amato e dal ministro Cassese, tradottosi in una serie di direttive impartite dal Dipartimento della Funzione Pubblica a tutti gli Enti Pubblici (incluso l'ENEA), si rifiuta di individuare correttamente le figure professionali dei ricercatori e dei tecnologi, ostacolando quindi di fatto il processo di razionalizzazione. Ma non basta, nel maldestro tentativo di mantenere sacche di privilegio e gestioni clientelari tipiche di un tempo che si pensava ormai passato per sempre, la Direzione dell'ENEA ripropone la figura del cosiddetto "dirigente industriale", figura propria ed essenziale nell'ambito di Enti pubblici economici (ENI, ENEL, etc.), ma inesistente negli Enti Pubblici di ricerca ed in tutta la Pubblica Amministrazione. Il "dirigente industriale" è nell'ENEA una sorta di fiduciario della Direzione, che a fronte di rilevanti benefici economici, risulta spesso figura parassitaria dell'attività scientifica e tecnica svolta dai ricercatorie tecnologi e assolutamente inessenziale per il futuro dell'ENEA I risultati di questa pessima gestione hanno prodotto il totale immobilismo dell'Ente, tanto che oggi qualunque atto amministrativo che coinvolga il personale si traduce ormai in ricorsi alla giustizia amministrativa, aumentando la paralisi e l'ingovernabilità. Per quanto sopra detto, consapevole della gravità della situazione, L'ANPRI-EPR denuncia al Paese l'incredibile spreco di risorse pubbliche che da questa situazione deriva, e chiede al Governo di intervenire rapidamente e con decisione per sanare una situazione ormai divenuta insostenibile. ANPRI- EPR (Associazione Nazionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca) Roma, 27/6/1996