COMUNICATO

Nei centri ENEA di Casaccia, EUR, Frascati, Portici e Trisaia si e' svolto il referendum promosso da ANPRI-EPR, esteso a tutto il personale appartenente all'Albo dei Dirigenti Pubblici, relativo alla bozza di contratto per il personale ENEA dell'area dirigenziale e delle relative specifiche tipologie professionali, siglata il 14 Ottobre 1996 dalla direzione dell'Ente e dalle organizzazioni sindacali con l'eccezione di USPPI ed ANPRI.

I risultati definitivi del referendum saranno resi noti al termine dello scrutinio dei voti pervenuti per posta dagli altri centri ENEA in cui non e' stato costituito un seggio.

Nonostante i disguidi e la disinformazione dovuti al fatto che la direzione dell'Ente ha costretto l'ANPRI a cambiare all'ultimo momento la data dello svolgimento del referendum. Nonostante il personale avesse gia' votato, il giorno prima, ad un altro referendum indetto dai sindacati confederali e ne fossero già noti i risultati, a tale referendum ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto presenti nei singoli centri e l'esito e' stato il rigetto della bozza di contratto (oltre il 60%).

L'ANPRI accoglie con soddisfazione tali risultati che confermano la validita' della posizione assunta dall'Associazione di non firmare un contratto che, basandosi sulla delibera del CdA ENEA (96)215 (del 14.6.96), individua come criterio di appartenenza all'area dirigenziale il livello retributivo e non la qualifica professionale. Lungi dall'avvicinare l'ENEA agli altri EPR, tale bozza di contratto continua a fondarsi su metodi di selezione del personale non giustificati e non giustificabili.

Il risultato del referendum ANPRI permette anche di interpretare quello del referendum indetto dai sindacati confederali che sarebbe stato altrimenti indecifrabile. Infatti quest'ultimo referendum ha posto un unico quesito referendario, relativo ad entrambi i separati contratti, a tutto il personale indipendentemente dall'appartenenza all'una od all'altra area contrattuale.

La netta affermazione, nel referendum promosso dall'ANPRI, del rifiuto del contratto dell'area dirigenziale, da parte del personale ad esso effettivamente interessato, chiarisce che il prevalere dei SI nel referendum indetto dai sindacati confederali e' dovuto alla netta accettazione del contratto dell'area tecnico-amministrativa, da parte del personale ad esso effettivamente interessato (e' infatti da rilevare che il personale dell'area tecnico-amministrativa ammonta a circa i due terzi di tutto il personale ENEA).

Da tali risultati dunque emerge che: dei due contratti siglati dall'ENEA e da altre organizzazioni sindacali, l'uno, quello dell'area tecnico-amministrativo e' stato approvato; l'altro, quello dell'area dirigenziale, e' stato respinto.

Il contratto dell'area tecnico-amministrativa quindi puo' proseguire il suo iter presso gli organi vigilanti. Il contratto dell'area dirigenziale, invece, deve essere rivisto.

L'ANPRI lancia un appello a tutte le forze politiche e sindacali presenti in ENEA affinche', superando steccati e pregiudizi, accettino l'indicazione proveniente dai risultati dei referendum e lavorino per portare in ENEA la necessaria chiarezza dei ruoli delle diverse figure professionali. Un analogo appello e' rivolto alla direzione dell'ENEA: le finalità dell'Ente possono essere raggiunte solo sulla base di criteri che permettano la valorizzazione delle competenze e consentano di operare secondo le regole tipiche del mondo della ricerca.

L'ANPRI CHIEDE LA RIAPERTURA DELLE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELL'AREA DIRIGENZIALE

La trattativa deve ripartire dall'applicazione della delibera CdA ENEA (96)139 del 24.4.96 che individua l'appartenenza all'Albo dei Dirigenti Pubblici (basato sulla qualifica professionale) quale criterio per l'appartenenza all'area dirigenziale e delle relative specifiche tipologie professionali.

Casaccia 7 Novembre 1996