POSIZIONE ANPRI SULLA RIFORMA DELL'ENEA

25.6.1998

Nell'ambito del processo di riforma dell'ENEA, il MICA ha manifestato l' intenzione di trasformare l'ENEA in Agenzia con natura di Ente Pubblico Economico, presentando a tal fine più di una bozza di Decreto Legislativo.

L'ENEA e' attualmente un Ente Pubblico di Ricerca 'atipico' (Legge 282/91 e prec.) sottoposto a vigilanza del MICA, con un trattamento giuridico ed economico del personale regolato da specifici contratti collettivi di lavoro. In virtu' della propria "atipicita'" e per diretta volonta' del MICA, all'interno dell'area Dirigenziale e delle Specifiche Tipologie Professionali dell'ENEA, oltre ai ricercatori ed ai tecnologi, sono presenti figure professionali che non trovano riscontro in alcun Ente Pubblico, e tanto meno negli altri Enti di Ricerca (EPR), quali i dirigenti d'azienda industriale, nominati in maniera totalmente discrezionale ed a tempo indeterminato dal CdA su proposta del Direttore Generale, in contrasto con le norme per l'accesso alla dirigenza pubblica (decreto legislativo 29/93 e seguenti) ed in assenza di valutazioni oggettive del loro operato.
Grazie a tale sua 'atipica' struttura, l'ENEA e' da anni utilizzato dal MICA per effettuare discutibili interventi di "politica industriale": e' di pochi anni addietro l'impiego dell'ENEA per la 'promozione delle piccole e medie aziende' che ha portato finanche alla creazione di Societa' mai realmente inseritesi sul mercato che hanno chiuso non appena la stagione dei facili finanziamenti e' terminata.

Va ricordato che fra gli attuali compiti istituzionali dell'ENEA sono presenti da una parte attivita' propriamente di ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica e consulenza specialistica tecnico scientifica alla PA ed alle imprese (nel seguito indicate come attività di ricerca) e dall'altra attivita' di servizio burocratico-amministrativo, consulenza professionale e diffusione delle informazioni (nel seguito indicate come attività di servizio).
Le attivita' di ricerca impegnano la maggioranza del personale tecnico e del personale ricercatore e tecnologo e producono risultati di elevato valore scientifico e tecnologico, valutabili con gli stessi criteri oggettivi universalmente adottati presso la comunita' scientifica nazionale ed internazionale. Espressamente per lo svolgimento di tali attivita' ed analogamente a quanto avviene presso gli altri Enti di Ricerca, l'ENEA riceve ingenti fondi sia sulla base di accordi quadro e di programma (MURST, ...), sia mediante finanziamenti di progetti proposti direttamente dal personale ricercatore e tecnologo (Comunita' Europea, ...).
Le attivita' di servizio invece impegnano un numero limitato di dipendenti appartenenti all'Area Professionale dei ricercatori e dei tecnologi e vengono svolte essenzialmente da strutture a cio' appositamente preposte, anche dislocate sull'intero territorio nazionale. Di queste attivita', peraltro qualificate come 'presenti sul mercato', non e' mai stato fornito un rendiconto economico ed inoltre manca una oggettiva valutazione dei risultati; occorre tuttavia ricordare che i giudizi negativi ripetutamente espressi da organi parlamentari sull'operato dell' ENEA, in realtà traevano origine proprio dalle attività di servizio.

La proposta del MICA, senza rispettare i limiti della delega per il riordino degli Enti di Ricerca conferita al Governo dal Decreto Legislativo 59/97, altera radicalmente la natura giuridica dell'ENEA trasformandolo da Ente di Ricerca, ad Agenzia con compiti essenzialmente di servizio e consulenza per la pubblica amministrazione e per le imprese di piccola e media dimensione; fra le nuove funzioni della Agenzia ENEA continuano ad essere presenti attivita' di ricerca, senza tuttavia specificarne la natura, gli obiettivi e le dimensioni dell' impegno in termini di risorse umane e finanziarie. Questa proposta è quindi finalizzata ad attribuire all'intero ENEA soltanto i compiti istituzionali fino ad ora malamente svolti da una piccola parte dell'Ente e non trova pertanto alcuna giustificazione.

L'unica riforma efficace per l'ENEA, e' piuttosto quella di porre termine alla sua "atipicita'" e di ricondurlo al rispetto delle regole valide per tutti gli Enti di Ricerca, inserendolo nel Comparto della Ricerca.

Va comunque sottolineato che la funzione di ricerca da assegnare come attivita' prioritaria all'Ente non deve essere centrata sullo sviluppo di conoscenze e su argomenti che trovano la loro giustificazione nel puro interesse scientifico, ma deve piuttosto essere concentrata su un numero limitato di obiettivi programmatici di ampio respiro da perseguirsi in stretto collegamento con gli operatori pubblici e privati che di queste attivita' di ricerca sono i potenziali destinatari e, dopo opportuna elaborazione, gli utilizzatori finali. In questo quadro l'ENEA e' in grado di operare su tutto il ciclo che va dalla ricerca di laboratorio fino allo sviluppo di prototipi e processi di elevata complessita'. Questa definizione delle peculiarita' dell' Ente lascia del tutto impregiudicata la definizione dei compiti e delle traduzioni programmatiche particolari che deve essere riservata al decisore politico in un quadro coordinato di riforma e valorizzazione del sistema complessivo della ricerca pubblica.

Per apprezzare i motivi che rendono necessario un impegno prioritario dell' Enea sul versante della ricerca occorre ricordare che:

- il basso livello dell' investimento globale del sistema Italia nel settore della ricerca deve necessariamente crescere nei prossimi anni se non si vuole pagare un prezzo pesantissimo in termini di arretratezza e competitivita' complessiva del sistema. Cio' richiede oltre ad un aumento delle risorse finanziarie a ciò dedicate, la valorizzazione ed il pieno utilizzo di tutti i ricercatori e tecnologi disponibili ( tra l'altro assai pochi se raffrontati a quelli degli altri paesi altamente industrializzati) e non certo il loro dirottamento verso attivita' di servizio burocratico-amministrativo che non necessitano di personale cosi' altamente specializzato;

- come eredita' positiva dell' impegno sul nucleare, l'ENEA, rispetto alla ricerca accademica, ha sviluppato una capacita' di operare in maniera piu' moderna e piu' consona alla ricerca tecnologica, attraverso un elevato grado di multidisciplinarieta' e di integrazione progettuale e con una particolare attenzione verso il mondo degli utilizzatori.

A questo proposito occorre tuttavia non confondere questo elevato livello di integrazione di competenze tecnico-scientifiche con la convivenza forzata di funzioni diverse, non integrabili e che dalla convivenza non traggono alcun beneficio, ma, situate all' interno della stessa struttura creano inevitabilmente problemi di allocazione e gestione delle risorse.

E' significativo notare che critiche e riserve alla bozza di Decreto Legislativo del MICA, su linee spesso non dissimili da quelle qui esposte, sono state espresse dalla quasi totalita' delle associazioni e delle forze politiche presenti nell' Ente.

In queste condizioni non e' da escludere che si tenti di architettare una soluzione di ripiego che, nella forma, venga incontro ad alcune delle critiche e dei rilievi, lasciando nella sostanza invariata la natura di Ente "atipico" dell' ENEA.

Cio' potrebbe avvenire non apportando alcun mutamento sostanziale al confuso quadro giuridico-normativo attuale che e' all' origine di molti dei problemi dell'Ente, accentuando ulteriormente la dispersione delle attivita' in una pluralita' di funzioni ed, infine, accrescendo il peso della componente burocratico-amministrativa, con fini di consulenza, supporto e servizio tipici di una agenzia, a scapito della componente di ricerca tipica di un Ente di Ricerca.

In parallelo verrebbe confermata la presenza ai vertici dell' Ente di una dirigenza cosidetta industriale e nella realta' spesso irresponsabile, a fronte della vaghezza dei compiti ad essa assegnati e, quindi, dei risultati sui quali basare una seria ed obiettiva valutazione dell' efficacia delle funzioni di servizio svolte dall' Ente.

In conclusione l'ANPRI:

--- esprime la piu' ferma opposizione nei confronti di una soluzione di ripiego che, nel migliore dei casi, lascerebbe la situazione come e', senza arrestare il progressivo degrado dell' Ente causato dall'attuale miope processo, mai prima tentato in alcun Paese, di trasformazione di un Ente di Ricerca in una struttura di servizio.

--- afferma con forza che, anche sulla base delle osservazioni dell' Ufficio Legislativo del MURST, e' necessario evitare la convivenza forzata, accanto alle attività di ricerca di attività che invece con esse non si integrano. Se l'esigenza di strutture di agenzia che supportino il MICA e/o altri Ministeri e' reale, si provveda a costituirle, eventualmente anche scorporando dall' ENEA e da altri organismi esistenti le sole strutture ed il solo personale in possesso delle caratteristiche e competenze a ciò necessarie. Si creerebbe così una pluralita' di soggetti pubblici efficienti e strutturati per i compiti di agenzia ad essi attribuiti.

Per ciò che riguarda l'ENEA, si avrebbe finalmente il recupero della centralità della professionalita dei ricercatori e dei tecnologi e la piena utilizzazione delle loro competenze e professionalità al servizio dello sviluppo competitivo del Paese.



IL RESPONSABILE ANPRI-EPR per l'ENEA
(dott. ing. Fausta Finzi)