UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA - FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA

ANPRI-EPR
Associazione Nazionale Professionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca

CIDA-Ricerca
Sindacato Nazionale Dirigenti Enti Ricerca
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http://www.anpri.it/

Lettera 2 Aprile 2001

Osservazioni sul Piano triennale 2001-2003 dell'INFN


Il 20 febbraio l'INFN ha illustrato all'UNIRI le previsioni
riguardanti la pianta organica nel prossimo triennio 2001-2003. 
Intenzione dell'Ente e' quello di passare dagli attuali 1749 
dipendenti a 2014 in questi tre anni, completando la dotazione 
organica.  Piu' in particolare il profilo dei ricercatori 
passerebbe dalle attuali 545 a 620 unita' mentre quello dei 
tecnologi da 212 a 251.  I dettagli delle tabelle con le 
suddivisioni tra i differenti profili e livelli e la distribuzione 
del personale nelle unita'operative e' consultabile al sito web 
dell'ANPRI (www.anpri.it) nella sezione INFN. 

Ci si limita qui a considerazioni di carattere generale e ad 
esprimere alcuni dubbi e perplessita' che sono sorti a seguito 
di un piu'attento esame della documentazione fornita dall'Ente.

In primo luogo, il documento sul piano triennale recita, nella 
sezione 2.9 (Risorse umane) a pag 80:  "Nel triennio saranno 
altresi' attivate procedure concorsuali con cadenza biennale 
alternativamente per il I e II livello dei profili di Ricercatore 
e Tecnologo, nei limiti previsti dalle vigenti disposizioni." 
Questo passo del documento appare in chiara contraddizione con 
la tabella A (vedi documentazione sul sito ANPRI) in cui si 
vede che il numero di Dirigenti di Ricerca e'previsto non 
cambiare nel triennio rispetto al numero attuale, mentre il 
numero di Primi Ricercatori aumentera' di 46 unita'.

Dati questi numeri non si comprende come possa essere rispettata 
la scadenza biennale; sembra evidente quindi l'intenzione 
dell'Ente di non fare ulteriori concorsi nel triennio (ricordiamo 
che un concorso a 45 posti di primo ricercatore e' appena stato 
bandito).

Questo fatto risulta molto grave, in quanto la compressione sul III 
livello del personale ricercatore e tecnologo non viene affatto 
corretta da questo piano triennale.  Cio' finira' inevitabilmente 
per aggravare il malumore di buona parte del personale che vedra'
nuovamente frustrate legittime aspettative di carriera.

E' stata anche prospettata all'UNIRI la possibilita' di bandire in 
futuro concorsi per un numero ristretto di posti, sfruttando per 
esempio i pochi pensionamenti previsti, ed allargare poi il numero 
di vincitori sfruttando un meccanismo di idoneita'.  Occorrerebbe 
capire con precisione quale siano le modalita' di applicazione di 
questo meccanismo.  Si rende comunque assolutamente necessaria una 
iniziativa per facilitare lo scorrimento di carriera; in ogni caso 
le percentuali di ripartizione tra i primi tre livelli prospettate 
per fine 2003 vanno corrette.

Altra questione che andrebbe chiarita e' la discrepanza tra il numero 
totale del personale nel profilo di ricercatore a conclusione del 
triennio (+ 75 unita' rispetto al numero attuale) e le nuove 
assunzioni al III livello previste nei tre anni (44).  L'Ente pensa 
forse che questa differenza possa essere coperta da personale 
universitario che entri ai livelli superiori.  Questa eventualita' 
ci sembra francamente poco probabile, tenuto conto della crescente 
sperequazione tra le retribuzioni del personale docente universitario 
e quello degli Enti di ricerca (denunciata dall'UNIRI nella lettera 
aperta del 5 ottobre 2000) che si aggiunge a quella storica di 
"status", e del nuovo sistema di concorsi universitari che ha 
di fatto reso molto piu' agevole la dinamica delle carriere 
universitarie.

In definitiva questa impostazione non convince ne' per quello che 
riguarda la politica delle nuove assunzioni, necessaria per garantire 
la vitalita' dell'Ente ed evitare l'eccessivo invecchiamento del 
personale ricercatore, ne' per le dinamiche di carriera del personale.

La situazione rischia di diventare critica, considerando che rispetto 
al passato, lo sbocco verso l'Universita', che ha rappresentato 
un'importante possibilita' di carriera per una consistente parte 
del personale ricercatore, e' di fatto diventato quasi impossibile. 

L'UNIRI ritiene che esista di conseguenza il serio pericolo di 
aggravare il clima di insoddisfazione e demotivazione gia' oggi 
tangibile in certa parte di personale, con conseguenti gravi 
ripercussioni sulla qualita' dell'attivita' dell'Ente.

In conclusione si vuole far presente che l'incontro sarebbe stato 
molto piu' proficuo e forse parte delle perplessita' insorte 
avrebbero potuto essere chiarite in sede di discussione dalla 
dirigenza dell'Ente, se fosse stata data la possibilita' di 
esaminare in anticipo la documentazione pemettendo cosi' alla 
delegazione UNIRI di arrivare con maggiiore cognizione di causa 
al confronto. 
L'UNIRI auspica che nei prossimi incontri venga tenuta in 
considerazione questa esigenza.