Riordino dell'Istituto Nazionale della Nutrizione (INN)

Documento del personale

Caratteristica della ricerca in nutrizione è il suo trovarsi alla interfaccia tra discipline diverse con una articolazione nella quale la ricerca a livello biologico, epidemiologico e clinico interagisce con la scienza degli alimenti, l'agricoltura e la tecnologia alimentare avendo la salute pubblica come finalità ultima.

Le costanti storiche della ricerca in nutrizione indicano che di regola la scoperta di una patologia legata ad una determinata condizione di vita nella quale la dieta sembra avere una influenza statisticamente significativa innesca una serie di ricadute. La capacità di riprodurre la stessa patologia in modelli animali, attualmente ampliata dalla ingegneria genetica, l'identificazione di metodologie analitiche specifiche sia per gli alimenti che per i materiali biologici sono fattori fondamentali per il successo della ricerca e per la possibilità di interventi concreti.

Tutto ciò implica sul piano organizzativo sia al momento della progettazione della ricerca che a quello dell'attuazione, l'interscambio in tempo reale di conoscenze disciplinari diverse (stato di nutrizione, sua relazione con gli alimenti, con la loro qualità e sicurezza d'uso, e con gli aspetti socio-economici e culturali, meccanismi di interazione alimento/organismo, possibilità di intervento di tipo sia biotecnologico che tecnologico) e pertanto la collaborazione stretta tra i ricercatori con background e competenze complementari.

Su queste basi si è sviluppato, pur tra mille difficoltà di tipo logistico ed economico, l'Istituto Nazionale della Nutrizione acquistando autorevolezza sia in campo nazionale che internazionale. Ne sono testimonianza gli Atti del Simposio del 50° Anniversario della sua fondazione dell'ottobre 1986 (vedi allegato N.1, "Una migliore nutrizione per una migliore qualità della vita" discorso tenuto dal prof. G. T. Scarascia Mugnozza allora presidente dell'Ente in cui viene tracciata brevemente la storia dell'Istituto).

Da allora l'attività dell'Istituto si è ulteriormente consolidata con ricadute sul piano pratico quali "Le linee guida per una sana alimentazione", "Le Tabelle di composizione degli alimenti" e il notevole contributo dato dai suoi ricercatori alla elaborazione e revisione dei "Livelli di assunzione raccomandata di energia e nutrienti" (LARN). Inoltre sono state elaborate delle banche dati alimentari che sono a disposizione per le più diverse utilizzazioni. Tutto questo è il frutto di una attività di ricerca continua e mirata, non passibile di improvvisazione (vedi allegato N.2 per le pubblicazioni scientifiche).

A quanto sopra va aggiunta la attività di trasferimento e di servizio costituita in primo luogo dall'educazione alimentare che, iniziata già nei primi anni cinquanta nel quadro degli interventi condotti in collaborazione con l'Amministrazione per le Attività Assistenziali e Internazionali e la FAO, doveva poi trovare occasione di riflessione metodologica e individuazione delle linee e dei campi di azione nella Conferenza Nazionale per l'Educazione Alimentare organizzata nel 1975 dall'INN.

Un'altra attività che l'Istituto svolge da molti anni è quella didattica nell'ambito di corsi universitari e di Specializzazione, e di preparazione di tesi sperimentali, in campi che spaziano dalla biochimica e fisiologia della nutrizione, chimica degli alimenti, biotecnologie, alla epidemiologia e statistica.

Al suo insediarsi, tra le linee programmatiche, l'attuale governo aveva dato particolare risalto al potenziamento della ricerca scientifica. Con l'entrata nella moneta unica ci si augura che, tra l'altro, l'Italia si allinei con gli altri paesi per quanto riguarda la spesa per la ricerca, raggiungendo la stessa percentuale rispetto al PIL.

In un intervento finalizzato al potenziamento della ricerca nutrizionale ed al rilancio delle strutture coinvolte, il personale dell'INN auspica che la specificità dell'Istituto, la sua storia e le sue competenze siano tenute nel debito conto. Come proposta di riordino dell'Ente si allega il documento che enuncia e sottolinea i principi secondo i quali nell'ambito della riforma degli EPR l'Istituto debba venir riordinato per poter continuare e migliorare lo svolgimento delle sue funzioni di istituzione di ricerca pubblica nel campo della nutrizione.




Considerazioni necessarie e funzionali per un riordino dell'INN

Si ritiene che sia opportuno e funzionale per un riordino dell'INN prendere in considerazione:

- le finalità dell'Ente

- il ruolo finora svolto

- le competenze specifiche maturate in funzione delle finalità

- le peculiarità della funzione

- il significato attuale nel contesto nazionale ed europeo

Il prescindere da tali considerazioni genera spreco di energie, inefficienza, incertezza delle finalità da conseguire e infine dispersione del patrimonio di know-how maturato dall'Ente attraverso l'esperienza pregressa.

L'INN è l'unico EPR che in Italia ha una tradizione di ricerca multidisciplinare e coordinata nel campo della nutrizione intesa come cerniera tra produzione di alimenti e salute, quest'ultima essendone il fine.

La sua "missione " è pertanto chiaramente definita, gli obiettivi di conseguenza sono:

- produzione di ricerca orientata all'avanzamento delle conoscenze di base e applicate nel campo della nutrizione e della scienza degli alimenti,

- consulenza su basi scientifiche avanzate agli organismi di interesse pubblico, strategica all'orientamento della produzione agricolo-alimentare e di trasformazione in funzione delle esigenze nutrizionali della popolazione e della salvaguardia e del miglioramento della qualità degli alimenti intesa nel senso più ampio di qualità nutrizionale, sensoriale e di sicurezza d'uso,

- formazione post-laurea dei futuri operatori di ricerca nel campo della nutrizione (dottorati di ricerca e assimilati in accordo con le Università),

- aggiornamenti con corsi qualificati, workshops, seminari ecc. sulle problematiche nutrizionali per operatori del settore ivi incluse quelle inerenti l'educazione alimentare,

- promozione di iniziative per la elaborazione e aggiornamento di: linee guida per una sana alimentazione, di standard alimentari, tabelle di composizione degli alimenti e supporti per la diffusione dell'informazione alimentare e il trasferimento di innovazioni in campo nutrizionale e degli alimenti.

Per quando riguarda alcuni aspetti del riordino, si ritiene necessario:

- che sia assicurata una massa critica di ricercatori per il conseguimento degli obiettivi dell'ente e la possibilità di assicurare un ricambio generazionale

- che sia assicurata una dotazione di risorse economiche che consenta di affrontare le delicate problematiche nutrizionali senza subordinazione a interessi fuorvianti

- che sia assicurata una autonomia effettiva nella formulazione dei piani di ricerca, in armonia con le scelte strategiche del paese, e una centralità della figura del ricercatore. Questo permette di favorire lo sviluppo delle specifiche potenzialità di intervento nel campo e mantenere quel prestigio scientifico dal quale discende la credibilità come consulente esterno per problemi alimentari e nutrizionali e come eventuale coordinatore di ricerca nel campo della nutrizione .

Per quanto detto sopra, si ritiene indispensabile che sia previsto un Comitato Scientifico di sicura autorevolezza nel campo della ricerca nazionale e internazionale. I membri del Comitato Scientifico dovrebbero essere eletti nell'ambito della Comunità Scientifica degli EPR e dell'Università.

Concludendo si tratta di dare risposta alla domanda: è importante che ci sia un EPR che si occupi specificatamente delle problematiche di ricerca in nutrizione?

L'attuale sviluppo del comparto alimentazione a livello mondiale con i problemi tecnologici e di mantenimento della salute connessi direbbe di si. Le improvvisazioni più o meno episodiche che si susseguono dimostrano che un punto di riferimento per la ricerca nel campo della nutrizione è importante che ci sia.

Sembra funzionale a questo fine che l'Istituo rimanga come Istituto Nazionale della Nutrizione, Ente Pubblico di Ricerca, e che abbia assicurata la più ampia capacità decisionale e gestionale.