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COMUNICATO 15 gennaio 2002

Incontro con il Sottosegretario MIPAF


Martedì 15 gennaio l'ANPRI ha avuto un incontro con il Sottosegretario per
le Politiche Agricole, On. Gianpaolo Dozzo, titolare, tra l'altro, della
delega per la Ricerca e Sperimentazione.
L'incontro era stato richiesto dall'ANPRI per " un esame della situazione
relativa al CRA, alla luce anche dell'approvazione da parte della Camera di
modifiche al D.Lgs. 454/99, istitutivo del CRA".
All'incontro hanno partecipato, per parte ANPRI, oltre al Segretario
Generale Betrò, il membro della Segreteria Nazionale Russo ed il
responsabile ANPRI per il CRA Contillo; l'altra parte era rappresentata,
oltre che dal Sottosegretario, dalla Dott.ssa Arimondo e dal Prof. Vieri,
nelle vesti di consulenti tecnici del Sottosegretario.
L'ANPRI ha esordito esponendo all'On. Dozzo le proprie perplessità e
preoccupazioni sull'esito del processo di riforma, specie dopo le modifiche
che si pensa di introdurre all'impianto disegnato dal D.Lgs. 454/99,
spiegando che, in un iter che era arrivato ad una prima conclusione certa
dopo un'attesa durata trenta anni, ma che poi è rimasto impantanato e fermo
da più di due anni, le modifiche in questione suscitano preoccupazioni sia
per il dilatarsi ulteriore dei tempi, sia per la prevista cancellazione
della composizione paritaria dell'organo di gestione scientifica dell'Ente
fra rappresentanti eletti dal personale scientifico interno e membri di
designazione politica. L'ANPRI ha affermato che una composizione largamente
maggioritaria di ricercatori e tecnologi dell'Ente negli organi di gestione
scientifica è l'unico modo per garantire un funzionamento efficace del CRA.
Da parte del Sottosegretario e dei suoi collaboratori c'è stata
l'affermazione che il testo approvato dalla Camera e ora all'esame del
Senato è il risultato di un'opera di riduzione al minimo di un emendamento
più ampio, con l'intento di favorirne la rapida approvazione; è stato
comunque affermato che non è intenzione della direzione politica del MiPAF
ridurre il peso dei ricercatori negli organi di gestione scientifica del
CRA, che diventeranno ora i singoli Consigli scientifici di Dipartimento e
il Consiglio dei Dipartimenti; è stato anche fatto notare che dei
costituendi Dipartimenti non è stata definita per legge nessuna
caratteristica, demandate allo Statuto ed ai regolamenti.
L'ANPRI ha puntualizzato di essere favorevole ad un impianto come quello
del D.Lgs. 454/99, che si limita a definire con lo strumento della legge
gli organi dell'Ente, lasciando poi totale elasticità nella determinazione
della struttura con lo strumento dello Statuto,  più facilmente
modificabile.
L'Associazione ha tenuto a precisare, con forza, che una struttura di
ricerca, pubblica e nel settore agricoltura, deve godere di autonomia nella
gestione interna per svolgere il proprio ruolo di produzione di nuove
conoscenze (ricerca), necessarie a fornire il supporto per attività di
sviluppo, per conto di committenti sia pubblici che privati, e di
formazione di alte competenze e professionalità. La storia degli IRSA
dimostra che una gestione esterna, forzatamente non a conoscenza della
realtà su cui interviene, finisce con utilizzare criteri inadeguati,
sfociati nel caso particolare in un atteggiamento burocratico e clientelare.
Per bocca del prof. Vieri gli interlocutori hanno rivendicato alla propria
parte politica, Lega Nord, iniziative verso una riforma del sistema degli
IRSA fin dal 1993; inoltre è stato assicurato che non era nelle loro
intenzioni di ridare gioco alla burocrazia ministeriale nel processo di
riforma.
Il Sottosegretario ha poi chiesto quali sono le proposte dell'ANPRI  per
contribuire, insieme ad altre organizzazioni, sindacali e d'altro tipo,
alla messa a punto di una bozza di statuto e regolamenti rispondente alle
necessità riconosciute, ribadendo la disponibilità degli attuali vertici
politici del MiPAF a tenere conto dei contributi di tutti.
L'ANPRI ha esposto un proprio quadro, già anticipato nelle sue linee
essenziali in un articolo comparso sul numero 2/2001 della rivista
Analysis. In sostanza, si prefigura una struttura del CRA fondata
sull'esistenza di siti geograficamente determinati, inseriti nelle
principali aree agricole di un Paese come il nostro, fortemente disomogeneo.
I siti dovranno avere una qualificazione multidisciplinare, essere
orientati ai problemi presentati dall'area in cui insistono, avere
dimensioni adeguate a garantire una autosufficienza operativa, ma essere
fortemente interconnessi da una rete di contatti, sia disciplinari, sia per
la messa in comune di strutture di servizio di particolare rilevanza. Le
strutture disciplinari possono essere virtuali, per evitare una inutile o
dannosa moltiplicazione di centri di potere, a tutto vantaggio dello
spirito di collaborazione la cui mancanza è stata finora una delle
caratteristiche negative della rete degli IRSA, se non la principale. Date
le dimensioni relativamente piccole del Consiglio, dovranno essere messi in
essere tutti gli strumenti per favorire la conoscenza personale dei
ricercatori e tecnologi dell'Ente fra di loro, base essenziale per la
collaborazione, in modo che ognuno dovrà sentirsi a casa non solo nel sito
in cui opera normalmente, ma in tutte le strutture del CRA.
Particolare attenzione dovrà essere impiegata nella fase di transizione
dagli attuali Istituti, disciplinari, di filiera, per singole colture, ad
una configurazione di siti tendenzialmente paritari, dove l'eccellenza
dovrà essere raggiunta dall'Ente nel suo insieme.
A specifica osservazione del Sottosegretario sulla necessità di procedere
ad un ringiovanimento del personale, da parte ANPRI è stato risposto che, a
parte i casi ben definiti di ingresso automatico nei ruoli per categorie di
personale nei livelli bassi, descritti nel D.Lgs. 454, per il personale di
qualificazione superiore, e massimamente per quello ricercatore e
tecnologo, lo strumento più indicato resta il concorso nazionale, in cui la
comunità scientifica esamina i candidati, ciascuno con le competenze che ha
maturato, tenendo anche conto del servizio prestato a vario titolo presso
gli attuali Istituti.
L'ANPRI ha dichiarato di essere contraria a vie brevi che finiscano col
sottrarre gli aspiranti ricercatori e tecnologi, ma anche tecnici, al
vaglio necessario a garantire l'Ente nell'assumere personale preparato e
motivato.
A chiusura l'ANPRI ha chiesto quali tempi si prevedono per il completamento
dell'iter e quale ammontare di finanziamenti il Governo intende dedicare
all'opera. Sul primo punto il Sottosegretario ha risposto che non è noto
quando il Senato licenzierà la legge contenente l'articolo riportante le
modifiche al D.Lgs. 454, ma che comunque è intenzione del Ministro
procedere senza ulteriori ritardi; sul secondo punto la risposta non è
stata altrettanto precisa.
La riunione si è quindi conclusa, avendo esaurientemente discusso per più
di un'ora e mezza.
L'ANPRI resta ora in attesa di una verifica di comportamenti dell'autorità
politica conseguenti alle affermazioni fatte nel corso dell'incontro, ed in
particolare su una rapida definizione di bozze di statuto e regolamenti che
recepiscano la partecipazione del personale del CRA agli organi
scientifici, sull'effettiva estromissione della burocrazia ministeriale
dalla gestione scientifica, considerato che alcuni atti dell'attuale
direzione politica del MiPAF sono andati in direzione opposta.

La delegazione ANPRI



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