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Incontro con il Sottosegretario MIPAF
Martedì 15 gennaio l'ANPRI ha avuto un incontro con il Sottosegretario per le Politiche Agricole, On. Gianpaolo Dozzo, titolare, tra l'altro, della delega per la Ricerca e Sperimentazione. L'incontro era stato richiesto dall'ANPRI per " un esame della situazione relativa al CRA, alla luce anche dell'approvazione da parte della Camera di modifiche al D.Lgs. 454/99, istitutivo del CRA". All'incontro hanno partecipato, per parte ANPRI, oltre al Segretario Generale Betrò, il membro della Segreteria Nazionale Russo ed il responsabile ANPRI per il CRA Contillo; l'altra parte era rappresentata, oltre che dal Sottosegretario, dalla Dott.ssa Arimondo e dal Prof. Vieri, nelle vesti di consulenti tecnici del Sottosegretario. L'ANPRI ha esordito esponendo all'On. Dozzo le proprie perplessità e preoccupazioni sull'esito del processo di riforma, specie dopo le modifiche che si pensa di introdurre all'impianto disegnato dal D.Lgs. 454/99, spiegando che, in un iter che era arrivato ad una prima conclusione certa dopo un'attesa durata trenta anni, ma che poi è rimasto impantanato e fermo da più di due anni, le modifiche in questione suscitano preoccupazioni sia per il dilatarsi ulteriore dei tempi, sia per la prevista cancellazione della composizione paritaria dell'organo di gestione scientifica dell'Ente fra rappresentanti eletti dal personale scientifico interno e membri di designazione politica. L'ANPRI ha affermato che una composizione largamente maggioritaria di ricercatori e tecnologi dell'Ente negli organi di gestione scientifica è l'unico modo per garantire un funzionamento efficace del CRA. Da parte del Sottosegretario e dei suoi collaboratori c'è stata l'affermazione che il testo approvato dalla Camera e ora all'esame del Senato è il risultato di un'opera di riduzione al minimo di un emendamento più ampio, con l'intento di favorirne la rapida approvazione; è stato comunque affermato che non è intenzione della direzione politica del MiPAF ridurre il peso dei ricercatori negli organi di gestione scientifica del CRA, che diventeranno ora i singoli Consigli scientifici di Dipartimento e il Consiglio dei Dipartimenti; è stato anche fatto notare che dei costituendi Dipartimenti non è stata definita per legge nessuna caratteristica, demandate allo Statuto ed ai regolamenti. L'ANPRI ha puntualizzato di essere favorevole ad un impianto come quello del D.Lgs. 454/99, che si limita a definire con lo strumento della legge gli organi dell'Ente, lasciando poi totale elasticità nella determinazione della struttura con lo strumento dello Statuto, più facilmente modificabile. L'Associazione ha tenuto a precisare, con forza, che una struttura di ricerca, pubblica e nel settore agricoltura, deve godere di autonomia nella gestione interna per svolgere il proprio ruolo di produzione di nuove conoscenze (ricerca), necessarie a fornire il supporto per attività di sviluppo, per conto di committenti sia pubblici che privati, e di formazione di alte competenze e professionalità. La storia degli IRSA dimostra che una gestione esterna, forzatamente non a conoscenza della realtà su cui interviene, finisce con utilizzare criteri inadeguati, sfociati nel caso particolare in un atteggiamento burocratico e clientelare. Per bocca del prof. Vieri gli interlocutori hanno rivendicato alla propria parte politica, Lega Nord, iniziative verso una riforma del sistema degli IRSA fin dal 1993; inoltre è stato assicurato che non era nelle loro intenzioni di ridare gioco alla burocrazia ministeriale nel processo di riforma. Il Sottosegretario ha poi chiesto quali sono le proposte dell'ANPRI per contribuire, insieme ad altre organizzazioni, sindacali e d'altro tipo, alla messa a punto di una bozza di statuto e regolamenti rispondente alle necessità riconosciute, ribadendo la disponibilità degli attuali vertici politici del MiPAF a tenere conto dei contributi di tutti. L'ANPRI ha esposto un proprio quadro, già anticipato nelle sue linee essenziali in un articolo comparso sul numero 2/2001 della rivista Analysis. In sostanza, si prefigura una struttura del CRA fondata sull'esistenza di siti geograficamente determinati, inseriti nelle principali aree agricole di un Paese come il nostro, fortemente disomogeneo. I siti dovranno avere una qualificazione multidisciplinare, essere orientati ai problemi presentati dall'area in cui insistono, avere dimensioni adeguate a garantire una autosufficienza operativa, ma essere fortemente interconnessi da una rete di contatti, sia disciplinari, sia per la messa in comune di strutture di servizio di particolare rilevanza. Le strutture disciplinari possono essere virtuali, per evitare una inutile o dannosa moltiplicazione di centri di potere, a tutto vantaggio dello spirito di collaborazione la cui mancanza è stata finora una delle caratteristiche negative della rete degli IRSA, se non la principale. Date le dimensioni relativamente piccole del Consiglio, dovranno essere messi in essere tutti gli strumenti per favorire la conoscenza personale dei ricercatori e tecnologi dell'Ente fra di loro, base essenziale per la collaborazione, in modo che ognuno dovrà sentirsi a casa non solo nel sito in cui opera normalmente, ma in tutte le strutture del CRA. Particolare attenzione dovrà essere impiegata nella fase di transizione dagli attuali Istituti, disciplinari, di filiera, per singole colture, ad una configurazione di siti tendenzialmente paritari, dove l'eccellenza dovrà essere raggiunta dall'Ente nel suo insieme. A specifica osservazione del Sottosegretario sulla necessità di procedere ad un ringiovanimento del personale, da parte ANPRI è stato risposto che, a parte i casi ben definiti di ingresso automatico nei ruoli per categorie di personale nei livelli bassi, descritti nel D.Lgs. 454, per il personale di qualificazione superiore, e massimamente per quello ricercatore e tecnologo, lo strumento più indicato resta il concorso nazionale, in cui la comunità scientifica esamina i candidati, ciascuno con le competenze che ha maturato, tenendo anche conto del servizio prestato a vario titolo presso gli attuali Istituti. L'ANPRI ha dichiarato di essere contraria a vie brevi che finiscano col sottrarre gli aspiranti ricercatori e tecnologi, ma anche tecnici, al vaglio necessario a garantire l'Ente nell'assumere personale preparato e motivato. A chiusura l'ANPRI ha chiesto quali tempi si prevedono per il completamento dell'iter e quale ammontare di finanziamenti il Governo intende dedicare all'opera. Sul primo punto il Sottosegretario ha risposto che non è noto quando il Senato licenzierà la legge contenente l'articolo riportante le modifiche al D.Lgs. 454, ma che comunque è intenzione del Ministro procedere senza ulteriori ritardi; sul secondo punto la risposta non è stata altrettanto precisa. La riunione si è quindi conclusa, avendo esaurientemente discusso per più di un'ora e mezza. L'ANPRI resta ora in attesa di una verifica di comportamenti dell'autorità politica conseguenti alle affermazioni fatte nel corso dell'incontro, ed in particolare su una rapida definizione di bozze di statuto e regolamenti che recepiscano la partecipazione del personale del CRA agli organi scientifici, sull'effettiva estromissione della burocrazia ministeriale dalla gestione scientifica, considerato che alcuni atti dell'attuale direzione politica del MiPAF sono andati in direzione opposta. La delegazione ANPRI ***************************************************** ANPRI Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca aderente alla CIDA Federdirigenti Funzione Pubblica __________________________________________________________________ tel. 06.4402950 fax 06.44245176 E mail: anpri@anpri.it sito internet: http://www.anpri.it Via Morgagni 30E - 00161 ROMA