Al Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica C. A. Ciampi

e, p.c.:

- Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica L. Berlinguer

- componenti delle Commiss. Parlamentari Bilancio e Ricerca Scientifica

Egregio Signor Ministro,

L'ANPRI - EPR (Associazione Nazionale Professionale Ricercatori Enti Pubblici di Ricerca) richiama la Sua attenzione sulla situazione dell'ISPE.

E' da molti mesi che questa associazione, nella figura dei rappresentanti dell'Ente, ha dovuto agire al fine di mettere a conoscenza i referenti istituzionali della grave situazione dell'ente, chiedendo contestualmente interventi e incontri al fine di migliorare la situazione.

Oggi la situazione è ulteriormente peggiorata, specialmente per quanto riguarda l'organizzazione inefficiente delle attivita' di ricerca, lo snaturamento delle funzioni dell'ISPE, la prosecuzione di una riforma dello Statuto caratterizzata da numerose forzature rispetto alle normative vigenti, l'esclusione del personale da qualsiasi livello decisionale, la negazione del ruolo che la legge riconosce alle rappresentanze sindacali, la scarsa trasparenza degli atti e delle decisioni di governo dell'Ente.

Permangono inoltre la concentrazione di ogni sostanziale potere nella figura del Presidente ed una gestione che tenta costantemente di annullare autonomia e responsabilita' a tutti i livelli, costringendo i ricercatori o ad una costante difesa della qualita' e dell'imparzialita' delle loro ricerche oppure alla progressiva perdita di professionalita'.

Anche l'allocazione delle risorse e' completamente accentrata, estemporanea e non trasparente, essendo qualificabile solo ex-post, in pieno contrasto con i principi di decentramento chiaramente enunciati dal D. Lgs. 29/93.

Tutto cio' ha causato una crescente conflittualita' tra i vertici dell'istituto ed il personale dell'ISPE, nonche' un contenzioso di natura legale ed amministrativa che comporta per l'ISPE costi in termini sia economici che di immagine (solo per informazione si riporta che attualmente l'ISPE ha ricorso al Consiglio di Stato avverso una sentenza del TAR che imponeva all'Ente di confermare l'esito di concorsi già effettuati e dall'Ente ritenuti non validi per possibili vizi di legittimità).

Ad aggravare le perplessità in merito alla gestione dell'ISPE c'è la constatazione che un Ente, pur deputato a studi e ricerche di natura programmatica in campo economico e sociale si sia venuto a trovare in una situazione di deficit di bilancio obiettivamente preoccupante, anche e soprattutto a causa di una gestione delle risorse economiche incapace di coniugare economicita' ed efficienza col rispetto dei compiti istituzionali dell'ISPE. Tutto cio' nonostante questa associazione avesse più volte fatto presenti tali problemi e suggerito (inascoltata) le opportune correzioni di rotta. Soltanto a titolo di esempio: dal bilancio 1995 risulta che le spese sostenute a supporto dell'attività di ricerca sono state compresse fino a risultare inferiori a quelle sostenute per la sola presidenza, che ammontano a circa mezzo miliardo tra indennità, personale di supporto interno ed esterno, sale di rappresentanza. Inoltre, nonostante le difficoltà di bilancio ammesse dalla stessa amministrazione, si procede a nuovi concorsi la cui copertura finanziaria a regime è problematica.

Non da ultimo va evidenziato che le decisioni assunte dai vertici dell'ISPE hanno causato un costante degrado delle relazioni sindacali, in violazione del disposto legislativo (D.Lgs. 29/93) e contrattuale (D.P.R. 171/91), in materia di informazione e contrattazione decentrata.

Della inefficiente organizzazione e del clima prevalente ne ha risentito anche l'attività di ricerca. Infatti, l'eccessiva burocratizzazione e l'accentramento risultano ostativi dell'attivita' di ricerca, gia' danneggiata dalla scarsita' di risorse.

Tutto ciò premesso, l'ANPRI-EPR esprime motivata sfiducia sugli attuali vertici dell'ente, e si augura vivamente che il Ministro del Bilancio voglia considerare l'opportunità di restituire all'ISPE il ruolo di intervento utile, libero e qualificato che gli spetta, tanto più importante oggi di fronte alle impegnative scelte che il Governo ed il Parlamento sono chiamati ad affrontare.

In questo contesto ritengono necessario che, in vista dell'imminente scadenza del mandato degli organi direttivi, il Ministro voglia individuare una ben diversa direzione, capace di coniugare l'attenzione ai problemi strutturali del Paese con una gestione efficace e capace di valorizzare un personale potenzialmente motivato, partecipativo e disponibile.

La Segreteria Nazionale dell'ANPRI-EPR - Vincenza Celluprica

14 giugno 1996

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