All'On. Ministro della Sanità
e Presidente dell'ISPESL


OGGETTO: Problematiche dell'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL).

Preg.mo Signor Ministro,

con la presente nota vogliamo sottoporLe, in qualità di Associazione dei Ricercatori e dei Tecnologi, alcune problematiche attinenti la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro, conseguenti al recepimento delle apposite Direttive comunitarie avvenute con il D. Lgs 626/94 e relative modifiche emanate con il D. Lgs. 242/96.

Il nuovo impianto sancisce la nascita di una struttura aziendale preposta alla prevenzione (Datore di lavoro, servizio di prevenzione e protezione con relativo Responsabile, Medico competente e Rappresentante dei Lavoratori), propone come modalità operativa la valutazione dei rischi da cui discendono le misure di prevenzione da attuare, il tutto supportato da una reale ed adeguata informazione e formazione dei lavoratori e delle figure preposte.

Questa nuova concezione dovrebbe essere vista complessivamente dalle imprese come investimento tale da permettere a medio tempo una significativa riduzione degli infortuni e delle malattie professionali e nel contempo portare ad un miglioramento della produzione, sia in termini quantitativi che qualitativi.

E' ovvio che un simile impegno trova più impreparate, sia in termini economici che attuativi, le piccole e medie imprese.

In questo quadro, date le competenze in materia del Ministro della Sanità e soprattutto dell'ISPESL, avremmo auspicato un preminente e pregnante impegno dell'Istituto e del Ministro, sia nella fase di stesura dei decreti legislativi sopra richiamati, sia successivamente nei lavori della Commissione Consultiva permanente presso il Ministero del Lavoro al fine di fornire un contributo significativo alla coerenza tecnico-scientifica della normativa e soprattutto per dare il massimo di chiarezza e certezza agli adempimenti che le aziende devono attuare.

Questo impegno fino ad oggi è risultato molto relativo, ma è ancora possibile un reale recupero attraverso i molteplici Decreti attuativi della norma; è necessario però un preciso impegno del Ministero diretto della S.V..

Per quanto attiene, nello specifico, l'organo tecnico scientifico del S.S.N., cioè l'ISPESL, ci saremmo augurati uno straordinario impegno preventivo verso la elaborazione e predisposizione di modalità pratiche di applicazione da mettere a disposizione delle piccole e medie aziende, come sancisce la legge. Invece, rispetto a quanto necessario o possibile, dobbiamo constatare che solo pochissime cose sono state realizzate e soprattutto nulla, per quanto attiene una delle incombenze più significative, cioè la assistenza e consulenza alle imprese, a tutto vantaggio di società private, anche improvvisate, che offrono servizi alle imprese (valutazione dei rischi, informazione-formazione) al solo scopo speculativo.

Per trovare le motivazioni di questo stato di cose è necessario citare un lungo elenco di inadempienze della Amministrazione ISPESL, alcune delle quali denunciate in una lunga serie di interrogazioni parlamentari della precedente legislatura, quali ad esempio:

- Il personale Ricercatore e Tecnologo, assegnato all'Istituto nel1982, non ha ancora terminato il procedimento di primo inquadramento (vedasi giudizio di idoneità a Primo Ricercatore).
Solo da alcuni mesi sono stati inquadrati a Dirigenti di Ricerca gli aventi titolo, ma solo dopo innumerevoli ricorsi al TAR, una sentenza ed un parere del Consiglio di Stato, espresso nel febbraio dello scorso anno, su richiesta del Ministro della Sanità precedente. Non è stata espletata, invece, nessuna procedura concorsuale per l'inquadramento a Dirigente Tecnologo.

- II personale dei Dipartimenti periferici continua a fare solo adempimenti omologativi, invece di prepararsi ad effettuare l'assistenza e la consulenza alle imprese.
Va considerato, infatti, che con l'istituzione del mercato unico e relativo recepimento delle Direttive sui prodotti e della Direttiva Macchine, si andrà verso un sistema autocertificativo dei produttori o di certificazione di soggetti terzi abilitati, che comunque il nostro Paese avrebbe già dovuto avviare. ;Proprio in questa visione il Parlamento aveva varato la legge 428/91 che doveva permettere la formulazione, attraverso apposito esame, di una serie di elenchi di professionisti abilitati a svolgere le incombenze omologative, espletate attualmente dall'Istituto e dalle UU.SS.LL.. Esami ed elenchi che non sono mai stati fatti, pur essendo pervenute all'ISPESL 7.000 domande. In questo modo si sarebbe potuto smaltire l'arretrato che ancora permane e soprattutto si sarebbero potute preparare le professionalità necessarie alla assistenza e consulenza. Sempre su questa tematica bisogna precisare che la stessa legge prevedeva un incentivo economico per il personale ISPESL, al fine di smaltire l'arretrato di cui sopra. Dobbiamo, proprio in questi giorni, constatare una erogazione di tale incentivazione con modalità che ci sfuggono e che sembrano non siano state contrattate neppure con le rappresentanze del personale, ma che sanciscono delle sperequazioni di trattamento in primis nei Dipartimenti periferici stessi, poi nella Sede Centrale. Sperequazioni così abnormi che coinvolgerebbero sia la direzione dello Istituto, sia alcuni Dirigenti, sia alcune unità di personale che, se verificate, dovrebbero condurre non solo ad una censura dei responsabili ma anche ad una conseguente richiesta di indagine.

- Assistiamo alla concessione di incarichi di coordinamento scientifico ad interim dati dalla Direzione ISPESL su posti vacanti e resi noti dalla stessa con apposita circolare ed alla negazione della essa richiesta effettuata da altri dipendenti aventi lo stesso titolo per il coordinamento di altre unità (cfr. all. n. 1).

- In questi giorni vengono espletati numerosi concorsi sia per Ricercatore e Tecnologo sia per altre figure professionali.
Nel merito non solo non si conoscono i criteri con i quali le Commissioni di detti concorsi sono state nominate, ma addirittura non sono noti neppure i nomi dei Commissari. Su questo tema riteniamo che la S.V. debba intervenire immediatamente bloccando detti concorsi e ripristinando un minimo di legalità che altrimenti andrà denunciata nelle altre sedi competenti.
Sempre in tema di concorsi, secondo la scrivente Associazione è necessario bloccare il concorso esterno ed interno a 12 posti da Dirigente Amministrativo, in quanto detti posti debbono di diritto e di fatto essere ricoperti da personale appositamente "spostato" al III livello - Profilo Tecnologo, senza avere alcun titolo per questa figura professionale, ma che a tutt'oggi continua ad essere inserito in diverse divisioni amministrative e continua ad espletare mansioni classiche della funzione amministrativa stessa. Tra l'altro il concorso interno a n° 6 posti da Dirigente Amministrativo è, per non dire altro, ridicolo; infatti, secondo i criteri di ammissione, ha potuto presentare domanda esclusivamente personale sprovvisto di laurea, le materie di esame sono inconcepibili, la stessa registrazione da parte della Ragioneria Centrale pone forti perplessità sulla legittimità stessa del concorso, attesa la vigenza della legge 29/93 (cfr. all. n. 2).

- Nel contempo l'ISPESL ha da poco costituito un Consorzio con altri organismi , sia pubblici che privati, per tutte le tematiche attinenti gli adempimenti connessi con D.Lgs. 626/94, senza una reale valutazione delle possibilità d'intervento dell'Istituto stesso. In tal modo l'attività del consorzio acquisisce connotazioni di puro organizzazione privata e si sostituisce al ruolo istituzionale che l'ISPESL non riesce o non vuole espletare.

- Per quanto riguarda la revisione in atto dell'ordinamento dei servizi, questa Associazione ha già provveduto a fare alcune osservazioni preliminari al precedente Ministro, che comunque si allegano alla presente.

Prima di concludere questa nota è necessario precisare che la scrivente Associazione è presente solo da pochi mesi in questo Istituto. Conseguentemente quanto qui rappresentato non esaurisce di certo le anomalie di gestione perpetrate negli anni precedenti, che hanno certamente influito negativamente su tutta l'attività istituzionale.

E' indispensabile, perciò, riportare a trasparenza tutta l'azione amministrativa di questa Istituzione e definirne le strategie di intervento, sia in termini di ricerca che di ausilio allo sviluppo di un corretto assetto prevenzionale, per la tutela dei lavoratori e della stessa produzione.

Per questo riteniamo essenziale un immediato e puntuale impegno della S.V., in qualità di Ministro della Sanità e di Presidente dell'ISPESL, per risolvere i temi proposti e per i quali Le chiediamo un incontro, consapevoli di poter dare un contributo significativo attraverso il personale tecnico-scientifico che rappresentiamo.

Nel ringraziarLa della cortese attenzione, Le porgiamo distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE
Dr.ssa Vincenza Celluprica