sul decreto legislativo di riforma dell'ENEA
Il decreto legislativo di riforma dell'ENEA, definitivamente approvato il 29
gennaio dal Consiglio dei Ministri, indica per l'ente finalità e funzioni che
lo caratterizzano come un ente pubblico che svolge prevalentemente attività
di ricerca e di cui è riconosciuta l'autonomia nell'ambito degli indirizzi
ricevuti dal governo.
L'ENEA è inoltre parte del sistema nazionale della ricerca pubblica, come
regolato dal decreto legislativo n. 204/98, sul cosiddetto "cervello della
ricerca".
La natura di ente pubblico di ricerca dell'ENEA è confermata dal fatto che esso viene dotato di un'organizzazione e di organi simili a quelli degli altri enti pubblici di ricerca: Presidente e Consiglio di Amministrazione, affiancati da un Comitato di consulenza tecnico scientifica, svolgono funzioni di indirizzo e controllo ed il Direttore Generale ha la responsabilità dell'attuazione di tali indirizzi.
Coerentemente con questa impostazione il decreto legislativo stabilisce che
in materia di rapporto di lavoro (art.15) l'ente deve essere ricondotto al
rispetto della norma generale del pubblico impiego (decreto legislativo
29/93 "Razionalizzazione dell'organizzazione delle amministrazioni pubbliche
e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego").
E l'art.16 ("Disposizioni finali"), infine, abroga la legge 282/91
cancellando in particolare la modalità di accesso alla dirigenza (per
cooptazione) prevista da tale legge; modalità che ha costituito una vistosa
anomalia nel sistema pubblico della ricerca ed ha consentito per quasi 20
anni una gestione arbitraria ed incontrollata dell'intero ente.
Vengono così finalmente superate le specificità normative che hanno caratterizzato per anni l'ENEA, in base alle quali l'ente è stato gestito in modo assolutamente atipico rispetto agli altri enti di ricerca con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
È questo un risultato molto importante per il cui raggiungimento l'ANPRI-EPR si è impegnata strenuamente.
Tuttavia, nonostante gli aspetti positivi fin qui messi in luce, occorre rilevare che il decreto legislativo traccia le linee generali di un quadro di riferimento la cui attuazione viene demandata al Consiglio di Amministrazione.
È quindi necessario che l'Associazione continui ad impegnarsi affinchè siano individuate soluzioni operative che permettano la corretta realizzazione della riforma e quindi il rilancio dell'ENEA come ente di ricerca, sventando ad esempio ogni tentativo di privilegiare, di fatto, quelle attività di agenzia che il decreto correttamente confina in un ruolo subordinato e limitato ad azioni di effettivo supporto tecnico alle pubbliche amministrazioni.
In particolare dovrà essere realizzato al più presto l'inserimento dell'ENEA nel comparto di contrattazione degli enti pubblici di ricerca. In questo modo infatti si potrà porre fine all'attuale situazione, caratterizzata dall'assenza di regole chiare e quindi da una gestione arbitraria la cui più evidente conseguenza è l'ingestibilità del contratto di lavoro, che da anni comporta forte disagio per il personale e danni per le attività.
Molto importante, nella gestione della delicata fase di transizione che ora
si apre, è il ruolo che avranno gli Organi dell'ente che stanno per essere
nominati.
A questo proposito deve essere ribadito, anche se può sembrare banale, che i
nuovi Responsabili dell'ente dovranno avere le caratteristiche di competenza
tecnico-scientifica ed amministrativo-gestionale necessarie e la effettiva
volontà di attuare quanto chiaramente indicato dal decreto legislativo, che
a sua volta recepisce la volontà espressa dal Parlamento attraverso il
parere della Commissione bicamerale per la riforma amministrativa.
L'ANPRI-EPR si adopererà per la piena, corretta attuazione, nel minor tempo possibile, del decreto legislativo di riforma dell'ENEA, in particolare mediante l'applicazione al personale dell'ENEA del contratto di lavoro del comparto degli enti pubblici di ricerca e la realizzazione di una ristrutturazione dell'ente che ne valorizzi le competenze tecnico-scientifiche e le potenzialità di ricerca e di sviluppo tecnologico, nell'interesse generale.
La Segreteria Nazionale ANPRI-EPR