COMUNICATO AI RICERCATORI E TECNOLOGI

ATTENZIONE ALLA DISINFORMAZIONE

Tra i problemi che affliggono i ricercatori e tecnologi vi è quello di una disinformazione generalizzata e ricorrente, solitamente in buona fede in quanto dovuta solo all'impegno assorbente che caratterizza l'attività di questa categoria.

Come giudicare tuttavia le "iniziative" dell'ASTRI, che non perde occasione per seminare confusione e dividere il fronte dei ricercatori? Ultimo caso in occasione della lettera, promossa dall'UNIRI, al Presidente della Repubblica, ai Ministri e ad altre personalità per segnalare il forte disagio a fronte della attuale grave situazione determinatasi per il rinnovo del contratto di lavoro, che ha ottenuto un elevato numero di adesioni (l'hanno sottoscritta circa 1200 ricercatori e tecnologi). Perchè l'ASTRI ha, ancora una volta, travisato le nostre posizioni, fatte proprie da tanti colleghi, e fatto circolare un testo alterato della lettera che crea solo confusione e fa il gioco dei nostri avversari ?

Infatti, non è affatto vero che la lettera proposta dall'UNIRI contenga una "richiesta di riammissione al tavolo costituito dagli altri Sindacati" (anche se ovviamente ci lamentiamo di questa ennesima dimostrazione di arroganza da parte di CGIL, CISL e UIL). Ma è sulla sostanza che si consuma la vera mistificazione: la terza area contrattuale propugnata da ASTRI -nè con il personale dei livelli nè con la dirigenza- NON ESISTE nella legislazione attuale, che vede solo due categorie: il personale "dei livelli" ed il personale di "area dirigenziale" (attenzione: non "dirigente"). Anche nel settore privato, la cosiddetta "area quadri" è associata al contratto dei livelli e per di più non è mai decollata: le organizzazioni sindacali dei quadri vengono infatti snobbate anche in quel contesto sia da CGIL-CISL-UIL sia dagli imprenditori.

Pertanto OGGI, a trattative contrattuali aperte, si possono difendere i ricercatori e tecnologi SOLO difendendo l'impianto base del contratto vigente: le prerogative fondamentali di autonomia vengono salvaguardate, oggi, SOLO dall'aggancio all'area dirigenziale della specifica tipologia professionale dei ricercatori e tecnologi.

Questa è la situazione attuale. Pertanto, ai colleghi dell'ASTRI diciamo: basta con le polemiche sterili e inutili. Impegnamoci tutti per contrastare i progetti di chi rischia di farci perdere quanto ci siamo duramente conquistato negli ultimi 12 anni.

Spieghiamo ai colleghi ancora iscritti a CGIL,CISL,UIL che un contratto unico così come lo vogliono le tre Confederazioni sarà come quello Parastatale di infausta memoria, se non peggiore.

Agli scettici ricordiamo quanto avvenuto qualche mese fa nella fase di definizione dei decreti sul CNR e sull'INGV quando, anche grazie ai veti provenienti da quei sindacati, è stata affossata la prospettiva concreta che si era aperta di ottenere finalmente per via legislativa significativi elementi di stato giuridico.

L'UNIRI si sta battendo per non dare partita vinta a chi vuole ridurre i ricercatori e tecnologi a semplici impiegati o al più a quadri esecutivi, anche rivendicando la nostra rappresentatività al tavolo delle trattative.

Perciò l'UNIRI si impegnerà con forza, non potendosi permettere, come chi non ha alcuna rappresentatività, di esprimere solo parole e critiche. Dal canto loro, si impegnino i colleghi a fare chiarezza e a non alimentare la confusione.

Roma, 9 febbraio 2000

Il Segretario Generale ANPRI-EPR e
Presidente UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
Bruno Betrò