Comunicato 25.2.2000 sulla mobilitazione dei ricercatori e tecnologi

Si vedono i primi risultati, ma bisogna insistere ...

I Ricercatori & Tecnologi degli EPR, a fronte delle ulteriori e recenti manifestazioni di arroganza da parte di CGIL, CISL e UIL in occasione dell'avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale del Comparto Ricerca, hanno ritenuto di dover intervenire direttamente sulla questione dell'estromissione, perpetrata dai suddetti sindacati e dall'ARAN, dei R&T dall'area della dirigenza e delle relative tipologie professionali.

L'invito da parte dell'UNIRI a R&T di trasmettere via fax a varie Personalità ed Istituzioni un messaggio con la richiesta di ripristinare la legittima collocazione contrattuale della categoria nell'area dirigenziale, è stato lanciato il 27.1.2000 e, malgrado il fine settimana, ha subito registrato una buona adesione: alle 18 dell'1 febbraio oltre 500 R&T avevano già aderito all'iniziativa, alla stessa ora del 2 febbraio le firme erano quasi 800, il 3 febbraio le firme superavano le 900 sino ad arrivare a oltre 1200.

Il segnale che R&T hanno fatto pervenire è di grande determinazione e inequivocabile, ed impone da parte dell'ARAN e del Governo una risposta positiva.

Il 3 febbraio 2000 il Presidente dell'ARAN, anche per effetto dei fax che R&T gli hanno inviato, ha ricevuto una delegazione dell'UNIRI che ribadito le sue posizioni. Il Presidente dell'ARAN ha dato la sua disponibilità per un ulteriore incontro tecnico per approfondire le argomentazioni dell'UNIRI a sostegno della trattazione del contratto dei R&T nell'area dirigenziale rendendosi verosimilmente conto della insostenibilità dell'accordo di segno opposto stipulato con CGIL, CISL e UIL.

I colloqui avuti con il Presidente dell'ARAN dimostrano la necessità di innalzare il livello del confronto pretendendo dal Governo il rispetto della legge contro le imposizioni di CGIL, CISL e UIL.

L'impegno dell' UNIRI sarà quello di far "fruttare" quanto più possibile l'adesione che i R&T hanno chiaramente espresso alle posizioni che l'UNIRI sta sostenendo, malgrado l'avversione delle altre organizzazioni, ma con il sostegno anche di diversi loro iscritti che risultano avere aderito alla protesta contro l'esclusione dall'area dirigenziale.

Il quadro generale di chiusura finora riscontrato può essere cambiato (i Professori - quelli della Scuola - insegnano) e l'accoglimento delle richieste di valorizzazione professionale dei R&T, ampiamente soddisfatte e con strumenti più idonei per altre categorie che svolgono attività analoghe (ricercatori e docenti universitari), può essere ottenuto se i R&T degli EPR continueranno a sostenere ATTIVAMENTE ed IN TUTTE LA SEDI le iniziative che l'UNIRI sta svolgendo e svolgerà con sempre maggiore impegno.

Occorre in particolare superare la "cortina del silenzio" che impedisce all'opinione pubblica di essere informata su aspetti della vita del Paese che, sebbene riguardino categorie non amplissime di persone, sono tuttavia di estremo interesse generale. E' esemplare a tale proposito il fatto che le maggiori testate italiane, "La Repubblica" ed "Il Corriere della Sera", a fronte di una così massiccia manifestazione di disagio da parte di R&T degli EPR, non hanno ancora sentito il dovere professionale e morale di informare i loro Lettori, che dovrebbero quindi ben riflettere sulla reale completezza dell'informazione che ricevono.

La questione meriterebbe anche l'attenzione da parte dalla massima carica istituzionale dello Stato, che pure è stata sensibilizzata dai R&T con l'invio dei fax.

Il Segretario Generale ANPRI-EPR
e Presidente UNIRI

Bruno Betrò