COMUNICATO

Siamo al 20 novembre e non è pervenuto alcun cenno di risposta da parte del Ministro Berlinguer - nè tantomeno la previsione di un incontro al quale il Ministro si è espressamente impegnato - in merito ai problemi contrattuali prospettatigli nell'incontro del 6 u.s., per la cui soluzione il Ministro ha promesso il suo intervento.

Di tali problemi, che dovrebbero essere comunque ben noti al Ministro del MURST, si era già discusso nell'incontro del 4 luglio. In quell'occasione il Minsitro si era espresso in termini molto critici nei confronti del D.Lgs. 29/93, giudicando insufficienti le ``correzioni'' apportate dal Ministro Cassese per gli aspetti riguardanti la ricerca ed aveva affermato che, in ogni caso, oltre al D.Lgs. 29/93, esiste la legge 168/89, che, come è noto garantisce l'autonomia degli enti di ricerca e dei ricercatori.

Da quell'ormai lontano 4 luglio nulla è accaduto, che dimostri l'interessamento del Ministro Berlinguer nel senso promesso nell'incontro: assicurare un trattamento per i ricercatori e tecnologi degli EPR coerente con il progetto, più volte espresso dal Ministro stesso, del mantenimento e potenziamento dell'unitarietà del sistema pubblico della ricerca, anche mediante l'attivazione di una mobilità bidirezionale università-enti di ricerca.

Sappiamo però che il Minsitro ha incontrato più volte il Presidente dell'ARAN, prof. Dell'Aringa, e non possiamo certo credere che non abbia mai incontrato il Ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini e gli altri membri del Governo.

Nell'ultimo incontro di trattativa il prof. Rebora, autorevole membro del direttivo dell'ARAN, ha dichiarato, su esplicita domanda dell'ANPRI, che la proposta fatta dall'ARAN in quella occasione (la proposta ``indecente'': vedi comunicato del 23.10.96) era in accordo con la posizione del Governo in generale e con il parere del Ministro Berlinguer, in particolare. Nell'incontro del 6 novembre con l'ANPRI il Ministro Berlinguer ha negato quest'ultima circostanza, affermando che non eiste alcun ``atto formale'' che attesti una sintonia del Ministro stesso con la proposta e ribadendo la sua posizione generale in merito al settore pubblico della ricerca e la sua promessa di intervento.

Nel frattempo il Governo, e il Ministro Berlinguer in particolare, hanno chiesto una delega praticamente in bianco, per la riforma di tutto ciò che riguarda la ricerca, come già rilevato nel comunicato del 14 novembre. La delega prevede ``una distinta disciplina rispetto ai dirigenti, dei dipendenti pubblici che svolgono ... compiti di studio e di ricerca``, ma non dice nulla sui principi in base ai quali deve essere attuata tale delega. Nel contempo, nella delega è ribadito che il trattamento dei professori e ricercatori universitari continua a rimanere regolato dai rispettivi ordinamenti.

Che senso ha tutto questo? Chi dice il vero e chi dice il falso? O non vale più il principio di non contraddizione?

La sensazione è che si sia riaperto il ``mercato delle vacche'' di cui in passato i ricercatori e i tecnologi degli EPR hanno sperimentato le tristi conseguenze. Chi sono gli attori questa volta? Provate ad indovinare.

L'ANPRI non intende nè tacere nè stare al gioco delle parti e del ``temporeggiamento''.

L'ANPRI ribadisce lo stato di agitazione dei ricercatori e dei tecnologi e, in particolare, preciserà quanto prima la nuova data della manifestazione già prevista per il 7 novembre e sospesa alla vigilia dell'incontro del 6 novembre con il Ministro Berlinguer.

Roma, 20.11.96