UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)



COMUNICATO 23.7.98 Prot. 15

CIDA decide un'apertura organica alle alte professionalita'
UNIRI: concreto esempio di tale politica

Nel giro di pochi mesi la CIDA ha formalizzato gli atti effettivi di una politica, avviata ormai da un lustro, di interessamento per le alte professionalita' del pubblico e del privato con due obiettivi: farsi forza trainante di un processo di alleanza tra le professionalita' che in una societa' moderna costituiscono la "testa" dei processi produttivi e dei servizi; proporsi come "casa comune" di rappresentanza sindacale di queste professionalita' in uno Stato in cui la contrattazione e la concertazione hanno un peso sempre maggiore.

Si tratta di due operazioni che differiscono nel grado di maturazione dell'alleanza tra le professioni nei diversi campi. La prima ha dato luogo, con il contributo determinante della CIDA, alla nascita, il 12 marzo 1998, del Movimento delle Alte Professionalita' (MAP), al quale hanno aderito finora, oltre alla CIDA, varie associazioni di professionisti privati e il CIPUR, associazione di professori universitari. La seconda ha portato il 16 Maggio 1998 l'Assemblea Nazionale CIDA e gli Organi statutari a deliberare l'estensione delle categorie che la confederazione ha l'obiettivo di rappresentare, mediante l'adesione alla confederazione stessa. La delibera ha registrato l'unanimita' delle sigle afferenti alla CIDA, sia di quelle che operano nel settore privato (come la FNDAI) sia di quelle che operano nel settore pubblico. L'allargamento diretto della CIDA alla rappresentanza delle alte professionalita', diverra' operativo a settembre, con la diffusione di un "manifesto" che proporra' l'associazione a CIDA e che sara' rivolto sia individualmente ai professionisti pubblici e privati sia alle Associazioni dei professionisti e dei quadri gia' esistenti, alcune delle quali si sono gia' dichiarate interessate all'operazione.

Per l'UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca), il Vice-Presidente F.Pavese, che e' stato membro del Comitato promotore del MAP, e' ora membro del Gruppo di Lavoro sull'ingresso delle alte professionalita' in CIDA.

La costituzione di UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) nel dicembre 1997 ha anticipato di qualche mese queste novita'. L'Unione di CIDA-Ricerca, che gia' rappresentava le alte professionalita' della ricerca in CIDA, con ANPRI-EPR, la principale Associazione dei ricercatori e tecnologi dell'area pubblica, che ha formato appunto UNIRI, ha dato l'opportunita' alla CIDA di dare un concreto esempio di quella volonta', poi formalizzata nei mesi successivi, spiazzando quanti nel settore ricerca hanno sempre confidato che un'Associazione come l'ANPRI-EPR non avesse accesso diretto al livello Confederale, dove si determinano gli accordi quadro, che poi condizionano le trattative nei singoli comparti del pubblico impiego, e dove avviene la concertazione diretta con il Governo. Dall'alleanza ANPRI-EPR / CIDA nel corso della discussione del contratto precedente, si e' cosi' passati ad un impegno formale della CIDA, divenuta rappresentativa nel comparto grazie all'UNIRI, in difesa dei ricercatori e tecnologi. Cosa avvenuta con perfetta scelta di tempo, perche' a partire dal 1997 si e' avviata un'offensiva legislativa, ispirata da CGIL-CISL-UIL (e nel privato con il beneplacito di alcune Associazioni di datori di lavoro), contro le associazioni sindacali cosiddette autonome.

Sotto l'aspetto normativo, una serie di Decreti legislativi ha infatti avuto come obiettivo di cancellare dal tavolo negoziale la maggior parte delle sigle preesistenti, anche se firmatarie di CCNL, con una serie di meccanismi numerici che appaiono calibrati a questo scopo. Altri Decreti hanno poi contrastato i meccanismi di difesa (quale la concentrazione di sigle) messi in opera dalle OO.SS danneggiate, cercando di imporre limitazioni alla libera volonta' associativa e di mettere in mora le nuove associazioni (in particolare per la nuova contrattazione ormai alle porte). Si sono posti perfino limiti inferiori alla quota associativa riscossa mediante delega sindacale, ai fini del riconoscimento della rappresentativita' (fatto gia' denunciato nei comunicati ANPRI-EPR).

Infine, come nel caso della ricerca, si cerca di neutralizzare la rappresentativita' delle Organizzazioni delle alte professionalita' "diluendo" tale personale con quello dei livelli e mediante norme capestro per l'istituzione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (si veda il Comunicato UNIRI in merito).

Sotto l'aspetto delle relazioni sindacali, il Governo ha spostato a livello di trattativa intercompartimentale -e quindi di Confederazioni- le questioni piu' importanti, cosi' da tagliare fuori dagli accordi su tali materie quelle OO.SS. che operano solo a livello di organizzazione di comparto.

L'accesso al livello confederale, ottenuto tramite l'adesione dell'UNIRI alla CIDA nel 1997, data limite per l'efficacia dell'operazione, e' stato quindi lo strumento giusto per garantire ai ricercatori e tecnologi l'efficacia dell'azione di difesa della categoria, che e' sempre piu' a livello sindacale.

L'importanza di un appoggio organico e' stata gia' sperimentata in occasione della preintesa sull'accordo quadro sui permessi sindacali (che da un punto di vista tecnico e' un vero e proprio CCNL), siglata il 3 luglio. Come gia' riportato in altro Comunicato, il Governo -e per lui l'ARAN- ha piazzato un altro colpo di mano a danno delle alte professionalita'. Invece di definire solo la materia dei permessi, l'accordo ha surrettiziamente inteso sostituirsi ad altro accordo che doveva definire a) le aree di contrattazione della dirigenza e b) la collocazione - nell'ambito dei comparti- delle figure professionali per la relativa distinta disciplina (secondo quanto previsto dal contratto per la definizione dei comparti di contrattazione del 2 giungo 1998). Come risultato dell'accordo quadro del 3 luglio, l'UNIRI e' gia' stata inserita tra le organizzazioni rappresentative, ma per il contratto dei livelli, anziche' dell'area dirigenziale.

La CIDA ha firmato con riserva l'accordo quadro, che riguarda l'intera materia dei distacchi e dei permessi di tutti i comparti, riservandosi cosi' piena liberta' di ricorrere a tutte le azioni necessarie al mantenimento dell'area dirigenziale per i ricercatori e tecnologi, compreso il ricorso alle vie giudiziarie.

L'avvio concreto dell'azione complessiva di CIDA nel campo delle alte professionalita' consente di resistere ad una politica di concertazione tra Governo e sindacati di massa a danno delle alte professionalita', e di ottenere nel prossimo futuro leggi e norme adeguate a categorie che oggi costituiscono il fulcro di una societa' moderna, come gia' riconosciuto a livello normativo nel resto d' Europa.



Il Segretario Generale dell'ANPRI-EPR e
Presidente di UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
Dott.ssa Vincenza Celluprica