UNIRI (ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca)
UNIONE SINDACALE PER LA RICERCA FEDERDIRIGENTI FUNZIONE PUBBLICA
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Roma, 12.8.98


ASTRI diffonde notizie false e tendenziose:
cui prodest?

E' noto che i ricercatori e tecnologi stanno vivendo un periodo particolarmente delicato e potenzialmente pericoloso per il futuro della ricerca pubblica non universitaria, sia per via del riordino del sistema degli EPR che per i rinnovati problemi di status giuridico e contrattuale.

Problemi gravissimi e di delicatissima soluzione. Non stupiscono quindi eventuali attacchi che venissero da quelle parti che, da decenni ormai, hanno osteggiato la crescita dello status professionale dei R&T. Stupisce invece il rinnovarsi dell'uso della menzogna e della malafede da parte di colleghi che, partendo da posizioni identiche a quelle di ANPRI-EPR e CIDA-Ricerca (ora riunite sotto la sigla UNIRI), sembrano avere come unico scopo quello di cercare di soprendere la buonafede dei R&T per lucrare qualche delega in favore di una nuova associazione.

Un solo esempio: quando e' stato firmato il contratto ENEA, l'ANPRI non faceva parte di CIDA. L'ANPRI non ha firmato tale contratto e ha fatto ricorso, avendo gia' fatto ricorso contro la delibera che stabiliva l'esclusione dei ricercatori e tecnologi dall'area dirigenziale e l'inclusione in essa di personale diplomato, delibera poi recepita dal contratto. E' semplicemente falsa quindi l'affermazione che l'ANPRI-EPR ha firmato il contratto ENEA sotto la veste CIDA.

Sia ben chiaro che non puo' che essere vista con favore l'attivita' di movimenti o associazioni che promuovano il dibattito sulla ricerca scientifica e sui suoi attori, i R&T: ANPRI-EPR e' nata da una di tali associazioni, il benemerito Comitato ricercatori del CNR, e quindi condivide tale impostazione.

Quando, pero', si chiedono deleghe sindacali, come fa l'ASTRI, il discorso cambia totalmente, perche' in tal caso si deve tener conto di regole precise, stabilite dal Parlamento e dal Governo, altrimenti si rischia di danneggiare tutti i R&T. Queste regole impongono ai R&T di sottostare a contratti collettivi di lavoro ed al loro movimento organizzato di assumere anche una funzione sindacale, in un quadro che peraltro penalizza chi opera al di fuori di CGIL-CISL-UIL. Tali regole, oltre ad essere di dubbia costituzionalita', non ci piacciono ma, finche' non avremo la forza di cambiarle con l'azione politica, l'unico modo per avere la possibilita' di difendere gli interessi dei R&T e' di essere una forza sindacale che ARAN certifichi come rappresentativa.

I tantissimi R&T che fanno di ANPRI-EPR una forza ampiamente rappresentativa anche per ARAN, hanno liberamente scelto nel loro recente Congresso di aderire alla Confederazione CIDA, cosa che ha portato alla costituzione di UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca). Cio' ha consentito di portare al tavolo intercomparto, da cui prima ANPRI-EPR era esclusa, le problematiche dei R&T. Senza UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) tutte le Confederazioni, incluso CIDA, avrebbero semplicemente firmato gli accordi senza curarsi di cio'.

Invece (si veda il Comunicato di Informativa dell'11.8.98 a cio' dedicato) grazie ad UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) si sono gettate le basi per un'azione politica e giudiziale (ricorso) sul contratto separato per i R&T: di piu' le regole attuali non hanno al momento consentito.

Percio' rinfacciare da parte di ASTRI ad ANPRI-EPR, a UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) od a CIDA di aver sottoscritto contratti ed accordi, e' segno di analfabetismo politico che si traduce in un tragico inganno per tutti i colleghi che, basando le loro decisioni esclusivamente su un rapporto di fiducia personale verso i dirigenti ASTRI, sottraessero, proprio in un momento cosi' delicato, deleghe sindacali preziose per la rappresentativita' del movimento dei ricercatori e tecnologi, di cui UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) e' l'ultimo strumento, reso necessario dalle piu` recenti norme. Infatti ASTRI, non essendo rappresentativa, non ha accesso ad alcun livello di trattativa sindacale ne' ha possibilita', per una nota prassi, di rapporti con il Governo.

Dispiace infine dover constatare l'assoluta mancanza di autonomia intellettuale dei calunniatori, visto che le proposte che essi vantano come loro elaborazione ricalcano banalmente azioni che ANPRI-EPR aveva gia' deciso da tempo, sia a livello di Consiglio Nazionale che di Segreteria Nazionale e che ora sono proprie di UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca) - si veda ad esempio il ricorso contro gli Accordi quadro che escludono i R&T dall'area dirigenziale.

Si invitano pertanto i Colleghi a valutare molto pragmaticamente i loro interessi professionali ed a rafforzare un sicuro argine contro il pericolo di distruzione della categoria quale e' UNIRI(ANPRI-EPR, CIDA-Ricerca), a partire dalla prossima occasione della prima elezione delle cosidette Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) - si veda il recente Comunicato in proposito.

Il Segretario Generale ANPRI-EPR e Presidente UNIRI
Dott.sa Vincenza Celluprica