COMUNICATO 10.5.99

SULLE PROSPETTIVE PER LO STATO GIURIDICO DEI RICERCATORI



Dalla sua fondazione l'ANPRI sostiene che la valorizzazione della ricerca passa attraverso la valorizzazione dei ricercatori, e che questa e' non solo un fatto economico-stipendiale ma riguarda il ruolo del ricercatore nella societa', negli Enti di ricerca, nel mondo della Scienza. L'ANPRI sostiene che questo ruolo deve essere stabilito attraverso una legge che definisca diritti e doveri e che sottragga le carriere e il reclutamento alle pressioni sindacali o alla discrezionalità degli organi direttivi degli Enti.

Queste tesi hanno trovato fino a oggi, oltre alle solite opposizioni, ampi e crescenti consensi a diversi livelli e riconoscimenti a livello di contratto, di pareri di commissioni parlamentari e di indicazione del parlamento. La previsione di una normativa sulla materia e' del resto contenuta nella legge delega n. 59/97, che affida al Governo il compito di emanare decreti legislativi che riguardino la ricerca.

Il Governo ha gia' fissato in un decreto, ma per il solo CNR e in termini oggi non operativi, l'esigenza che siano previsti settori scientifici stabili per i quali bandire i concorsi, ma non ha ancora emanato un provvedimento organico e complessivo che fissi lo stato giuridico dei ricercatori e che preveda la mobilita' su basi paritarie con l'universita'. Questo provvedimento puo' oggi essere emanato rapidamente sotto forma di decreto legislativo, ma i termini operativi di utilizzo della delega scadono in questo mese.

Recentemente l'ANPRI si e' mossa e si sta muovendo, sia in incontri diretti, sia in occasioni pubbliche, per ottenere che il Governo svolga efficacemente questo suo compito. In particolare l'ANPRI ha presentato le sue posizioni al Sottosegretario del MURST Cuffaro, che ha la delega per gli Enti Pubblici di Ricerca. Il Sottosegretario ha dichiarato l'impegno suo e del Ministero in tale direzione, ma non ha nascosto, in questa come in precedenti occasioni, che al Ministero arrivano anche pressioni in senso opposto. L'ANPRI e tutti i ricercatori che hanno seguito il problema sanno bene quale sindacato, peraltro scarsamente rappresentativo dei ricercatori, si oppone apertamente a qualunque provvedimento legislativo sui ricercatori.

L'ANPRI e' decisa a richiamare alla loro responsabilita' tutte le forze politiche e tutti i sindacati presenti nella ricerca perche' il famoso e discusso "riordino" della ricerca non termini il suo iter mancante proprio del "riordino" del ruolo del ricercatore pubblico.


IL SEGRETARIO GENERALE ANPRI-EPR