LETTERA DEI DIPENDENTI SUL RIORDINO DELLE STAZIONI SPERIMENTALI PER L'INDUSTRIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE AL DIRETTORE DELLA STAZIONE SPERIMENTALE REGGIO CALABRIA I dipendenti tecnici ed amministrativi delle Stazioni Sperimentali per l'industria condividono la necessita' di un riordino delle Stazioni Sperimentali in materia organizzativa e gestionale ed esprimono il proprio disappunto per non essere stati consultati sulle proposte che da parte imprenditoriale, con l'appoggio della Confindustria sono state elaborate. Dal confronto su una proposta di riordino non possono essere esclusi gli operatori delle Stazioni, principali interessati al progresso degli Istituti ed il cui destino lavorativo e professionale dipendera' dalla riforma. Il riordino delle Stazioni non puo' prescindere da alcuni principi fondamentali che, nell'osservanza dello spirito e delle norme della legge 29, salvaguardino lo status di Enti pubblici e la prospettiva unitaria delle Stazioni Sperimentali. Le ipotesi che da parte della Confindustria vengono avanzate, male interpretando i principi dell'autonomia gestionale, porterebbero alla frantumazione dell'Istituzione in Istituti che avrebbero perfino diversi e difformi statuti, contratti di lavoro, criteri e procedure per l'assunzione e l'inquadramento del personale con disparita' di trattamento e di condizioni inaccettabili ed anticostituzionali. Il mantenimento dello status di Enti Pubblici di ricerca garantisce l' unitarieta` delle Istituzioni ed il mantenimento del contratto unico della ricerca che Ë una conquista importante dei lavoratori e condizione non ultima del progresso scientifico delle Stazioni. Denunciano percio' il pericolo che le Stazioni ed i loro piani di ricerca siano finalizzati ad interessi particolaristici anche attraverso la scelta dei direttori sganciata da una competizione libera e garantita. Si configura con le proposte avanzate un sistema anomalo ed inaccettabile in cui il ruolo pubblico viene ridotto solo ad esattore d'imposta e di fatto il patrimonio delle Stazioni viene trasferito, senza alcun onere finanziario, nelle mani di privati imprenditori. Solo in virt˜ di un ruolo pubblico le Stazioni possono svolgere la loro attivita` in piena liberta` ed autonomia, rendere i risultati della ricerca fruibili da tutti e garantire prestigio e validita` alle certificazioni di conformita` dei prodotti. Il riordino che si propone comporta il rischio della liquidazione delle piccole Stazioni Sperimentali collegate a comparti deboli operanti soprattutto nel Mezzogiorno. che hanno tuttavia, pi˜ altri, bisogno di sostegno sul terreno della ricerca. I sottoscritti protestano energicamente per le proposte che di fatto sanciscono l'eliminazione del personale statale, dilapidando cosÏ un importante patrimonio di esperienze. umiliando e danneggiando importanti professionalita`. L' unificazione dei ruoli delle Stazioni, che e` una vecchia aspirazione di tutti i dipendenti, non va realizzata attraverso misure punitive per i lavoratori, ma valorizzando il contratto unico degli Enti pubblici di ricerca e pervenendo all'accorpamento di tutti gli istituti in un unico Ente pubblico articolato per discipline e per territorio. I sottoscritti chiedono pertanto ai Ministri dell'Industria, per la Ricerca scientifica e della Funzione pubblica, di intervenire con immediatezza ed autorevolezza per difendere il ruolo delle Stazioni Sperimentali come Enti Pubblici di ricerca, per tutelare gli interessi degli utenti e dei lavoratori dipendenti. Reggio Calabria, 17/06/1997 I DIPENDENTI TECNICI E AMMINISTRATIVI