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    LA STORIA DI   ACQUAVENA

Le origini di Acquavena risalgono al VI secolo D.C. , quando molti immigrati orientali (Greci, Bizantini e Bulgari) al tempo delle guerre gotiche, venuti al seguito di Narsete nel 553, sbarcati nel Golfo di Policastro e nella spiaggia di Palinuro (provincia di Salerno), rimasero nelle nostre terre senza ritornare più nella loro patria. 

In effetti occupata la Valle del Fiume Mingardo, gli invasori si ripararono nelle grotte del Monte Bulgheria, rifugio sicuro dalle invasioni barbariche e dalle incursioni dei pirati. Queste grotte, che ancora oggi esistono, furono vere e proprie "celle" ed abitazioni provvisorie, ove si celebravano i sacri riti, grazie all'opera ricostruttiva ed educativa dei monaci "italo-greci", che costituirono, intorno al 1000 D.C., piccoli "cenobi" di comunità religiose.

 Le terre di Acquavena subirono tutte le vicende storiche dell'Italia Meridionale (epoca Bizantina, Longobarda e Normanna). Con il tempo si formarono i "casali", dipendenti dal grande "Borgo di Roccagloriosa", punto strategico e nodo viario greco, romano e medioevale. Ancora oggi esistono tracce di queste vie di comunicazione, note ai viandanti ed ai cacciatori di tutti i tempi. Per esse, specialmente nel Medioevo, passarono gli agricoltori, i vescovi, i monaci ed i santi, come S. Nilo da Rossano (secolo X).

Il popolo dei casali, non molto distanti dal centro, faceva parte  sempre della cittadella Roccagloriosa, così chiamata per un piccolo tempio edificato in cima al Castello in onore della SS.Madre di Dio Assunta in Cielo, nel 412 (secolo V). Fin dal secolo XII , Roccagloriosa ed i suoi casati, tra cui Acquavena, furono feudi di vari signori, già all'epoca dei Normanni. Se ne conoscono ben 35, fra i più noti, coi relativi possedimenti e passaggi:

Mansone, figlio di Leone Normanno, Castellano (anno 1110);  

- Pietro Biviano; Pietro di Guaimario; Lando; Roberto, fratello di Lando; Landolfo di Roccagloriosa; Guglielmo di            Roccagloriosa; Fimiano; Guido Capodimine; Raul di Roccagloriosa; Guido d'Alessandro, Castellano; Gualtiero (tutti del XII sec.);

-  Ruggiero di Polla; Enrico Fornerio di Moliers; Giacomo di Riccarco de Fiolo (tutti del 1269);

-  Onorato Forniero de Moliers (1271); 

- Erberto d'Orleans (o di Aureliano); Giovanni  Mansella di Salerno; Alberico de Villa Mastria (tutti del 1290); 

- Oliviero de Senes (1291);

- Giovanni Mansella da Salerno (1292 - 1296);

-  Matteo Mansella (1305);

 - Guglielmo Sanseverino (1475); 

- Giovanni Battista Carafa di Policastro (1501);

-  Giovanni Antonio Lanario (1576);

-  Conte Carafa di Policastro; Pompeo Capece (1579);

-  Matteo D'Affllitto di Roccagloriosa (1579-1607);

- Antonio D'Afflitto Carafa di Roccagloriosa (1618);

 - Francesco D'Afflitto di Roccagloriosa (1660);

- Giovanni D'afflitto I, II, III di Roccagloriosa; (1712 - 1727 - 1781);

-  Mazzeo e Ignazio D'Afflitto di Roccagloriosa (1808);

  

Nel 1712 Roccagloriosa era composta da quattro casali (Rocchetta, Rocca, Acquavena e Celle). Rocchetta sorse nel 1600; Celle cominciò ad ingrandirsi lentamente dalla fine del 1500. Al tempo dei signori Giovanni D'affilitto ed Anna Golino, sua moglie, il 12.07.1712, i rappresentanti dei suddetti casali stesero un pubblico strumento di divisione con il beneplacito dei Baroni D'Afflitto e con il consenso Regio. 

Dopo circa un secolo, Acquavena, che si era unita a Celle nel 1810, dopo la caduta della feudalità in seguito alle leggi eversive, passò di nuovo a con Roccagloriosa nel 1831, mentre Celle formò un unico comune con casae di Poderia, al quale si era unita nel 1812.

Le origini del nome "ACQUAVENA" risalgono alle molte falde acquifere sorgenti ai piedi del Monte Bulgheria (vena d'acqua = Acqua la vena) . Il terreno ove è posta la cittadina Acquavena è pendente verso la Valle del Mingardo, che dà nome all'attuale Comunità Montana. In passato gli abitanti vivevano di agricoltura e pastorizia, oggi invece gran parte sono immigrati per lavoro. 

EVENTO DA RICORDARE: I primi parroci furono D. Orazio Grippi e D. Girolamo de Caro di Roccagloriosa. Nel 1701 vi parteciparono i due cleri di Roccagloriosa e di Acquavena. Poichè precedentemente vi avevano officiato D. Giovanni De Luca, D. Giuseppe Carelli e D. Domenico Cariello, il popolo chiese al Vescovo di Policastro, mons. Giacinto Camillo Maradei, di riservare al paese un parroco locale, nativo di Acquavena. Quindi con il passare del tempo il clero locale fiorì e si ebbero i sacerdoti: D Nicola Cusatis, D. Carmelo Iannuzzi, D. Domenico Antonio Cusatis, D. Carlo Antonio De Cusatis. D. Andrea Cobuccio, D. Giuseppe Pisciottano, D. Lorenzo De Cusatis e D. Nicasio Iannuzzi.

Nel secolo XIX, cioè nel 1800, fiorirono due ecclesiastici illustri Padre Salvatore da Acquavena, (dei Frati Minori Osservanti di S. Francesco d'Assisi) , Ministro Provinciale di Principato Citra di Salerno nel decennio 1860/1870 e Monsignor Gaenato Carelli (1809/1883) , Vicario Generale di Monsignor Vescovo Nicola M Landisio, Rettore del Seminario di Policastro, Canonico e Teologo, nonchè vicario Capitolare nel decennio dell'Unità d'Italia (1862-1872). Stimatissimo presso i superiori ed il popolo tutto, grazie alla sua vita intemerata e santa, la sue memoria è in benedizione.  E' sepolto nella chiesa della "Potentissima" sotto l'altare di S. Vincenzo Ferreri. Riesumato nel 1959, il suo corpo fu ritrovato intatto con tutte le vesti sacerdotali.

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