Wolfgang Amadeus Mozart
Mozart, Wolfgang Amadeus (Salisburgo 1756 - Vienna 1791), compositore austriaco. Studiò musica con il padre Leopold, maestro di cappella del principe arcivescovo di Salisburgo e celebre violinista compositore.
A sei anni Mozart era già in grado di esibirsi al
clavicembalo, al violino, all'organo, suonando brani a prima
vista o improvvisando. Nel 1762 Leopold portò il piccolo
Wolfgang e sua sorella Nannerl di undici anni, anche lei bambina
prodigio, in giro per le corti d'Europa. Durante il viaggio,
Wolfgang compose sonate per violino e clavicembalo (1763), una
sinfonia (1764), un oratorio (1766), e l'opera buffa La finta
semplice (1768). Nel 1769 Wolfgang, che nel frattempo era stato
nominato Konzertmeister dall'arcivescovo di Salisburgo, si mise
in viaggio con il padre alla volta delle principali città
italiane, allora capitali della musica: soggiornarono a Venezia,
Milano, Bologna, Roma e Napoli. A Milano, per il Teatro alla
Scala, Mozart compose l'opera seria Mitridate re di Ponto,
rappresentata nel 1770.
Nel 1772, morto l'arcivescovo di Salisburgo, gli succedette
Hyeronimus Colloredo, poco interessato alla musica e ostile ai
Mozart, che tuttavia concesse a Wolfgang di recarsi ancora in
Italia per assistere a Milano alla rappresentazione dell'opera
Lucio Silla (1772). Da allora fino al 1777, a eccezione di brevi
viaggi a Vienna dove prese lezioni da Franz Joseph Haydn e si
dedicò allo studio del contrappunto, Mozart restò quasi sempre
a Salisburgo. Nel 1777, l'ambiente angusto della cittadina e i
contrasti con l'arcivescovo Colloredo spinsero Mozart a dare le
dimissioni da Konzertmeister e a partire per Monaco con la madre.
Un'esistenza
travagliata
Le corti europee non si mostrarono interessate al talento del
giovane compositore; trasferitosi da Monaco a Mannheim, Mozart
rimase colpito dalla modernità dell'orchestra di corte presso la
quale credette di trovare l'apertura mentale di cui il suo genio
aveva bisogno. Ospitato dai coniugi Weber, s'innamorò della loro
figlia Aloysia, giovane e promettente soprano. Informato della
situazione, Leopold Mozart ordinò a sua moglie e al figlio di
recarsi a Parigi. Qui l'accoglienza assai tiepida e l'improvvisa
morte della madre nel luglio del 1778 spinsero Wolfgang,
rassegnato a un posto di organista di corte e del duomo, a
ritornare a Salisburgo, dove si dedicò alla composizione di
sonate, sinfonie e concerti. L'inatteso successo dell'opera seria
Idomeneo, re di Creta, rappresentata a Monaco il 29 gennaio 1781,
convinse il giovane musicista a tentare la carriera a Vienna,
abbandonando definitivamente Salisburgo. In seguito a questa
decisione, e a quella di sposare Costanza Weber, sorella minore
di Aloysia, egli ruppe i rapporti con il padre. A Vienna, nel
1782 l'imperatore Giuseppe II commissionò a Mozart un'opera: il
compositore scelse di scrivere un singspiel, cioè un'opera in
tedesco con dialoghi recitati; fu così che, su libretto di
Gottlob Stephanie, vide la luce Il ratto dal serraglio.
Mozart tornò all'opera quattro anni dopo con Le nozze di Figaro
(1786) e Don Giovanni (1787), entrambe su libretti di Lorenzo Da
Ponte; le opere ottennero successi senza precedenti per l'epoca e
fruttarono a Mozart la carica di Kaieserlicher Kammermusikus,
ovvero compositore di corte. Nel 1787 la morte del padre arrecò
un altro grave colpo al suo precario equilibrio economico e
psicologico. Il tiepido successo dell'opera Così fan tutte
(1790, libretto di Da Ponte), fu seguito dalla morte
dell'imperatore Giuseppe II. Il successore, Leopoldo II, pur non
essendo interessato alla musica quanto Giuseppe II, nel 1791 per
la sua incoronazione commissionò a Mozart l'opera seria La
clemenza di Tito (su libretto di Pietro Metastasio). Nel
frattempo, il compositore era riuscito anche a creare alcune fra
le sue più grandi opere strumentali, le sinfonie n. 39 in mi
bemolle, n. 40 in sol minore e n. 41 in do, Jupiter (1788).
Sebbene malato, Mozart continuò a comporre e, nel 1791, scrisse
Il flauto magico, singspiel su libretto di Emmanuel Schikaneder;
il Requiem (che la tradizione vuole commissionato da uno
sconosciuto e che verrà comunque completato da Franz Süssmayr,
un allievo di Mozart, dopo la morte del maestro) e due concerti,
quello per pianoforte e orchestra K595 in si bemolle maggiore e
quello per clarinetto e orchestra K622 in la maggiore. Morto in
povertà, per cause rimaste sconosciute (che hanno dato adito a
leggende, come quella dell'avvelenamento da parte di un invidioso
Antonio Salieri), Mozart venne seppellito in una fossa comune e
il suo funerale fu seguito da un numero esiguo di persone.
Le opere
Mozart produsse più di 600 opere in un arco di tempo che va
dall'infanzia alla maturità, dando prova di una stupefacente
coerenza stilistica e di linguaggio. Le sue opere strumentali
spaziano dalle forme tradizionali, come sonata, concerto,
sinfonia, a quelle meno note di serenate, divertimenti,
cassazioni; la sua musica da camera annovera capolavori nelle
forme classiche del trio, del quartetto e del quintetto come
nelle combinazioni strumentali più nuove. Le sue doti musicali
eccezionalmente feconde gli permettevano di comporre di getto,
come dimostrano i suoi manoscritti, e di trascrivere sulla carta
le proprie e le altrui improvvisazioni.
Sempre attento al lavoro dei suoi contemporanei, Mozart seppe
armonizzare in uno stile particolarissimo e inconfondibile le
tendenze dell'epoca. Nel teatro musicale avviò, pur senza
proclami teorici, una profonda rivoluzione. Le figure del
melodramma tradizionale, fatto di ruoli fissi e ripetitivi,
cedono il passo a personaggi vivi e credibili; la musica ha la
magia delle fiabe e segue da vicino la storia, dandole unità e
coerenza. Anche negli altri generi musicali Mozart impiegò il
linguaggio del classicismo in modo personale, evitandone gli
aspetti deteriori come l'eccessiva regolarità e prevedibilità.
L'apparente facilità della sua musica è ingannevole: gli
esecutori tendono infatti a considerare le composizioni
mozartiane tra le più difficili da interpretare in modo
adeguato.1
Alcuni brani :