Paolina Borghese. (Canova, Galleria Borghese, Roma).
Paolina Borghese, sorella dell'Imperatore, è ritratta adagiata su un divano ad una sponda rialzata con il busto sollevato e appoggiato su due cuscini. Il suo corpo è nudo fin quasi all'inguine dove è coperta da un drappo che si adatta perfettamente alle curve del corpo. La sorella di Bonaparte è raffigurata come Venere vincitrice, infatti tiene in una mano il pomo della vittoria offertole da Paride che l'aveva giudicata la più bella dopo una sfida con Giunone ed Atena. Inoltre l'idealizzazione del volto e le sembianze divine collocano la donna al di fuori della realtà terrena. L'opera è curata nei minimi particolari da Canova che liscia alla perfezione il bellissimo corpo della donna e che scolpisce minuziosamente i capelli. Alla fine per rifinirla e forse anche per restituirla al Mondo dei mortali il maestro stende un sottile strato di cera rosata sulle parti nude per esaltare maggiormente la resa epidermica. "Paolina Borghese" fu terminata nel 1808 e veniva mostrata in una saletta privata di Villa Borghese, accessibile solo a pochissimi ospiti ed illuminata dalla fioca luce delle torce. L'opera è considerata come la prova più alta della ricerca della perfezione e della resa epidermica di Canova, grande estimatore dei canoni classici ma anche pronto ad andare oltre e farsi guidare dal suo genio, cosa questa che suscitò qualche critica da parte degli altri artisti neoclassici che gli contrapponevano il danese Bertel Thorvaldsen, più fedele ai canoni di imitazione degli antichi.