News


Vai al monitor dei prezzi HW 

    Fonte delle News

Archivio news

 

Bug nel Pentium III


Sembra che ultimamente ad Intel non gliene vada una dritta. Nella battaglia con AMD tutto poteva desiderare tranne che ritrovarsi con un Pentium III fallato. 
Il bug, che colpisce alcuni Pentium III Coppermine, consiste in un'insolita pigrizia, da parte del processore, ad avviarsi, costringendo l'utente a premere il tasto di accensione del PC due volte di seguito. Sebbene non gravissimo, e sebbene sembri colpire solo l'1 od il 2% del totale delle unità fino ad ora prodotte, questo difetto contribuisce una volta di più ad incrinare la fiducia degli utenti nel big dei chip e regala un altro rigore all'imbizzarrita rivale.
Intel si è affrettata a far sapere che il problema verrà risolto a partire dal prossimo step e che nel frattempo sta già effettuando controlli su tutti i chip ancora fermi in fabbrica. 
Il Pentium III Coppermine, prima di questo nuovo incidente di percorso, ha subito ritardi iniizialmente per la fermata ai box del chipset i820 e poi per i problemi legati alla produzione di chip con tecnologia a 0,18 micron.
Chi sta conficcando spilli nella bambolina voodoo di Intel?

CartaSI, sito che regala i numeri?

Pare un'ovvia bufala o, forse, visto che un nome sul sito appare, un tentativo di "incastrare" qualcuno. Difficile ad ogni modo dare un volto a quanto accade su www.cartasi.net, sito mirrorato da www.cartasi.org, sito che promette di regalare numeri e dati di carte di credito CartaSI a chiunque scriva ad un certo indirizzo di posta elettronica.
Questo il testo del breve messaggio che appare sul sito: "Sono un ex dipendente Carta Si, Servizi Interbancari. Dopo essere stato licenziato ho deciso di registrare circa 2.000.000 di numeri di carte di credito con relativa scadenza e nome del titolare, chiunque ne faccia richiesta tramite e-mail riceverà dei dati completi per fare compere via internet senza spendere neanche una lira.
Dopo le prime 24 ore di apertura abbiamo ricevuto già più di 6000 richieste vi attendiamo numerosi il servizio usa una chiave crittografica a 1024 bit tramite portale in Costa Rica.
Scrivi subito e riceverai immediatamente la tua nuova carta di credito visa&mastercard con 2.500.000 lire da spendere offerta da Servizi Interbancari S.P.A.
SERVIZI INTERBANCARI S.P.A.
ex dipendente. Ing. Mario Salas (serviziinterbancari@hushmail.com)".

Facendo qualche ricerca si viene a scoprire che il sito pare appartenere alla società americana Digex, nel Maryland. E che il dominio è di tale Andrea Picaro che sembra un residente venezuelano i cui riferimenti di registrazione sono palesemente falsi. Difficile scoprire chi c'è dietro quell'indirizzo di posta elettronica visto l'uso di Hushmail, servizio pensato proprio per proteggere il più possibile l'identità di chi lo usa.
Ma non è tutto qui: pare che il nome del dominio sia affidato ai server NS15.WORLDNIC.COM, vale a dire un server che farebbe capo a Network Solutions, la prima azienda di registrazione dei domini. 

Arriva il terzo rivale di Intel

Dopo l'acquisizione di Cyrix Via è ora in grado di battagliare con Intel, e naturalmente anche con AMD, non più soltanto sui chipset per le schede madri ma anche sul bollente mercato dei microprocessori per PC.
Questo terzo incomodo ha annunciato l'intenzione di resuscitare la linea di processori Cyrix M-II che lancerà come chip a basso costo proprio dall'imminente Comdex. I nuovi M-II targati Via avranno inizialmente un clock pari a 300 MHz e prestazioni comparabili a partire da un 433 MHz della concorrenza. Tutti i modelli di M-II-433 supporteranno il bus a 100 MHz.
Ma per la manifestazione di Las Vegas Cyrix ha i serbo anche un'altra chicca: l'anteprima di Joshua, una nuova famiglia di processori che sarà commercializzata entro i primi quattro mesi del 2000. Di questa novità non si hanno molte notizie anche perché fino a poco tempo addietro non era neppure troppo sicuro se Via fosse decisa a portare avanti l'eredità di Cyrix. Quello che si sa quasi per certo è che Joshua sarà basato su di un'architettura interna differente da quella dell'M-II, supporterà una frequenza di bus di 133 MHz ed integrerà su chip 256 KB di cache L2. Purtroppo nulla si sa in merito alle frequenze di clock.
Per fortuna il mercato dei microprocessori per PC, a differenza di quello dei sistemi operativi, sta offrendo qualche interessante variazione sul tema. E per questo forse ora Intel, guardando ciò che è successo alla sua compagna di sempre, ringrazia la sorte.

Windows2000, fase 3

In arrivo entro questa settimana la Windows2000 Release Candidate 3, ovvero la fase 3 dell'operazione di beta testing che annuncia lo sbarco sui mercati internazionali del nuovo sistema operativo Microsoft, previsto per il prossimo febbraio.
Da quanto si apprende, la nuova beta, destinata ad essere l'ultima, verrà distribuita soltanto a 15mila soggetti, tra partner e sviluppatori e conterrà una serie di patch ai bug segnalati finora ma nessuna innovazione sostanziale rispetto alla beta precedente.
Microsoft ha anche specificato che il Service Pack per Windows2000, previsto dopo tre mesi dal lancio del nuovo sistema operativo, sarà destinato a risolvere i bug emersi fino a quel momento e non conterrà novità di rilievo. Successivamente, invece, verrà ampliato il supporto di Windows2000 per consentirne l'uso con i sistemi a 64 it di Intel, i processori Itanium.
Sembra invece quasi ai blocchi di partenza, secondo i manager Microsoft intervenuti al Comdex, una nuova beta di Windows per il mondo consumer che verrà lanciato con il nome di Windows Millennium. La seconda beta verrà resa disponibile entro la fine dell'anno con funzionalità di protezione dei dati e di gestione dei digital media.

Pirati informatici, all’arrembaggio!

Per combattere la criminalità informatica è necessario che l’industria ICT conosca il suo nemico. Un elemento critico per lo studio e la lotta di questa moderna forma di pirateria è la mancanza di dati relativi all’ampiezza di questo fenomeno che, negli Usa, secondo dati raccolti dall’Fbi, ha provocato nell’ultimo anno una perdita economica superiore ai 120 milioni di dollari. Proprio per cercare di colmare in parte questo gap informativo, il Forum per la Tecnologia dell’Informazione (FTI), attraverso la sua iniziativa Sicurform Italia, ha istituito l’Osservatorio sulla Criminalità ICT. L’obiettivo della struttura è quello di monitorare in maniera sistematica i fenomeni criminali commessi per mezzo o a danno dei sistemi informatici. Nel corso del ’99, l’Osservatorio ha condotto una ricerca su un campione di 200 società ed enti italiani i cui dati sono stati illustrati da Marco Bozzetti, coordinatore di Sicurform Italia, nel corso di un convegno che si è tenuto in occasione di Smau. Il fenomeno della pirateria ICT ha subito un’impennata nel corso degli ultimi tre anni e si assiste anche ad un progressivo cambiamento dell’origine degli attacchi, prima interna, oggi sempre più esterna. Il tipo di attacco più diffuso è quello legato ai virus informatici – che pesa per il 32% sul totale delle casistiche -, seguito dal furto di apparati informatici – il 15,6% - e dagli accessi non autorizzati ai dati aziendali – l’11,6%. I settori più esposti a questi attacchi sono quello industriale– il 27% del totale dei fenomeni criminali rilevati -, e quello bancario – il 23,4%. Tra le motivazioni degli attacchi prevale la componente vandalica o dimostrativa, seguita dalla vera e propria frode informatica. Il danno provocato dagli attacchi è in prevalenza legato all’aspetto economico e all’immagine aziendale mentre i tempi di ripristino dichiarati da chi subisce questi fenomeni si contiene, in media, entro i tre giorni anche se alcuni attacchi – l’8% del totale – richiedono tempi di ripristino superiori ad un mese.   

Il bug browser, Explorer 

Momento durissimo per il browser di Microsoft . A poche ore dall'annuncio dell'azienda secondo cui l'ultimo patch pubblicato online era la "cura definitiva" sono emersi due nuovi bug nella sicurezza e nella gestione che minano l'attendibilità del browser. In effetti, ha osservato qualcuno, la costanza con cui negli ultimi due mesi e in particolare nelle ultime settimane sono continuate ad uscire nuove scoperte di problemi in Explorer è decisamente singolare. E la cosa, ancor prima dei bug stessi, sta senza dubbio creando notevoli problemi a Microsoft che punta molto su Explorer come "veicolo" per i propri prodotti in tutto il mondo. La sostanziale inaffidabilità del browser, qualora questa divenisse opinione diffusa, potrebbe rivelarsi un problema di non poco conto per l'azienda di Bill Gates. Per il momento si sa che un nuovo bug consente anche attraverso un firewall di leggere documenti dai computer degli utenti. Un altro, invece, "accusa" Explorer di alterare i tag HTML con la propria engine di renderizzazione. Il primo dei due nuovi bug, ritenuto più pernicioso, è stato scoperto dall'ormai stranoto esperto bulgaro Georgi Guninski, l'uomo che più di ogni altro ha contribuito a far emergere deficienze strutturali nel browser Microsoft. Guninski sostiene che qualunque hacker con il giusto know-how potrebbe leggere i dati presenti su un computer dotato di Explorer 5 anche se la macchina si trova "isolata" dalla rete da un sistema di firewall di sicurezza. Il veicolo dell'attacco sarebbe il solito Javascript attivato quando l'utente visita un certo sito internet. Una volta partito il Javascript preleva i dati dal computer della vittima e li copia in una zona dello stesso computer dalla quale, afferma Guninski, possono in qualsiasi momento essere inviati all'esterno. Secondo Steve Anderson, assistente del professore bulgaro, "non viene individuato perché preleva e scarica dati senza uscire dal computer vittima. Ma non dovrebbe poterlo fare". Microsoft ha immediatamente risposto con un appello chiedendo ai suoi utenti di disattivare le funzionalità di "active scripting" da Explorer fino a quando una cura, un patch, verrà sviluppato dall'azienda. Il secondo bug, emerso dai laboratori della BugNet, potrebbe rendere più difficile il lavoro agli sviluppatori in quanto pare che quando si utilizza Explorer, alcuni tag HTML possono essere modificati dal motore MSHTML sottostante. Un difetto che sembra dovuto all'engine che, quando opera "on the fly", cancella le virgolette dalla pagina. Altra conseguenza, oltre ai possibili problemi HTML, derivano dalla conseguente incompatibilità con XML, il linguaggio non ancora standard per l'indicizzazione dei materiali web.

Gates azionista di una società mineraria

Il presidente di Microsoft, Bill Gates, ha acquistato una quota del 10,3% della società mineraria Pan American Silver, seguendo le orme del suo amico Warren Buffett, già lanciato sul mercato dei metalli preziosi. La società di investimento di Gates, la Cascade Investment LLC, ha iniziato a farsi strada a partire dallo scorso febbraio, e secondo quanto riportato da un documento della Securities and Exchange Commission, attualmente possiede una quota di 3,15 milioni di azioni della società mineraria con base a Vancouver.

Sony per la musica in Rete

Sony si inserisce a pieno titolo nella guerra per il controllo del business del trasferimento dei file musicali via Web e presenta un nuovo Walkman digitale che supporta Magicgate - tecnologia proprietaria di protezione del copyright. Il nuovo Walkman utilizza Magicgate insieme alla card di memoria flash Memory Stick - ovviamente prodotta da Sony - per aumentare le capacità di storage dei file musicali ma sarà a breve in grado di supportare la nuova tecnologia di compressione dei file audio Atrac3, l'ultima generazione del popolarissimo formato Minidisc della casa giapponese. I file in formato MP3 e i Compact Disk audio potranno essere immagazzinati su un hard disk utilizzando OMG, un sistema che consente di crittografare e limitare il trasferimento dei file ai soli dispositivi autorizzati. I file così immagazzinati potranno poi essere trasferiti alla Memory Stick attraverso una porta USB. Sarà quindi possibile convertire i file MP3 in file formato Atrac3 e conservarli per poterli ascoltare a proprio piacimento. 

Ad un passo dal nuovo Java 

Sono in quaranta e sono tutte grandi aziende del computer business: questo il fronte ormai a un passo dal lanciare una sfida senza precedenti al dominio di Java, il linguaggio multipiattaforma di Sun Microsystems. J Consortium, questo il nome del gruppo, la prossima settimana rilascerà le specifiche tecniche per la sua versione di Java, una tecnologia nuova, dicono, che nulla ha a che vedere con quella messa a punto da Sun. Obiettivo dichiarato: evitare di pagare a Sun le royalty sugli sviluppi in Java e di sottostare a ristretti accordi di licenza d'uso. La release delle specifiche durerà per un mese e mezzo, periodo nel quale saranno sottoposte a revisione pubblica e a commenti per arrivare alla definizione dello standard. Tra i proponenti vi sono nomi del calibro di Hewlett-Packard e di Microsoft ma sono attirate verso il progetto tutti coloro che partendo dalle basi di Java hanno già iniziato a sviluppare tool e ambienti che non fruiscono delle tecnologie Sun. Per questo c'è bisogno di uno standard che, quando sarà attualizzato, potrebbe mettere secondo gli osservatori in seria difficoltà il ruolo preminente che Java di Sun si è conquistato negli ultimi due anni. La grande differenza tra Java di Sun e "il nuovo Java" è proprio negli accordi di licenza. Oltre ad essere standard, infatti, la nuova tecnologia potrà essere utilizzata da chiunque senza dover riconoscere royalty a chicchessia. Va detto che il nuovo sistema, pensato per consentire il "dialogo" tra device diversi e puntato agli strumenti leggeri e portatili, si scontra con un set di specifiche ancora in sviluppo all'interno dell'iniziativa Java Community Process, un'alternativa che tra i suoi maggiori "esponenti" può contare Ibm. Il problema è che non si sa a questo punto se le due specifiche potranno garantire l'interoperabilità. Se così non fosse, spiegano gli esperti, si potrebbe arrivare ad un secondo stadio della "guerra degli standard".

Compaq ci ripensa: no Unix su Intel 

IA-64, il nuovo chip a 64 bit che Intel ha iniziato a sventolare davanti alle folle, non godrà dell'appoggio Unix di Compaq. Il colosso del computing ha infatti deciso che il suo Tru64 Unix, la propria versione del sistema operativo, girerà esclusivamente su server dotati di chip Alpha. Questo processore, a suo tempo sviluppato dalla Digital Equipment prima che questa venisse acquistata da Compaq, è tornato da qualche tempo al centro delle strategie dell'azienda che mira a tirarsi fuori da una serie di trimestri tutt'altro che esaltanti. La mossa di Compaq sebbene spettacolare non arriva in realtà inattesa. Gli analisti si aspettavano qualcosa del genere dopo il recente annuncio con il quale si affermava che sarebbe cessato lo sviluppo di WindowsNT o Windows2000 per Alpha. La decisione di Compaq, affermano i più informati, se da un lato sembra un "tirare i remi in barca" dall'altro rientra "concettualmente" in un universo Unix che dopo essersi avvicinato diversi mesi fa ad un pavido tentativo di "unificazione" oggi rimane più segmentato che mai. In pratica quasi tutte le majors del computer business dispongono di una propria versione di Unix. Unico denominatore sempre più comune, ad eccezione da oggi di Compaq, il supporto piuttosto vasto previsto per il chip Intel. Il nuovo processore, più conosciuto come Merced, dovrebbe essere rilasciato da Intel a metà del prossimo anno.

Il nuovo chip set 810E di Intel è un'occasione per i consumatori

Il nuovo chip set di Intel dovrebbe essere l'ideale per i consumatori che cercano computer desktop a basso costo con alte prestazioni. Oltre al chip set 820 per computer di alta gamma, Intel (Nasdaq: INTC) introdurrà infatti il chip set 810E a basso costo per i normali PC Pentium III.

[Se sei arrivato in questa pagina da un motore di ricerca clicca qui]

[Home]


Tutte le news riportate da Angheus' PC Page sono tratte da:

http://www.informatica.jackson.it/ http://www.deandreis.it/pin/index.htm
http://www.zdnet.it/ Linea EDP - Le news
RepubblicaWEB Il sole 24 ore on line
http://inews.tecnet.it/ http://www.notizia.it/notizia/990615/tecnologie/

Torna su