VELOCITÁ MASSIMA

Ve59 - In Concorso

Cast & Credits
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Laura Paolucci Maura Nuccetelli Daniele Vicari
FOTOGRAFIA Gherardo Gossi
SCENOGRAFIA Marta Maffucci
MONTAGGIO Marco Spoletini
SUONO Gaetano Carito
MUSICA Massimo Zamboni
COSTUMI Francesca e Roberta Vecchi
AIUTO REGIA Giovanni Vaccarelli

INTERPRETI
Valerio Mastandrea (Stefano) Cristiano Morroni (Claudio) Alessia Barela (Giovanna) Ivano De Matteo (Fischio) Emanuela Barilozzi (Jessica) Massimiliano Dau (Gianluca) Massimiliano Varrese (Fabio) Ennio Girolami (padre di Stefano) Sara Franchetti (madre di Stefano)

PRODUTTORE Domenico Procacci
PRODUZIONE Italia Fandango
DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE Intramovies
DISTRIBUZIONE ITALIANA Medusa Film

2002 35 mm (1:1,85), colore, 111’ sonoro DTS Digital versione originale italiana

31 agosto 2002

Sinceramente non è uno dei peggiori film italiani «non impegnati» (ogni film è impegnato e impegnativo in realtà) visti nell'ultimo periodo, anzi, tutt'altro.

Evidenziamo subito un neo tuttavia, l'audio in presa diretta non è certamente all'altezza, molte battute (tutto il film è recitato in romanesco) non si capiscono, non si sentono, fortunatamente c'erano i sottotitoli in inglese.

A parte questo e qualche piccola altra distrazione il film è ben girato, non è assolutamente noisoso – una delle accuse spesso fatte al cinema nostrano –, è ben girato e i suoi personaggi sono resi credibili dalla buona recitazione degli attori. Lo stesso panorama dei personaggi, ben descritti, è vario, nonostante si muovano e vivano tutti nello stesso ambiente fortemente limitato da una cultura di basso livello che si sa esprimere sono su una linea d'onda.

Qualcuno ha parlato di un film dalle chiare connotazioni pasoliniane. A mio avviso questo mi pare un commento esagerato e fuori luogo. L'unica cosa che rimane certemente identica ai ragazzi delle borgate pasoliniane è il linguaggio scurrile (anche se aggiornato) e il pensiero ancora fortemente maschilista, becero e cafone – sia dei maschi che delle femmine che non si stagliano sull'altro sesso per finezza –. Un'altra cosa che rimane sempre uguale è l'incapacità di questi ragazzi di saper sognare, i loro sogni sono piccoli e imprecisi, non ben definiti, vogliono uscire dal guscio, ma non sanno nemmeno come farlo.
L'unico che "forse" vi riuscirà è Claudio, l'unico dei personaggi che sia diverso veramente e che possieda nelle sue mani e nella sua testa una vera genialità, anche se ancora non del tutto espressa, l'unico che sa uscire dalle regole del gioco, l'unico che può partire...

Questo di Daniele Vicari forse avrà meno successo di altri film italiani, o forse ne avrà di più, probabilmente sarà criticato più aspramente di altri o forse no, certamente bisogna accreditargli una buona dose di merito e di credibilità poiché la sua regia risulta, senza eccessi, stabile e pronta a mutare sulla scia delle esigenze della sceneggiatura e del film che deve nascere. stefano cavagnis

 

 
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