Le Interviste del Boss

Ecco Perché Torno a Suonare con la E Street
di Ernesto Assante
da Musica! 15-04-1999

Ecco Perché Torno a Suonare con la E Street

Il Boss: in questi 10 anni siamo cambiati ma questo è solo uno stimolo in più.

Perché la riunione con la E Street Band? Come mai proprio ora?" Era da tempo che l'idea mi stuzzicava. Ultimamente avevo fatto cose molto tranquille e, francamente, mi era tornata la voglia di fare un po' di rumore. La E Street Band è parte integrante di me e della mia musica. Mi ha aiutato a far diventare la mia musica quella che è. E il simbolo della mia musica. E, oltretutto, sono gli amici con cui sono cresciuto, sono in qualche modo parte della la mia famiglia. Non è stata una scelta ragionata. Durante tutta la mia carriera mi sono sempre orientato verso cose nuove, ho cercato sempre di cambiare. Semplicemente, ad un certo punto, certe cose sono riemerse: sono arrivato a venticinque anni di attività, si avvicina la fine del secolo, è tutto venuto fuori al momento giusto. Anche Tracks. Ho riflettuto molto sul mio passato e, contemporaneamente, mi sono reso conto che avevo voglia di suonare di nuovo con una band, quindi era anche giusto riascoltare tutta quella roba restata sugli scaffali.
E così l'ho riordinata ed è venuta l'idea di pubblicarla". Esiste un percorso artistico che in questo cofanetto? Come lo racconterebbe?" Nella foto di copertina avevo 24 anni, risale più o meno a quando cominciai. Fin da quando ero giovanissimo, ho sempre desiderato utilizzare la mia musica per risolvere il grande mistero dell'identità: chi sono veramente? Da dove vengo? A cosa appartengo? A cosa aspiro? E così sono andato avanti, ponendomi di volta in volta domande diverse, tentando di dare loro una risposta con le mie canzoni. Credo di avere realizzato lo stesso percorso con Tracks: ci ritrovo molte domande, personali all'inizio, poi sulla mia famiglia, più avanti anche di natura storica,riguardanti le forze e le dinamiche sociali che caratterizzavano la mia esistenza.
Ho sempre cercato di dare un senso al mondo in cui vivevo e vivo". Le è mancata la E Street Band in questi anni? "Lavorare con una band è una cosa particolare: immagina di lavorare con la stessa gente da quando avevi 17 anni! Non credo che ci siano altre occupazioni al mondo che permettono a dei ragazzi di crescere in quel modo, tutti insieme, di percorrere una strada in comune. Ognuno di noi, all'inizio, fece letteralmente impazzire la propria famiglia, ma arrivi ad un punto in cui si finisce con il darsi sui nervi a vicenda, nessuno sopporta più nessuno. Troppo tempo trascorso insieme.
Quando cresci, poi, ricominci ad apprezzare la forza e l'energia dell'amicizia che avevi costruito e sviluppato. Io mi sento fortunato per avere avuto loro e orgoglioso della E Street Band. Non mi aspetto affatto che sia lo stesso rispetto a dieci anni fa, anzi, spero e credo che sia diverso. Sarà interessante". Com'è una buona canzone rock? "Una buona canzone rock ha due elementi fondamentali: un personaggio ed una storia. Ma per funzionare deve essere vissuta dentro, deve venire dal cuore, deve essere condivisa. Le mie canzoni riflettono sempre il presente, anche se i personaggi sono distanti nel tempo e nello spazio, come quando parlo in prima persona degli homeless e degli operai senza lavoro, senza essere evidentemente uno di loro". Qual è il significato del rock oggi?" Non so proprio se abbia un significato, ma credo che dal suo avvento abbia sempre riflesso correttamente la condizione e la cultura umana, traducendone per tutti anche le parole più incomprensibili. Quando ero giovane pensavo: come mi vesto, come mi pettino? Anche oggi i ragazzi fanno lo stesso. Il rock è un meccanismo che fornisce una struttura di conforto e di supporto mentre cresci.
A quindici, sedici, diciassette anni. E poi a quarantanove, cinquanta! Il rock è arrivato tra noi nella seconda metà del secolo, negli anni Cinquanta, dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando alcune cose avevano ormai perduto il loro potere e il loro valore, ed è arrivato per dare un senso alla vita dei giovani e a modificare la struttura della società, regalando eccitazione e un senso di comunità. Ho sempre creduto che il rock potesse sopportare il peso di idee complicate e parlare poi alla gente in modo essenziale e diretto, e di dare lentamente forma al mondo, un poco alla volta. Ecco quello che i miei eroi hanno sempre fatto per me, per lo meno: Dylan, Elvis, oppure i Public Enemy o i Sex Pistols di Anarchy in the U.K.. Musica bella e potente al tempo stesso. Lo ha detto qualcun altro ma, ... It's only rock and roll, but i like it!"

da Musica! 15-04-1999 (Supplemento de la Repubblica)

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