Taormina e Palazzolo Acreide
19 e 21 dicembre 2000
Questa sera alle 19 presso la Cattedrale di Taormina, concerto di Juri Camisasca. Undici anni non passano invano. Un quinto, quasi, della vita di Juri Camisasca, trascorsa "al riparo" di un monastero benedettino, in quell'Umbria che diede i natali a San Benedetto. E la regola del "ora, lege et labora", è stata rivisitata dal musicista/cantore milanese, l'ex "cantautore pazzo" degli anni '70, che ha reinterpretato la sua innata vocazione a fare musica ponendosi nell'ottica di chi, per rendere servizio a Dio, offre il proprio contributo nel campo della filosofia, della teologia, della musica, delle arti in genere. E la musica per un benedettino non può che originare, innanzitutto, da quei canti gregoriani che papa Gregorio I Magno, colui che favorì la diffusione dell'ordine, creò per diretta ispirazione divina come narra una leggenda del IX secolo.
Dopo Paternò e
Taormina, Palazzolo Acreide ospita i "Percorsi interiori" di Juri
Camisasca.
Nel freddo umido
della chiesa di San Paolo, l'impressione avuta è stata quella di un'occasione
speciale quasi del tutto sfumata. Tra un ristretto numero di ammiratori del
musicista milanese ed una cornice raccolta ed affascinante sarebbe stato
naturale immergersi nelle mistiche atmosfere dei canti gregoriani e dei brani più
belli di Juri Camisasca. Purtroppo, sin dall'inizio, un fastidioso ronzio ha
sporcato la purezza del suono, disturbando oltremodo gli artisti e gli
spettatori. Fortunatamente la bravura, la professionalità e la pazienza di Juri
Camisasca, dei musicisti e dei componenti del coro hanno consentito ugualmente
uno svolgimento dignitoso del concerto, facendo prevalere sui disturbi tecnici
la suggestione e il fascino della proposta musicale. Introdotto dalla Corale
polifonica Jonia, diretta dal maestro Cristaudo, Camisasca ha offerto al
pubblico sue personali rielaborazioni in chiave moderna di Canti Gregoriani e
parte delle sue canzoni. I nuovi arrangiamenti nella loro lineare semplicità,
hanno avuto il pregio di lasciare ancora più luce alla straordinaria vocalità
dell'autore. Le emozioni più vibranti nascono dalla storia di Edith Stein ne
"Il Carmelo di Echt", dal piacere di sentire cantare dall'autore brani
originariamente scritti per Alice ("L'era del mito", "Il sole
nella pioggia") e dal percorso mistico che lasciano intravedere "Le
acque di Siloe" e "Nomadi".
Un capitolo a
parte meriterebbe la "Meditazione indiana", improvvisata da Juri
Camisasca con l'aiuto di un semplice ed evocativo harmonium, una proposta
davvero inconsueta per far conoscere al pubblico questo suo personale metodo di
interiorizzazione agevolata da suoni mantrici.
Senza dubbio
molto bravi i musicisti (Tiziana Cavaleri, Francesco Calì, Riccardo Gerbino,
Sandro Giurato) e il Coro, che hanno accompagnato il concerto in condizioni
sonore davvero imbarazzanti. Infine resta il rimpianto che uno spettacolo tanto
promettente ed edificante venga in parte rovinato da una organizzazione
superficiale e colpevolmente distante.
Scaletta dello spettacolo:
Corale Polifonica Jonia:
Magnum Misterium
Pater Noster
Juri Camisasca:
Exultet
O Redemptor (con il Coro)
Victimae Paschali Laudes
Psalmus 113
Nuvole bianche
L'era del mito
Il Carmelo di Echt (con il Coro)
Il sole nella pioggia
Non cercarti fuori
Polvere e diamanti
Corale Polifonica Jonia:
Ave Maria
Juri Camisasca:
Meditazione indiana
Himalaya
Tocchi terra tocchi Dio
Nomadi
Le acque di Siloe
BIS
Il carmelo di Echt (con il Coro)
Foto Patriots Palazzolo 2000