Monte di Pietramarina

Foto: Filippo Massari


 

 

Pietramarina è il monte così chiamato sin dai tempi dell’occupazione Spagnola, perchè Spagnolo è anche l’origine del suo nome. 

            “Mirar” infatti, in lingua spagnola vuol dire guardare, ed era proprio quello che Loro facevano, cioè: scrutare la valle dalla posizione più alta del monte.       

            Per  questo  motivo  ancora  nel  XVI  secolo  il  monte veniva  chiamato: “ PIETRAMIRINA”.

            La vetta del monte di Pietramarina, è l’unica testimonianza rimasta di una montagna prima di essere  sommersa dalle  colate laviche dell’Etna, che in modo sistematico, nell’arco dei centinaia di migliaia di anni aggiravano i fianchi coprendo non solo la stessa montagna, ma le altre vallate e monti esistenti nella Valle dell’Alcantara.

            Le colate laviche sono arrivate fino all’attuale letto del fiume Alcantara,  spostandolo  dall’originale  corso.

            Sulla sinistra del fiume possiamo benissimo notare, la differenza lito - morfologica del terreno, sulla destra invece si vede un terreno leggermente in pendenza, causato dalle diverse colate laviche.

            Il Monte di Pietramarina, fa parte del territorio più vecchio conosciuto nell’area di tutto il Comune di Castiglione di Sicilia, reperti trovati, le grotte naturali esistenti scavate nella roccia arenaria, una volta abitate, risalgono al Periodo Neolitico. Sono stati rinvenuti pietre ben levigate ed una vecchissima scure di pietra risalente a tale periodo. Nelle immediate vicinanze in perfetto stato di conservazione: “Un Palmento Bizantino”.

Palmento bizantino

 

Ciò che si tramanda di generazione  in  generazione, è una leggenda frutto dell’immaginazione popolare, di una “truvatura”... Secondo la leggenda, si dovrebbe nascondere nelle viscere del Monte di Pietramarina, un famoso tesoro racchiuso gelosamente nel ventre del massiccio arenario di età terziaria. Per poter rompere l’incantesimo esistente in quel luogo, e poter quindi prendere il fantastico tesoro, un prete dovrebbe portare, a mezzanotte esatta, una donna in attesa di una creatura e lasciarle bere un bicchiere di latte. Secondo la leggenda dunque, in un posto indeterminato, l’enorme roccia  dovrebbe aprirsi e, come per incanto, salterebbe fuori il tesoro.