La Chiesa dedicata al Santo: Nicola
|
Sita sulle sponde del fiume Alcantara a pochi chilometri dal
centro abitato di Castiglione, ma vicinissima alla vecchia “Trazzera
Regia”, la Chiesa di San Nicola di epoca Normanna, non
ha uno stile ben definito, perché, sia l’altare che la disposizione
dell’ingresso sono di stile Bizantino, mentre le finestre
unitamente alla porta sono di stile Normanno. La struttura massiccia e rettangolare fa tanto pensare ad una
costruzione primitiva, Chiesa ad una sola navata somigliante a quella di San Vito di Randazzo
munita di due colonnine poligonali reggicampana, poste sopra la porta a
sesto acuto. Attiguamente sorgeva un Convento, laddove i Ministri di Dio dimoravano, pregavano e celebravano i Sacri Uffizi, ed ammirando il rosoncino ovoidale con quadrilabo a croce facciamo ingresso nel tempio. |
Improvvisamente ci troviamo faccia a faccia col Pantocratore
una scena mozzafiato per chi la vede la prima volta, Gesù
Cristo, figura fortemente di dominio, con la mano destra nell’atto
di benedire, affrescato in modo imponente nell’alto dell’unica
cupola absidale, al di sotto i suoi dodici Apostoli, che rappresentano
insieme ai Cherubini un’elevata compattezza sacerdotale connessa al
sapere di sovranità del Redentore. |
Nel 1338 sotto la reggenza di Re Pietro d’Aragona, (1337-1342)
la città Agira, si adoperò a far giungere mille cittadini a dare
manforte per la costruzione della Chiesa-monastero, ed è presumibile
inoltre, che in tale occasione siano state affrescate persino le pareti. Gli affreschi sono stati portati alla luce con grande maestria ed
equilibrata mano, dai tecnici della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di
Catania, dall’architetto Giuseppe Sciacca e dal geometra Concetto
Stagnitti, la dott.ssa Francesca Migneco invece, ha curato i
particolari nella qualità di direttore della sezione storico-artistica, i
restauri sono stati
eseguiti nell’anno
1994/95. Scoperti per caso, dal prof. Carlos Dionisio d’Agostino (bizantinista), divengono lo strumento per la corretta individuazione della meravigliosa arte iconografa-bizantina. In
una bolla papale, si leggeva, afferma il Canonico De Elefante, che nel
1088 il Papa Urbano II, dovendosi recare presso la Diocesi di Troina, (per
fatti inerenti agli accordi sulla Legazia Apostolica con il Gran Conte
Ruggero d’Altavilla il Normanno) passò
da Randazzo, nel 1899 il prof.
Mandalari scriveva la stessa cosa, il Sardo infine nel 1910
ci trasmette che Sua Santità il Papa Urbano II, possa aver
persino trovato ristoro
presso i frati Cassinesi di San Nicola. |
|