Via Federico II
Federico
II di Svevia (Iesi,
Ancona 1194 - Castel Fiorentino presso San Severo, Foggia 1250), re di
Germania (1212-1250), imperatore del Sacro romano impero (1220-1250) e,
con il nome di Federico I, re di Sicilia (1198-1250). Figlio
dell'imperatore Enrico VI e nipote dell'imperatore Federico I, della
famiglia di Hohenstaufen, fu proclamato re di Sicilia (1198) sotto la
reggenza della madre, Costanza d'Altavilla. Morta la madre Federico, che
aveva solo quattro anni, venne posto sotto la tutela di papa Innocenzo III,
il nuovo reggente di Sicilia. Quando i
principi tedeschi deposero l'imperatore Ottone IV (1211) e proclamarono
come suo successore Federico, scoppiò una contesa: Ottone era riluttante
a lasciare il trono imperiale, ma Federico beneficiava dell'appoggio del
papato, al quale aveva promesso molti privilegi, e del sostegno della
Francia. La disputa si risolse a favore di Federico che venne incoronato
re di Germania a Aix-la-Chapelle (ora Aachen) nel 1212 e imperatore del
Sacro romano impero a Roma nel 1220. In
occasione della sua incoronazione, Federico si impegnò con la Chiesa per
condurre una crociata contro gli infedeli, anche se poco dopo rimandò la
partenza, impegnato a combattere l'anarchia feudale in Sicilia e
l'autonomia dei Comuni lombardi. Questi infatti nel 1226 ricostituirono la
Lega lombarda, originariamente formata contro il nonno di Federico, il
Barbarossa; l'anno seguente il sovrano annullò la pace di Costanza e mise
al bando i Comuni lombardi. Minacciato varie volte di scomunica se non
avesse rispettato la parola data al momento dell'incoronazione, Federico
nel 1228 guidò la quinta crociata in Terrasanta dove, tramite un accordo
con il sultano d'Egitto, ottenne Gerusalemme e concluse una tregua di
dieci anni. Sposatosi in seconde nozze con Iolanda di Brienne, figlia del
re di Gerusalemme, e poco dopo rimasto vedovo, fu proclamato re di
Gerusalemme e qui incoronato nel 1229. Ritornato
in Europa, il sovrano si trovò impegnato su due fronti. In Germania i
principi guidati dal figlio Enrico VII (re di Germania dal 1228) si
sollevarono contro l'imperatore, che riuscì a ristabilire la pace solo
nel 1235, con la grande tregua di Magonza. In Italia i Comuni lombardi di
parte guelfa si erano alleati con il pontefice; nel 1237, nella battaglia
di Cortenuova, Federico ottenne una vittoria decisiva sulla Lega lombarda,
ma la disputa con il papato durò ancora a lungo, tanto che l'imperatore
fu scomunicato altre due volte, la prima nel 1239 da papa Gregorio IX e la
seconda nel 1245 da papa Innocenzo IV. Nel
1231 Federico promulgò in Sicilia un nuovo codice di leggi, le
Costituzioni di Melfi, considerato la più avanzata legislazione di un
sovrano occidentale dai tempi di Carlo Magno. Sovrano colto e illuminato,
sotto il suo regno la corte siciliana, definita da Dante culla della
poesia italiana, fu un fiorentissimo centro culturale, dove confluirono le
tradizioni latine, greche e arabe, e dove musulmani ed ebrei vennero
trattati con la massima tolleranza. Lo stesso Federico, studioso di
filosofia e di scienze, partecipò a varie dispute intellettuali;
l'Università di Napoli fu da lui fondata nel 1224. Alla sua morte il
Regno di Sicilia passò al figlio Corrado IV. |