L’Arte nell’Antico Regno

 

 

L'Antico Regno, databile dalla III alla VI dinastia, occupò i cinque secoli compresi tra il 2655ca.a.C. e il 2140a.C. Intorno al 3100a.C. il paese fu riunificato sotto la guida di potenti condottieri meridionali. Tuttavia, la divisione dell'Egitto in due parti distinte, Alto Egitto al sud e Basso Egitto al nord, rimase forte. La nascita del potere centrale è commemorata nella Stele del re Narmer (3100ca.a.C., Museo egizio, il Cairo), una pietra scolpita che raffigura il re, con il capo cinto dalla corona tipica del Regno del Sud, nell'atto di soggiogare i popoli settentrionali.

 

Architettura:

Le tombe per i regnanti delle prime dinastie, costruite ad Abido e Saqqara, imitavano la struttura dei palazzi o dei templi. Il gran numero di ceramiche e oggetti in pietra, in avorio e in osso intagliato che vi sono stati rinvenuti attestano l'elevato livello di sviluppo dell'Egitto dell'Antico Regno.

La scrittura a geroglifici, con cui si esprimeva la lingua egizia, si trovava allora nello stadio iniziale della sua evoluzione.

 

Durante la III dinastia, l'architetto Imhotep costruì per il faraone Zoser (2737ca. - 2717ca.a.C.) a Saqqara, nei pressi della capitale Menfi, un intero complesso funerario composto da un gruppo di templi ed edifici a questi collegati, e dalla grande piramide a gradoni nella quale fu deposto il corpo del re: è forse il più antico esempio conservatosi di architettura monumentale e una delle prime versioni della caratteristica piramide egizia.

 

Le piramidi di Giza (in cui furono sepolti i faraoni della IV dinastia) illustrano l'abilità degli architetti egizi nell'edificare monumenti che sono ancor oggi considerati fra le meraviglie del mondo. La grande piramide di Cheope raggiungeva originariamente l'altezza di 146m ed era formata da circa 2.300.000 blocchi di pietra del peso medio di 2,5 tonnellate ognuno. Oltre che da una piramide, ogni impianto funerario era costituito da un tempio a valle, una strada d'accesso e un tempietto o una cappella in cui venivano celebrati i riti religiosi per lo spirito del faraone.

 

Intorno a Giza - dove si trova, oltre alle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, anche la celeberrima Sfinge - crebbe una necropoli, formata da numerose mastabe ("panca in mattoni d'argilla"), cioè tombe a tetto piatto con pareti a scarpata, chiamate così per la loro somiglianza con le panche allora poste di fronte alle case. Le mastabe erano riservate ai membri della famiglia reale, agli alti ufficiali, ai cortigiani e ai funzionari, e per la maggior parte erano dotate di pozzi perpendicolari che conducevano alla camera funeraria contenente la mummia e le offerte.

 

In epoche successive, al tipo di tomba costruito in cocci di pietra ne subentrò un altro, scavato direttamente nella roccia.Dalla disposizione delle tombe di Giza e Saqqara si deduce che le case a cui esse si ispiravano dovessero formare centri dalla struttura urbanistica ben organizzata. Si conosce ben poco dell'architettura domestica dell'Antico Regno, poiché le abitazioni e persino i palazzi erano costruiti in adobe (mattoni seccati al sole) e non si sono conservati. Le migliori testimonianze sui costumi e le condizioni di vita degli antichi egizi derivano quindi dai templi e dalle tombe, realizzati in pietra e destinati a durare.

 

I reperti


Dall’alto: recto della paletta di Narmer-Nemes, raffigurante il sovrano vincitore nell’atto di colpire con una mazza il prigioniero afferrato per i capelli.

Saqqara nella necropoli di Menfi si trova la prima costruzione a forma di piramide a gradoni detta di Zoser.

Le piramidi di Cheope e Chefren dominano la piana di Giza con a fianco la sfinge.

 

Scultura:

Rispetto al periodo predinastico, la scultura egizia subì una rapida evoluzione, giungendo, già al tempo di Zoser, alla realizzazione di grandi statue dei faraoni che ne ospitassero lo spirito. Il blocco di pietra veniva prima squadrato fino ad assumere la forma di un parallelepipedo; la figura veniva quindi sbozzata sul lato frontale e sui due laterali: ne nasceva una statua pensata per essere osservata frontalmente.

 

Dovendo rappresentare l'immagine eterna dell'essenza della persona rappresentata, l'artista non era interessato a descrivere il movimento nel senso in cui lo intendiamo ai nostri giorni e rappresentava persino le figure in piedi non come se stessero camminando, ma in riposo. L'anatomia umana era nota fin dagli inizi del periodo dinastico, ma veniva tradotta in forma astratta. Le immagini dei regnanti, in particolare, venivano idealizzate e caricate di una grande dignità.

Una statua in diorite di Khefren (2530ca.a.C., Museo egizio, il Cairo), costruttore della seconda grande piramide di Giza, riassume tutte le qualità che resero memorabili le sculture regali egizie: il re è ripreso su un trono decorato da un emblema delle terre riunificate, con le mani sulle ginocchia, il capo eretto e lo sguardo rivolto lontano. Il falcone del dio Horus posto alle sue spalle simboleggia che egli è "Horus vivente", uno degli dei.

 

Tutte le parti della figura sono compatte e bilanciate, dando vita a una potente immagine di regalità divina.In altri casi i personaggi venivano raffigurati a coppie o in gruppi in cui il defunto compare insieme al resto della famiglia. Le statue erano in pietra, legno e (raramente) in metallo, successivamente dipinte; gli occhi erano intarsiati con altri materiali, come il cristallo di rocca, per aumentarne l'effetto di verosimiglianza. Le sculture ritraevano quasi esclusivamente persone importanti, ma in alcuni casi si scolpivano anche personaggi intenti a preparare il cibo o a svolgere attività artigianali, da deporre nella tomba come servitori del defunto nell'aldilà.

 


 


I rilievi avevano principalmente due funzioni: sulle mura dei templi dovevano glorificare il re; nelle tombe dovevano fornire allo spirito tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno per l'eternità. Le decorazioni delle camere nelle tombe private rappresentano di solito scene in cui l'occupante prende parte o sovrintende a varie attività, come quando era in vita.

Il tipico metodo di raffigurazione bidimensionale della figura umana, sia scolpita che dipinta, fu dettato dal desiderio di cogliere l'essenza del soggetto che combinava la rappresentazione di profilo del capo,della parte inferiore del corpo, a quella frontale del torso, utilizzando così la visione se ne rendeva comprensibile ogni sua parte. Questa regola, o canone, era applicata ai re e ai membri della nobiltà, mentre per i servitori e i lavoratori dei campi il suo impiego era meno rigido.

Per completare l'effetto di verosimiglianza i bassorilievi venivano colorati e alcuni dettagli aggiunti solo a pennello, anche se esistono, nell'Antico Regno, rare decorazioni non scolpite ma interamente affrescate.

 

Dai bassorilievi funerari si possono trarre molte indicazioni relative alla vita e ai costumi egizi; vi sono illustrati i metodi per allevare il bestiame, le varietà di cibo e la loro preparazione, la cattura degli animali selvatici, la costruzione delle navi e le varie fasi delle attività artigianali. Le immagini erano disposte sulle pareti in bande o registri e volevano essere narrazioni perpetue: non di eventi verificatisi in un particolare momento, ma dalla durata eterna.

 

 

Arti decorative:

Le ceramiche riccamente decorate del periodo predinastico furono sostituite da manufatti di fine fattura privi di ornamentazione, spesso con la superficie brunita, in una grande varietà di forme. Nell'antichità la ceramica era il materiale utilizzato per tutti i tipi di recipienti, sia per quelli impiegati per mangiare e bere, sia per quelli di grandi dimensioni per i magazzini per cibi o bevande, come la birra.


I gioielli erano in oro e pietre dure, decorati con quei motivi zoomorfi e vegetali ai quali si ispirarono sempre, per tutta la storia egizia, le arti decorative. Si sono conservati ben pochi esempi di mobili del tempo, ma dalle pitture tombali si desume che la forma di sedie, letti, sgabelli e tavoli fosse piuttosto essenziale, decorata a motivi vegetali e con gambe terminanti in zampe animali.

Al termine della VI dinastia il potere centrale si era indebolito; i governatori locali presero a farsi seppellire nelle rispettive province invece che nei pressi dei complessi funerari del loro re. Risale a quest'epoca la più antica statua in metallo conservatasi, una figura in rame (2300ca.a.C., Museo egizio, il Cairo) di Pepi I (che regnò dal 2395ca. al 2360a.C.).

I reperti


Dall’alto: Statua del Faraone Amenofi  IV con la moglie Nefertiti a lato.

Durante il Medio Regno furono scavate trentanove tombe nelle pareti rocciose  che si trovavano sulla sponda orientale del Nilo, a metà del suo corso. Alcune di queste sono decorate con scene di vita civile e militare,come quella qui riprodotta.

Tempio di Amon a Luxor, una strada fiancheggiata dalle sfingi lo univa al recinto sacro di Karnak.

Cofanetto in legno rinvenuto anella tomba dell’architetto Kha a Deir-el-Medinah.

 

 

Civiltà

 

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