Le Attività Quotidiane

 

Non é difficile comprendere come il Nilo e il Mediterraneo abbiano favorito in modo partico­lare alcune attività economiche degli Egiziani: la pesca, innanzitutto, ma anche l'arte della navi­gazione, che a sua volta contribuì a sviluppare il commercio; il grande fiume, lungo quasi 6.700 km, costituiva infatti un'ottima via di co­municazione tra una regione e l'altra del Paese.La base dell'eco­nomia egiziana era dunque l'agricoltu­ra: un gran nume­ro di pitture e bas­sorilievi raffigura le fasi del lavoro nei campi, che impe­gnava la maggio­ranza della popola­zione.

 

Oltre ai ce­reali e alla vite, la terra produceva al­tri preziosi doni: il li­no indispensabile per l'abbigliamento, le vele delle navi e le bende con cui si avvolgevano le mummie; il giunco (stuoie, cestini, nasse per la pesca); il loto: «Quando il fiume è in piena», rac­conta Erodoto, «spuntano dall'acqua dei gigli che gli Egiziani chiamano loto. Essi li colgono e li sec­cano al sole; poi, estratto quanto c'è nel cuore del loto, lo pestano e ne confezionano del pa­ne»; il papiro, infine, da cui si ricavava una specie di «carta», e che spesso sostituiva il legno.

 

I reperti


Dall’alto: Sistema di irrigazione costituito da un bastone col contrappeso a una estremità e un recipiente dall’altra.

Sistema di irrigazione: il più semplice consisteva nel raccogliere l’acqua con dei vasi e trasportarla fino ai campi coltivati.

( I disegni sono di Ippolito Rosellini che li ha copiati da alcune pitture del XIX sec.)

I contadini, dal momento che l'intero Pae­se «apparteneva» al faraone, erano tenuti a ver­sargli ogni anno la decima, ossia il 10% del rac­colto; non erano schiavi, ma possiamo suppor­re che la vita dei «liberi» contadini egiziani non fosse molto facile.


Essi, comunque, praticava­no già la rotazione delle colture per evitare che il terre­no, seminandovi sempre lo stesso prodotto (sistema della monocoltura, dal greco mònos = uno solo), esaurisse le proprie sostanze fertilizzanti.

 

Dopo il raccolto dei cereali, ad esempio, una parte del campo veniva lasciata ripo­sare, mentre nell'al­tra si seminavano ortaggi, frutta e ver­dura.

 

Fra le attività dell'artigianato ebbero partico­lare sviluppo quelle legate all'edilizia, che impie­gavano una grande varietà di «specialisti»: spac­capietre, falegnami e carpentieri, muratori, scal­pellini, decoratori e arredatori.

Grande perfezione e pregevole gusto artistico raggiunsero la ce­ramica ( bellissimi i vasi d'alabastro del Regno Antico),
l'oreficeria, i cui prodotti raggiunsero del­le vere forme d'arte, e la cosmetica, nella quale erano specialiste le donne.

 

 

 

Civiltà

 

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