Le Arti nella Cultura Egizia


 

L'Egitto ebbe la più lunga storia unitaria, politica e culturale, fra tutte le civiltà mediterranee, svoltasi senza interruzioni dal 3000a.C. al IV secolo d.C. La natura del paese, attraversato e reso fertile per tutta la sua estensione dal Nilo, e il relativo isolamento rispetto alle influenze culturali esterne, diedero vita a uno stile artistico uniforme che subì pochi mutamenti nel corso di tanti secoli.

L'arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra, o destinata alla decorazione di edifici pubblici e religiosi. Fin dalle epoche più remote, la fede in una vita dopo la morte fece sì che i defunti venissero sepolti con un corredo di beni materiali che assicurasse loro ogni agio anche nell'aldilà. I cicli naturali - le piene annuali del Nilo, il susseguirsi delle stagioni e il moto del sole, che portava il giorno e la notte - venivano considerati doni concessi dagli dei agli egizi.

 

Nel pensiero, nella morale e nella cultura era profondamente radicato un profondo rispetto per l'ordine e l'equilibrio. I cambiamenti e le innovazioni non erano incoraggiati, perciò lo stile e le convenzioni figurative dell'arte egizia, stabiliti agli albori di questa civiltà, rimasero pressoché inalterati per oltre tre millenni.



 


La Civiltà Egizia ha sviluppato un’arte che è rimasta inalterata durante tutta l’epoca faraonica. Le opere che gli antichi egizi hanno lasciato ci informano sulle loro idee e conoscenze. I templi e le tombe reali rispecchiano il potere del faraone e degli dei attraverso la propria monumentalità; i sistemi costruttivi esprimono, mediante l’uso della linea e dell’angolo retto, il concetto di equilibrio che l’ambiente esterno e la geografia ispiravano.

 

I reperti

 

Dall’alto: La regina Nefertari.

Decorazioni della tomba di Seti I.

Pitture della tomba di Horemhab.

Il faraone Ramses II tra il dio Amon e Mut.

Le sculture, i rilievi e le pitture nelle tombe, che rappresentavano il defunto, sono conformi alla fede

in una vita nell’aldilà, credenza rafforzata dal clima che consentiva un’ottima conservazione dei cadaveri. Sebbene le forme artistiche fossero determinate dalle condizioni naturali e culturali, la varietà dei materiali utilizzati, così come la maestria nella realizzazione e l’abbondanza delle opere, testimoniano la ricchezza dell’arte di questa civiltà.

 

La pittura. Le pareti delle tombe erano decorate con pitture e rilievi dipinti  che rappresentavano la vita del defunto.

I contorni delle figure venivano tracciati con linee scure, come mostrano le pitture della tomba di Horemhab.

 

I rilievi. In Egitto esistevano due tipi di rilievi: il rilievo ad incavo e il bassorilievo.Questo dava alla luce la possibilità di determinare l’effetto del chiaroscuro che variava secondo l’inclinazione del sole.

 

La scultura. Offriva un ampio repertorio di temi; in alcuni casi  gli artisti raggruppavano le figure in triadi ,come questa, nella quale appariva il faraone Ramses II tra il dio Amon e la dea Mut.

 

Le tombe.Le piramidi di Giza sono gli esempi più frequentemente per descrivere le costruzioni funebri. La più grande di queste, la piramide di Cheope, è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico ad essere rimasta in piedi.

 

La musica.Era molto importante, poiché vi si additava origini divine; per questo la casta sacerdotale aveva anche il compito di occuparsi delle varie manifestazioni musicali. La musica veniva chiamata “ hy”, cioè “gioia”. Era presente durante cerimonie religiose ,ma anche a matrimoni e funerali.

 

Per meglio comprendere l’evoluzione artistica e culturale è meglio inquadrare i vari argomenti nei diversi periodi storici approfondendo attraverso i “ link “ le singole età.

 

 

 

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