Il periodo Predinastico

 

Nell'età della sua preistoria politica, l'Egitto è costituito dall'insieme di numerosi piccoli regni " nomi ", ciascuno posto sotto l'autorità di una divinità del luogo e di un principe sacerdote che la rappresenta. Successivo è il passaggio a due regni più vasti, quello a Nord e quello a Sud che poi, intorno al 3000 a.C., un re dell'Alto Egitto, secondo la tradizione NARMER o MENES, avrebbe unificato in un unico stato.

 

A provarlo è la Tavoletta di Narmer conservata al MUSEO EGIZIO del CAIRO. Vi è rappresentato il sovrano nell'atto di mozzare la testa ad un capo del Delta e di passare in rassegna i cadaveri dei nemici uccisi in battaglia. Rivestito inizialmente della Corona Bianca dell'Alto Egitto, Narmer ha in testa poi quella "Rossa" del Basso Egitto a testimonianza della vittoria conseguita. Se l'iconografia chiarisce i tempi e le circostanze dell'unificazione politico territoriale, una fonte scritta ci illumina sul successivo sviluppo della storia egizia.

 

 

I primi reperti dell’età Tinita


Il dio falco Horus con la doppia corona simbolo dell’unificazione del paese.

 

A partire dalla tavoletta di Narmer, diviene ricorrente la raffigurazione del faraone vittorioso nell’afferrare per una ciocca di capelli il nemico e colpirlo con una mazza.

 

Dobbiamo a MANETONE, sacerdote egizio vissuto tra il IV e il III secolo A. C., la compilazione del lungo elenco di dinastie, complessivamente trenta, che regnano sul Paese dalla conclusione dell'Età  Tinita, così detta dalla località THINIS, di cui Narmer è originario, fino alla conquista macedone. Del governo delle prime due dinastie sappiamo poco. I nomi dei sovrani ricavabili dai monumenti non coincidono con gli elenchi elaborati in età successive, le attribuzioni sono incerte, l'evoluzione del Paese rapida.

 

 La fondazione di nuovi centri cittadini, il perfezionamento della scrittura, la sempre più accentrata organizzazione del potere reale sono i tratti dominanti di un età che vede l'Egitto alle prese con quelli che si confermeranno poi i suoi tradizionali nemici: i NUBIANI a sud, gli ASIATICI ad est. Se in Età predinastica la preoccupazione prevalente è stata quella di accumulare il surplus alimentare necessario al decollo della civiltà, ora s'impone la fondazione dello stato. Il risultato è quello di un sovrano-dio a capo di un Paese diviso in province affidate alla guida di abili funzionari; la ricostruzione del processo generativo di tale organizzazione è incerta. 

 

 

Il governo delle prime due dinastie fissa i criteri della monarchia egizia, definisce come tradizionali le forme di antichi culti come quello di Hathor e del falco Horus che risalgono all'Età eneolitica, conferma la ricchezza agricola del Paese ( il Faraone è spesso ritratto nell'atto di occuparsi dello scavo di canali ), forma schiere di tecnici e funzionari che si specializzano nelle difficili arti della lavorazione del metallo e della scrittura.




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