Ramsete II – Il Faraone Trionfante

Con RAMSES Il salì al trono d'Egitto uno degli uomini che si e soliti definire tra i Grandi della storia. Gran­de e durevole fu il suo regno, che si protrasse dal 1279 al 1212 a.C.; grande fu la sua fama di sovrano guerriero; grandi furono, infine, le sue opere in pace. Visse fino a novantasette anni e godette di ottima salute, consorte di cinque o sei spose reali, tra cui la famosa Nefertari, che assieme alle mogli secondarie gli diedero un centinaio di figli. Seppe organiz­zare ad arte la propaganda volta ad accreditargli l'origine divina che nei fatti non poteva vantare e abilmente mano­vrò i suoi parziali successi come grandi vittorie.


La penna di Chnstian Jacq, archeologo e scrittore di fa­ma internazionale, ha reso popolare Ramses il Grande che, nell'immaginario dei lettori di una fortunata serie di best seller, è diventato il simbolo stesso di un Paese che af­fascina ancora per la forza di attrazione esercitata dai suoi colori, dai suoi misteri, dal suo attaccamento alla vita an­che dopo la morte.

 

I reperti


Dall’alto: Immagine della colossale statua del faraone Ramses II addossata al Tempio di Abu Simbel.

Quadro del pittore scozzese David Roberts  del 1838, che ne ritrae il Tempio.

Pianta del Tempio mortuario di Ramses II a Tebe  propriamente detto Ramesseum.

Cartiglio di Ramses II in più diffuso in tutto l’Egitto.
  

Durante la prima parte del suo regno si preoccupa soprattutto di controllare lo stato dei monumenti paterni e trovati in deplorevoli condizioni, ordinò di riaprire immediatamente i cantieri e di riprendere i lavori.

Così venne portato a termine il grande tempio di Seti I ad Abido, dove restaura anche le tombe dei suoi predecessori e e si edifica anche un tempio.

A Tebe diede ordine di completare la costruzione della grande sala ipostila del tempio di Amon.

 

Durante tutto il suo regno le cave d'Egitto lavorarono ininterrottamente per più di mezzo secolo fornendo materiale per edifici, statute e obelischi e quando il materiale non era sufficiente si sopperiva demolendo i vecchi edifici per reperire e riutilizzare il materiale.


Tutto l'Egitto divenne un unico grande cantiere e solo grazie a Ramsete possiamo ammirare oggi tantissimi splendidi esempi di architettura che assunse un carattere di smisurata grandiosità: il tempio di Abu Simbel, la grande sala ipostila del tempio di Amon a Karnak e il suo tempo mortuario a Tebe detto il Ramesseum.

 

Quindi, accogliendo una propensione che già all'epoca del regno di Ramses I si era manifestata, trasferì da Tebe alla zona del Delta la nuova capitale del Paese. La località pre­scelta fu AVARIS, già centro politico nel Secondo Periodo Intermedio, ribattezzata ora PI-RAMSES e destinata ad ac­cogliere oltre al re il numeroso seguito dei suoi funzionari.

Se le costruzioni civili (di cui si dovrà ritornare a par­lare) eternarono la figura del faraone, altrettanto può dirsi per le imprese militari che, seguendo una vocazione fa­miliare, lo videro protagonista vincitore.

 

Il primo scontro fu con i non meglio definiti  “Popoli del mare “, autori di attacchi pirateschi alle coste egizie e di tentativi di inva­sione della zona del Delta. Ramses II ne bloccò il progetto di incursione, li sconfisse e integrò i prigionieri nel corpo delle Guardie Reali. Fu poi la volta di BYBLOS, in Asia Minore, e quindi di AMURRU, ma rimaneva il nemico nu­mero uno, il re hittita MUWATTALIS che nella Siria del nord aveva in QADESH la sua roccaforte.

 

Preparatosi numerose basi di appoggio, Ramsete decide che è giunta l'ora di attaccare ed inizia così una lunga serie di battaglie che porterà l'Egitto, e Ramsete, a misurarsi continuamente contro questi potenti avversari. Di tutte le battaglie, quella più importante soprattutto perchè il sovrano ne fu sempre orgoglioso, fu quella combattuta a Qadesh. nella Siria Settentrionale, nel 1258 a.C. Questa battaglia è stata descritta su numerosi papiri, fu incisa sui muri di tutti i templi costruiti da Ramsete.

Nessuno dei due contendenti riuscì mai ad avere la meglio e nel 1258 a.C. venne addirittura stipulato un trattato di pace. Infatti in quel periodo in Asia l'equilibrio delle forza andava mutando e ai confini Ittiti si stava ammassando anche la sorgente potenza degli Assiri. Così, il re ittita non potendo battersi su due fronti decise di offrire a Ramsete un trattato di pace.

Questo trattato, è un importantissimo documento storico, pervenutoci sia nella versione egizia che in quella ittita, in quanto è il primo trattato internazionale di cui è pervenuta la versione completa. Ramsete da parte sua sancì il trattato prendendo in moglie la figlia del re ittita.


Dopo Qadesh il processo di divinizzazione di Ramses, che i numeri sopra ricordati rendevano d'altra parte accet­tabile ai più, non incontrò altri ostacoli. L’identificazione con il padre Amon fu
completa, soprattutto nella regione della Nubia.


ABU SIMBEL fu la località prescelta allora per la costruzione di un ambizioso edificio sepolcra­le che, classico nella struttura interna, all'esterno e annun­ciato da quattro colossali statue del faraone. Per avere un'idea delle loro dimensioni si pensi che la ma­no del re occupa quasi un metro e il viso si sviluppa per quattro metri in lunghezza.

 

Il  ' faraone trionfante ', secondo la felice espressione coniata dallo storico inglese Kenneth A. Kit­chen, si spense a novantasette an­ni lasciando il regno al tredicesi­mo figlio MERNEPTAH che, con­tinuando sulle orme tracciate dal padre, non sfigurò al difficile confronto.

 

 


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