Ramses III e l’inizio del declino

 

Con la morte di Ramses II si conclude il periodo splen­dido della monarchia egizia e il Paese si appresta a conoscere un lento ma inesorabile declino.

Alla fine del regno di MERENPTAH seguì una grave crisi dinastica cui il governo triennale di SETHI Il pose fine solo temporaneamente. Poi la XIX dinastia fu conclusa da una donna, la regina TAUOSRE che usurpò il titolo del figlio, alla morte del marito, ottenne la titolatura di sovrano come Hatshe­psut.

 

Nuove lotte intestine accompagnarono il passaggio dalla XIX alla XX dinastia, probabilmente imparentata con un ramo della famiglia ramesside e di cui l'iniziatore fu il fa­raone SETHNAKHI.

 

 I reperti


 Dall’alto: Il sarcofago proviene dalla Valle dei Re di Merneptah, figlio e diretto successore di Ramses II.

Resti dell’abitato di Der el-Medina, sede degli operai e degli artisti impegnati nella Valle dei Re e delle Regine e, ai tempi del Ramses III, teatro di proteste e delle prime forme di sciopero causate dal ritardo dei rifornimenti alimentari, conseguenza della crisi economica in atto.

Guerrieri asistici ritratti in un rilievo ritrovato nella Bassa Nubia a Beit el-Wali.

Particolare del soffitto della camera funeraria della tomba di Ramses IX. Vi è la raffigurazione della dea Nut che distesa ad arco delimita il cosmo egizio e segna il percorso del sole.


Suo figlio, RAMSES III, fu l'ultimo grande interprete della tradizione dinastica egizia; dopo di lui la decadenza fu inarrestabile e lo splendore di un tem­po solo un ricordo. Il modello cui si ispirò, in pace come in guerra, fu il grande predecessore che portava il suo stesso nome, ma le circostanze storiche erano cambiate e solo in parte il re riuscì a realizzare i suoi progetti.

Le preoccupa­zioni propagandistiche di Ramses III avevano ragione di essere nel momento in cui il Paese si trovò a dover affron­tare un attacco congiunto dei Popoli del mare dalla Libia e dalla Palestina, mentre la scarsità di risorse alimentari convinceva gli operai im­piegati nella Valle dei Re al primo sciopero della sto­ria.


Nondimeno l'immagine esteriore era quella dello sfarzo e della ricchezza. Il re si fece immortalare nelle iscrizioni che lo ricordavano autore di battaglie com­battute vittoriosamente o...

inventate, e a MEDINET HABU ordinò la costruzio­ne per sé di un tempio se­polcrale degno di stare al passo con quello che è oggi universalmente noto come il Ramesseum, il mausoleo

di Ramses Il nell'area occidentale di TEBE.

 

Il complesso dell'edificio, che compren­deva il preesistente tempio di Amon, ebbe l'aspetto militare di una fortezza: fu infatti circondato da una massiccia cinta muraria, che racchiudeva una vera e propria città sacra.

 

Se­guirono la realizzazione del tempio di Khonsu a Karnak e molte altre opere di pace. Quanto ai problemi della guerra, se lo scontro con i Popoli del mare si concluse con due parziali successi in altrettante battaglie navali, gli invasori libici furono battuti e impiegati come prigionieri nella bo­nifica dell'oasi del Favvum. Tutto sembrava insomma vol­gere al meglio, ma la situazione ai confini d'Egitto era ca­rica di tensione e Ramses III non poteva immaginare che proprio i discendenti dei prigionieri libici di cui si e detto si sarebbero un giorno impossessati del potere.

Gli ultimi anni di regno furono turbati da un attentato ordito ai danni del re da una sposa secondaria intenzio­nata a mettere il proprio figlio sul trono.

 

La congiura fu sventata e i colpevoli furono giustiziati ma, forse a causa delle ferite riportate nell'agguato, Ramses III morì dopo trentadue anni di governo. La sua mummia, conservatasi fino a oggi, fu deposta in un prezioso sarcofago di granito rosso e seppellita nel luogo che era stato da tempo desti­nato ad accoglierla. Gli ottantacinque anni che seguiro­no alla morte di Ramses III videro sul trono egizio Otto sovrani che con gli illustri predecessori condivisero il no­me.


Nei fatti, tuttavia, sebbene intenzio­nati a emulare le imprese degli antenati, questi sovrani sono passati alla storia più per il carattere effimero dei loro go­verni che per altro. In una preghiera RAMSES IV espresse agli dei il deside­rio di vivere a lungo e a sufficienza per realizzare i suoi ambiziosi progetti ar­chitettonici, ma essi gli concessero di restare sul trono d'Egitto solo quattro anni. In questo periodo ripresero in grande stile le spedizioni nelle cave di pietra nello Wadi Hammamat, la loca­lità prescelta per l'estrazione della pre­ziosa e resistentissima basanite, il lapis niger dei Romani.

 

Il ricordo del suo successore RAM­SES V è legato ad alcuni papiri che ri­salgono al periodo del suo regno e che hanno fornito ricche informazioni sull'evoluzione in atto nella società egizia; è il caso per esempio del papiro di Naumakhte, il testamento di una dama, in cui si dimostra quanto fosse migliorata con il tempo la posizione giuridica delle donne. Il famoso papi­ro Wilbour è poi molto importante per la dettagliata de­scrizione del sistema agricolo del tempo.


RAMSES VI visse in un periodo ancora più difficile, dovendo infatti retrocedere militarmente in Asia Minore e af­frontare molteplici tentativi di invasioni esterne. La po­vertà crebbe quasi ovunque, mentre il fatto che alcuni sa­cerdoti e funzionari dell'epoca sopravvivano sempre più potenti al rapido avvicendamento dei sovrani è un segnale indubbio della crisi in atto dell'istituto monarchico.

 

Il peggio non era stato ancora raggiunto come successe sotto gli ultimi Ramses, dal VII all'XI, quando, alle prese con la miseria dilagante e con le incursioni beduine che ormai minacciavano direttamente città come Tebe, i farao­ni dovettero fare i conti con una corruzione sempre più vasta e con i furti frequenti alle loro tombe.

 

D'altro canto la scarsa energia con cui i profanatori dei sepolcri veniva­no perseguiti, nonostante le minacce verbali, era una con­ferma indiretta dell'indebolimento del potere dell'autorità. Il fenomeno assunse a un certo punto dimensioni così preoccupanti che, ancora in carica, i sovrani destinavano ad accogliere la propria mummia luoghi ufficiali e segreti e RAMSES XI, l'ultimo re della XX dinastia, incaricò il fida­to generale HERIBOR di muovere un'azione bellica contro il viceré della Nubia accusato di connivenza con i ladri.


Fu l'inizio di un'effimera  “ rinascita “ che si concretizzò nell'az­zeramento dei trascorsi anni bui e nell'invocazione dell'i­nizio di una nuova era. Ma l'orologio della storia non pote­va essere fermato e i tempi erano ormai maturi per la crisi del Terzo Periodo Intermedio.

 

 

 

La carta

Copyright © 1999-2000 Valerio Ciriminna