IL Medio Regno

la difficile ripresa

 

 

 Rivolte di popolo e Io strapotere della nobiltà provin­ciale misero fine all'Antico Regno e inaugurarono il periodo di torbidi compreso con una certa approssimazio­ne tra i sovrani della VII e quelli della X dinastia. L’ Egit­to perse la sua unità e si parcellizzò in una moltitudine di principati locali, i Beduini, il 'popolo delle sabbie ', ap­profittarono della situazione per insediarsi stabilmente nella zona del Delta. Disordini e violenze dominarono as­sieme alla fame che inscheletriva i corpi, mentre gli artisti cantavano malinconicamente la vanità del tutto e nel Canto dell’arpista mettevano persino in dubbio che esistesse qualcosa dopo la morte.

 

L’iniziativa della ripresa venne ancora una volta da TEBE, ai tempi dell' XI dinastia. Gli ANTEF, questo era il nome dei primi sovrani che la rappresentarono, sono passati alla storia come sovrani guerrieri. Rafforzando il loro potere su tutto l'Alto Egitto e sulla bassa Nubia pose­ro le premesse per la loro definitiva affermazione: con MENTUHOTEP lI, i re rivali di Eracleopoli furono scon­fitti  e dopo più di un secolo di divisione l'Egitto ritrovò la propria unità.

 

Detto 'colui che vivifica il cuore delle due terre', il nuovo faraone divenne, nel trentanove­simo  anno del suo regno, 'colui che ha unificato le due terre’ , dopo che ebbe ultimato il processo di ricongiungi­mento territoriale e amministrativo e rinsaldato il potere di Tebe sulle province ancora agitate da rivolte.

A DEIR EL-BAHARI, una suggestiva località lungo la riva occi­dentale del Nilo, a ridosso di un imponente sperone roc­cioso, gli architetti reali edificarono per lui un complesso sepolcrale che nella struttura ricordava le forme delle an­tiche mastabe: porticati contornati da colonne ottagonali circondavano quadrati sovrapposti a più livelli e precedu­ti da un'ampia rampa d'accesso.

 

Dall’ Insegnamento di Amenemhat I al figlio Sesostri I


Figlio mio diffida dei tuoi sottoposti  (…) non aver fiducia in un fratello, non conoscere un amico, non crearti degli intimi (….), l’uomo non ha amici nel giorno della disgrazia.

 

Davanti file di sicomori e di tamerici abbellivano il giardino e sembravano costitui­re il doppio della selva di colonne dell'interno dell'edificio. Il Medio Regno era iniziato e i faraoni, successivi al riunificatore, ne avrebbero interpretato al meglio la volontà di rinascita.

 

Con AMENEMHAT I  il sistema di canalizzazione delle acque del Nilo, frammentato dalle divisioni del Primo Periodo Intermedio, fu integralmente ripristinato e l'a­gricoltura tornò a fiorire.

 

 La capitale del Paese fu nuovamente trasferita: oggi è identificata in una località vicina a Menfi, poco a nord della regione del Fayyum, ed era detta ITJ-TAUY, 'colei che afferra le due terre'. Per risolvere il problema della successione Amenemhat I  nominò principe ereditario il figlio SESOSTRI I, gli affidò il comando dell'esercito e il difficile incarico di prov­vedere alla stabilità dei confini del Paese.

 

Proprio mentre nei territori nord-occidentali era impegnato in una campagna militare contro i Libici, nel venti­treesimo anno del regno del padre, Sesostri I venne a sapere della sua morte improv­visa.

Amenemhat I  era caduto in una congiura organizzata ai suoi danni da funzionari che probabilmente non si erano ancora rassegnati all'i­dea che, dopo la crisi, il potere dei faraoni fosse tornato forte.

Due fonti ci informano di questi fatti: nell' In­segnamento di Amenemhat I il fanta­sma del re defunto mette in guardia il successore circa i rischi connessi all'esercizio del potere e gli imparti­sce norme di comportamento mora­le.

 

Nel Racconto  di Sinuhe le vicende dell'omonimo funzionario di corte, fuggito dall'esercito di Sesostri I per evitare di finire tra gli accusati del complotto e poi riaccolto a corte con grandi onori, simboleggia la scelta della fedeltà alla causa regia e la benevolenza del potere.

Sinuhe che, sopravvissuto al deserto grazie al favore dei Beduini presso cui ha trovato ospitalità, diventa predone e infine capotribù, ma prova un'inguaribile nostalgia per il proprio Paese e decide infine di farvi ritorno, è la figura-ti­po del funzionario fedele, forse frutto dell'abilità propagan­distica dei sovrani del Medio Regno, ma comunque signifi­cativa della forza di attrazione esercitata da un Paese in cui tutti avrebbero voluto vivere.

 

Il Medio  Regno è inaugurato da una dinastia di faraoni tebani, l'undi­cesima alla cui iniziativa il paese deve il superamento della crisi precedente. È ormai tempo di un generale ripensa­mento delta politica tradizionale, bisogna mettere mano a un deciso e severo risanamento delle precarie condizioni economiche in cui l'Egitto versa, si tratta di conquistare nuovi consensi allargando ad altri, mediante il rito, la cer­tezza della vita ultraterrena.

 

In questa età molti parteci­pano delle cure tradizionalmente riservate al cadavere del faraone, dei visir, dei funzionari di corte e le fonti rivelano chiaramente come questi ultimi non siano più scelti in base al ceto d'appartenenza, ma in virtù dello spirito d'ini­ziativa, dell'obbedienza, dell'abilità effettivamente dimo­strata.

 

A garantire rinnovata prosperità è il potenziamento dei commerci. La bonifica in corso delle paludi della zona del DELTA conquista nuova terra al lavoro del contadino.

I sovrani della dodicesima dinastia tornano a stabilirsi nella zona di MENFI da cui possono governare il Paese più facilmente. SESOSTRI III avanza da conquistatore fi­no in PALESTINA e consolida il possesso della Nubia gra­zie alla dislocazione nella regione di postazioni fortificate. Fortificazioni altrettanto potenti proteggono il Paese in prossimità dell'istmo di Suez.

 

Noti quali abili costruttori i faraoni della dodicesima dinastia si preoccupano di valo­rizzare il territorio e fanno del FAYYUM una vera e pro­pria oasi in prossimità della quale edificano la loro resi­denza. In questo periodo, di cui in architettura restano poche tracce, la statuaria e l'oreficeria raggiungono il loro apogeo, la letteratura produce un capolavoro Il romanzo di Sinuhe e la lingua consegue una purezza che sarà da modello per le epoche successive.

 

A concludere il periodo del Medio Regno è una donna, la regina SEBEKNEFERURE. La sua successione viene messa in discussione, si sca­tenano lotte intestine di cui beneficiano gli Hyksos, alla lettera i 'capi dei paesi stranieri ', insieme di tribù nomadi semite il cui insediamento nella zona del Delta è da porsi in relazione con un più vasto movimento di migrazione che interessa tutta l'Asia.

 

 

È questo il SECONDO PERIODO INTERMEDIO, non più lungo di duecento anni circa e nel corso del quale da una fase di piena soggezione ai nuovi venuti, l'Egitto pas­sa infine a una fase di riaffermazione di controllo del ter­ritorio.

L’ artefice della ripresa


Il Faraone Mentuhotep
della XI dinastia.

La statua lo riproduce in occasione del suo trentesimo anno di regno; veste la tunica bianca  e la corona rossa del Basso Egitto. La statua è stata ritrovata nel tempio funerario di a Deir-el Bahari.

L’oasi  del Fayyum,bonificata nel Medio Regno, è tra le zone più fertili dell’Egitto.

Il papiro al centro illustra il tema di Nut : creazione del mondo, giacchè si credeva che dopo la morte i defunti si trasformassero in stelle.

 

Sorprende il numero dei re che avrebbero governato il Paese in questa età, e d'altra parte la ricostruzione delle successioni è incerta e c'è persino da credere che le dina­stie abbiano regnato in parallelo, alcune da sud, altre da nord, altre ancora dal centro in relazione all'evolversi della convivenza con i recenti conquistatori.

Da loro gli Egizi apprendono la metallurgia del bronzo e soprattutto l'uso del cavallo e del carro da guerra, conoscenze che si riveleranno preziose nell'età successiva. Sembra inoltre che gli Hyksos, conquistato il Paese, si siano limitati a pretendere dai sud­diti il pagamento di un tributo, ma non si siano affatto preoccupati di modificare l'amministrazione egizia che continuò a essere concepita una maniera tradizionale.

 

La riscossa viene dall'Alto Egitto e annovera come eroi KAMES e suo fratello AHMOSIS che, conquistata AVA­RIS, la capitale degli Hyksos, e inseguiti gli avversari fin nella Palestina meridionale, fonda la diciottesima dina­stia con cui ha inizio il Regno Nuovo.

 

  

 

 




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